AUTORE:
Luca Roselli
ANNO ACCADEMICO: 2025
TIPOLOGIA: Tesi di Laurea Magistrale
ATENEO: Universitą degli Studi di Firenze
FACOLTÀ: Giurisprudenza
ABSTRACT
La tesi si propone di indagare le ragioni di fondo e le peculiarità delle nuove tecniche di controllo sociale impiegate nel sistema penale del Granducato di Toscana durante l’Età dei Lumi, focalizzandosi sulle contraddizioni insite nell’applicazione pratica degli ideali illuministici.
L’analisi si sofferma in particolare sulle principali riforme criminali in Toscana, che hanno portato all’adozione di strumenti di sorveglianza e di disciplinamento, come la polizia e il carcere, divenuti poi i pilastri di ogni sistema penale moderno a partire dal XIX secolo.
L’obiettivo principale è quello di mostrare come la concezione illuministica della pena, fondata sulla necessità di prevenire i delitti, abbia contribuito allo sviluppo di un complesso sistema disciplinare, volto ad assecondare le esigenze di maggiore sicurezza da parte dei ceti privilegiati nel XVIII secolo.
L’argomento scelto e la ricerca svolta racchiudono la volontà di dimostrare che l’origine della modernità giuridica non si fonda unicamente sull’ampliamento dei diritti individuali e sull’abbandono dei supplizi, ma anche sul rafforzamento del potere punitivo.
L’analisi si sofferma in particolare sulle principali riforme criminali in Toscana, che hanno portato all’adozione di strumenti di sorveglianza e di disciplinamento, come la polizia e il carcere, divenuti poi i pilastri di ogni sistema penale moderno a partire dal XIX secolo.
L’obiettivo principale è quello di mostrare come la concezione illuministica della pena, fondata sulla necessità di prevenire i delitti, abbia contribuito allo sviluppo di un complesso sistema disciplinare, volto ad assecondare le esigenze di maggiore sicurezza da parte dei ceti privilegiati nel XVIII secolo.
L’argomento scelto e la ricerca svolta racchiudono la volontà di dimostrare che l’origine della modernità giuridica non si fonda unicamente sull’ampliamento dei diritti individuali e sull’abbandono dei supplizi, ma anche sul rafforzamento del potere punitivo.