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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9065 del 28 agosto 1999
«Non ricorre, pertanto, tale presupposto (la cui prova č a carico del richiedente) nel caso del figlio naturale che, divenuto maggiorenne, abbia omesso di esperire, nel termine di decadenza all'uopo fissato, l'azione di disconoscimento del padre...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 467 del 24 gennaio 1986
«Gli artt. 580 e 594 (nuovo testo) c.c., in forza dei quali ai figli naturali non riconoscibili, siano essi minorenni o maggiorenni, spetta un assegno vitalizio di natura successoria sull'ereditā del padre naturale (rispettivamente, in sede di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22909 del 11 novembre 2010
«...combinato disposto dell'art. 147 c.c. e dell'art. 48 della legge 4 maggio 1983, n. 184 a prescindere dall'esercizio della potestā, tant'č che tale obbligo permane, a talune condizioni, anche in caso di raggiungimento della maggiore etā del figlio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6559 del 27 giugno 1990
«Nell'ambito dell'istituto Ģdell'impresa familiareģ di cui all'art. 230 bis c.c., caratterizzato dall'assenza di un vincolo societario e dalla insussistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra i familiari e la persona del capo (quale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2644 del 3 febbraio 2011
«...con altri figli minori della stessa madre, recanti perō un cognome paterno diverso, e, dunque, configurandosi una maggiore plausibilitā sociale del solo patronimico, trattandosi di scelta oggettivamente integrativa di un fattore di normalitā).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2788 del 10 marzo 1995
«Ne consegue che la legge straniera (nella specie, quella francese), la quale sottoponga l'azione di dichiarazione giudiziale della paternitā all'osservanza di un termine (nella specie, biennale) dal raggiungimento della maggiore etā, non č...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5310 del 20 ottobre 1984
«...a tutela del proprietario contro la possibilitā di usucapione, atteso che una siffatta esigenza cautelativa assume maggiore rilievo proprio nei confronti di chi entra in relazione con la cosa altrui in forza di un rapporto obbligatorio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17871 del 24 novembre 2003
«In materia di esercizio di attivitā professionale, il professionista č responsabile anche per colpa lieve (art. 1176, secondo comma, c.c.), salvo che la prestazione dedotta in contratto implichi la soluzione di problemi tecnici di speciale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2439 del 18 giugno 1976
«Per quanto riguarda l'onere probatorio a carico del professionista, questi č tenuto a provare (subordinatamente all'esito positivo della prova a carico del cliente) che la imperfetta esecuzione della prestazione č dovuta a forza maggiore o caso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6053 del 12 marzo 2010
«...dei suoi ausiliari, salvo che possa dimostrare il caso fortuito o la forza maggiore, anche con riguardo al comportamento dell'ausiliario; tuttavia la colpa di quest'ultimo potrā fondare un'azione di regresso del contraente nei suoi confronti.»