Potrebbe accadere che all’atto di compravendita firmato dal notaio lo stato reale dell’immobile e i dati catastali non coincidano, a questo punto le conseguenze si differenziano a seconda che le difformità siano abbastanza lievi... (continua a leggere)
Le distanze tra due fondi per la costruzione di opere che non siano adiacenti o continue possono essere derogate solo se i limiti siano quelli previsti dal Codice civile. (continua a leggere)
La distinzione tra esercizio dello ius aedificandi e dello ius excludendi alios va riscontrata nella verifica concreta delle caratteristiche del manufatto. (continua a leggere)
Spetta al privato l’onere di provare che l’opera abusiva è stata ultimata in un’epoca per la quale è possibile la sanatoria. (continua a leggere)
Il diritto di abitazione di un’anziana signora, pur costituzionalmente garantito, non prevale sull’obbligo di demolire le costruzioni abusive. (continua a leggere)
Il passaggio da residenza “rurale” a residenza "civile" non configura una modificazione della destinazione d’uso urbanisticamente rilevante, se il fabbricato è antecedente al 1977. (continua a leggere)
Secondo il Consiglio di Stato, il decorso del tempo dal momento del commesso abuso non priva l’amministrazione del potere di adottare l’ordine di demolizione. (continua a leggere)
La realizzazione di una tettoia aperta su tutti i lati non è soggetta a permesso di costruire, con conseguente illegittimità dell’ordine di demolizione. (continua a leggere)
Secondo le Sezioni Unite è necessaria e sufficiente l'indicazione del titolo autorizzativo per fare salva la la compravendita di un immobile abusivo. (continua a leggere)
Secondo la Cassazione la nullità prevista dall'art. 40 della legge n. 47/1985 riguarda i soli contratti con effetti reali o traslativi. (continua a leggere)