(1)È escluso dalla successione come indegno [306, 309 c.c.]:
- 1) chi ha volontariamente ucciso o tentato di uccidere la persona della cui successione si tratta, o il coniuge, o un discendente, o un ascendente della medesima, purché non ricorra alcuna delle cause che escludono la punibilità a norma della legge penale [575 c.p.];
- 2) chi ha commesso, in danno di una di tali persone, un fatto al quale la legge [penale](2) dichiara applicabili le disposizioni sull'omicidio [580 c.p.];
- 3) chi ha denunziato una di tali persone per reato punibile [con la morte](2), con l'ergastolo o con la reclusione per un tempo non inferiore nel minimo a tre anni, se la denunzia è stata dichiarata calunniosa in giudizio penale [368 c.p.]; ovvero ha testimoniato contro le persone medesime imputate dei predetti reati, se la testimonianza è stata dichiarata, nei confronti di lui, falsa in giudizio penale [372 c.p.];
- 3 bis) chi, essendo decaduto dalla responsabilità genitoriale nei confronti della persona della cui successione si tratta a norma dell'art. 330, non è stato reintegrato nella responsabilità genitoriale alla data di apertura della successione medesima(3)(4);
- 4) chi ha indotto con dolo [1439 c.c.] o violenza [1434 c.c.] la persona, della cui successione si tratta, a fare, revocare [679 c.c.] o mutare il testamento, o ne l'ha impedita;
- 5) chi ha soppresso, celato, o alterato il testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata [684 c.c];
- 6) chi ha formato un testamento falso o ne ha fatto scientemente uso(5).
Note
L'indegnità ha carattere relativo, ossia impedisce all'indegno di succedere esclusivamente alla persona che ha offeso, e personale, riguarda cioè soltanto l'indegno e non anche coloro che ad esso possono succedere per rappresentazione.
L'indegnità non consegue automaticamente. E' necessaria a tal fine una pronuncia del Tribunale mediante la quale vengono posti nel nulla gli effetti dell'accettazione. Tale sentenza ha effetti retroattivi: l'indegno è, pertanto, chiamato a restituire anche i frutti che gli sono pervenuti dall'apertura della successione (v. art. 464 del c.c.). Sono legittimati a chiedere la pronuncia di indegnità coloro che sono potenzialmente idonei a subentrare al posto dell'indegno nella delazione ereditaria.
L'indegno può essere riabilitato (v. art. 466 del c.c.).
Si tratta di colpe gravi commesse verso la persona del de cuius o verso il coniuge, il discendente o l'ascendente di questo, quali l'omicidio o il tentato omicidio ( n. 1), l'istigazione al suicidio (n. 2), la calunnia o la falsa testimonianza per reati di una determinata gravità (n. 3) e la decadenza dalla potestà genitoriale (n. 3 bis).
Si tratta, in questo caso, di offese alla libertà di testare del de cuius o al testamento dello stesso. Può essere dichiarato indegno chi abbia, con dolo o violenza, indotto il soggetto della cui successione si tratta a fare, revocare, modificare un testamento (n. 4), chi abbia alterato, celato o soppresso un testamento dal quale la successione sarebbe stata regolata (n. 5) e chi abbia creato o fatto consapevolmente uso di un falso testamento (n. 6).