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Come contestare una multa con ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto: differenze

Come contestare una multa con ricorso al Giudice di Pace o al Prefetto: differenze
Come fare ricorso contro una multa: ecco le differenze rivolgendosi al Giudice di Pace e al Prefetto
Hai ricevuto una multa per violazione del codice della strada (ad es., non hai rispettato il semaforo rosso), ma ci sono i presupposti per contestarla.

Se vuoi contestare una multa stradale, ci sono vari modi: oltre al ricorso in autotutela (il ricorso presentato all’organo che ha fatto la multa), ci sono il ricorso al Giudice di Pace e il ricorso al Prefetto.

È una tua scelta: puoi decidere di presentare l'uno o l’altro. Quali sono le principali differenze tra il ricorso al Giudice di Pace e quello al Prefetto?

Innanzitutto, quali sono i tempi per la presentazione?
Il ricorso al Giudice di Pace va presentato entro trenta giorni dall’accertamento o dalla notifica della multa. Invece, il ricorso al Prefetto va presentato entro 60 giorni dalla data di accertamento o dalla notifica della multa.

Poi, ci sono spese da sostenere per presentare il ricorso?
Per il ricorso al Giudice di Pace, è necessario pagare un contributo unificato (una tassa per iniziare un giudizio civile) e una marca da bollo: il contributo ha un costo minimo di 43 euro che aumenta all’aumentare della sanzione, mentre la marca ha un costo di 27 euro.
Per il ricorso al Prefetto, non ci sono spese da sostenere: non si dovrà pagare né il contributo unificato, né il bollo.

Altra differenza riguarda l’assistenza dell’avvocato.
Per il ricorso al Giudice di Pace, per le multe fino a 1.100 euro, non è necessaria l’assistenza dell’avvocato. Per le multe con importi maggiori, l’avvocato è necessario. Però, anche quando l’avvocato non è necessario, se vuoi procedere autonomamente, bisogna comunque conoscere le regole del processo civile così da evitare errori durante il giudizio e comprometterne l’esito.
I tempi saranno quelli della giustizia italiana (quindi, non certamente rapidi).
Invece, per il ricorso al prefetto, non è mai necessario l’avvocato. Non devi conoscere la procedura civile e non ci saranno udienze a cui partecipare. In tal caso, il Prefetto deve rispondere entro un certo termine e si applica la regola del silenzio-assenso:
  • se il ricorso è inviato al Prefetto, la risposta dovrà arrivare entro 210 giorni: se non c’è risposta entro questo termine o se arriva in ritardo, il ricorso si considera accolto e la multa viene annullata;
  • se il ricorso è inviato alla Polizia Municipale, la risposta del Prefetto dovrà arrivare entro 180 giorni e, se la risposta manca o è tardiva, il ricorso è accolto e c’è l’annullamento della multa.

Diverso è l’organo che decide.
Da un lato, c’è il Giudice di Pace: organo terzo ed imparziale rispetto alle parti. È un organo esperto di diritto e più portato ad interpretare le norme quando è richiesta la soluzione di questioni tecniche complesse.
Dall’altro lato, c’è il Prefetto: il superiore gerarchico dell’autorità che ha fatto la multa. Peraltro, non essendo un tecnico del diritto, il Prefetto è meno incline a quell’opera di interpretazione che può essere realizzata dal giudice per risolvere eventuali questioni giuridiche non semplici.

Occorre anche sapere che, in caso di rigetto del ricorso al Giudice di Pace, l’importo da pagare resta quello indicato nel verbale: cioè, la contravvenzione in misura ridotta.
Invece, se il Prefetto rigetta il ricorso, allora ci sarà la condanna a pagare la sanzione in misura piena: ossia, una somma pari a quasi il doppio del valore iniziale della sanzione.

Però, in entrambi i casi, si può “reagire” al rigetto del ricorso ed impugnarlo.
In caso di rigetto del ricorso al Giudice di Pace, si può proporre appello. Invece, contro il rigetto del ricorso da parte del Prefetto, si può presentare ricorso al Giudice di Pace nei successivi trenta giorni.


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