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Dipendenti pubblici, in arrivo 2500 euro di arretrati e aumenti fino a 280 euro in busta paga, ecco per chi: i dettagli

Dipendenti pubblici, in arrivo 2500 euro di arretrati e aumenti fino a 280 euro in busta paga, ecco per chi: i dettagli
Per i dipendenti pubblici degli enti locali arrivano fino a 2.500 euro di arretrati e aumenti fino a 280 euro in busta paga. Il governo prepara i rinnovi contrattuali e un fondo di perequazione per ridurre le disparità salariali: ecco le novità
Per i dipendenti pubblici che lavorano negli enti locali si apre una fase di rinnovata attenzione economica e contrattuale. Dopo anni di risorse limitate e trattative rallentate, le prossime mosse del governo potrebbero tradursi in arretrati fino a 2.500 euro e aumenti lordi mensili in busta paga, compresi tra 190 e 280 euro nell’arco dei prossimi due anni.

A rafforzare questo scenario interviene anche la proposta di un fondo di perequazione dedicato agli enti territoriali, che mira a riequilibrare i salari e a sostenere le amministrazioni con bilanci più deboli.

Ma che cos’è davvero questo fondo di perequazione e come influenzerà le retribuzioni? Quali prospettive si aprono con il rinnovo contrattuale? E cosa aspettarsi per gli aumenti in busta paga?

Fondo Perequazione dipendenti pubblici, cosa prevede la proposta del governo

Il governo sta lavorando alla creazione di un fondo di perequazione per i dipendenti degli enti locali, con l’intento di rendere più uniforme il trattamento economico del personale pubblico sul territorio nazionale. La proposta, avanzata dal ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e condivisa con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, prevede uno stanziamento compreso tra 100 e 150 milioni di euro.

Le risorse, che potrebbero confluire nella Legge di Bilancio 2026, sarebbero destinate agli enti con margini di bilancio più ristretti. In sostanza, il fondo servirebbe a riequilibrare le buste paga tra chi lavora nei Comuni e chi opera nelle amministrazioni centrali, dove gli stipendi risultano generalmente più alti. Negli ultimi mesi, alcune amministrazioni locali hanno già avviato un incremento dei premi di risultato in applicazione del decreto P.A. Si tratta di una tendenza che, con il fondo, si intende consolidare per garantire una crescita salariale più equilibrata tra aree geografiche diverse.

E dalle organizzazioni sindacali è già arrivato un segnale positivo: la proposta del ministro viene considerata un passo nella giusta direzione, capace di sanare anni di squilibri e vincoli sui fondi decentrati. Secondo la Cisl Fp, si tratta di un’iniziativa utile a colmare il divario retributivo che da tempo penalizza i lavoratori dei Comuni, spesso chiamati a gestire servizi complessi con risorse limitate.

Il fondo, inoltre, sarebbe particolarmente vantaggioso per le aree dove il costo della vita è più elevato e il mercato privato risulta più competitivo, offrendo agli enti locali strumenti per trattenere professionalità qualificate.

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: due trienni consecutivi per le Funzioni locali

Accanto al fondo di perequazione, si muove il cantiere del rinnovo contrattuale dei dipendenti delle funzioni locali. Dopo un lungo periodo di stallo, il governo e l’Aran stanno accelerando per chiudere il contratto 2022-2024 e aprire senza interruzioni la nuova tornata 2025-2027.

In questo modo, si punta a ridurre i tempi di attesa che, da anni, caratterizzano la contrattazione pubblica e a dare maggiore continuità agli aumenti salariali. La scelta di procedere con due rinnovi ravvicinati è interpretata come un segnale di attenzione verso il personale locale, spesso rimasto ai margini delle precedenti politiche di valorizzazione del pubblico impiego.

Dalla Cisl Fp arriva l’invito a procedere rapidamente, chiudendo l’attuale tornata per poi aprire quella successiva con risorse aggiuntive nella Legge di Bilancio. Secondo il sindacato, questo rappresenterebbe un segnale concreto di rinnovata centralità del lavoro pubblico locale, dopo anni di immobilismo.

Non mancano, però, posizioni più caute. Cgil e Uil hanno infatti espresso riserve sulla proposta, chiedendo maggiori risorse per un allineamento effettivo degli stipendi ai livelli nazionali. Il confronto con il governo resta quindi aperto, ma l’intenzione comune è quella di raggiungere un accordo entro l’autunno per avviare la nuova fase contrattuale già nel 2025.

Arretrati e aumenti in busta paga per i dipendenti degli Enti locali

Per i dipendenti pubblici degli enti locali, i benefici economici derivanti dai rinnovi sarebbero immediati e tangibili. La prospettiva degli arretrati e degli aumenti in busta paga è quella più allettante.

Secondo le stime interne, i lavoratori riceverebbero arretrati medi di circa 2.500 euro, corrispondenti agli anni coperti dal contratto 2022-2024, e un aumento progressivo dello stipendio lordo mensile così ripartito:
  • circa 190 euro mensili nel 2025;
  • 230 euro nel 2026;
  • fino a 280 euro a regime nel 2027.
A tali importi si aggiungerebbe l’incremento dei premi di produttività, reso possibile proprio dal fondo di perequazione e dalle nuove regole sul salario accessorio.

Rinnovo contratto Sanità e altri comparti: a che punto siamo

Mentre il comparto degli enti locali attende la chiusura del suo doppio contratto, anche il settore della sanità pubblica si avvicina alla firma definitiva del rinnovo 2022-2024.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha completato le verifiche finanziarie, e l’accordo passerà ora al Consiglio dei ministri e, successivamente, alla Corte dei Conti per la certificazione finale.

Come ha dichiarato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, la procedura dovrebbe concludersi a breve, aprendo la strada alla nuova fase contrattuale del 2025-2027, prevista per l’inizio del 2026. Anche in questo caso, l’obiettivo è procedere in modo coordinato tra i vari comparti - Funzioni centrali, Funzioni locali e Sanità - così da garantire una maggiore coerenza nelle politiche retributive e nelle tempistiche di rinnovo.

L’allineamento dei contratti pubblici, infatti, è considerato un passaggio essenziale per favorire una gestione più ordinata delle risorse e per offrire ai lavoratori un quadro chiaro di diritti, doveri e prospettive di crescita.


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