Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

Tiziano Ferro divorzia ma i figli del cantante non possono assolutamente tornare in Italia: perchè? Cosa succede?

Tiziano Ferro divorzia ma i figli del cantante non possono assolutamente tornare in Italia: perchè? Cosa succede?
Quali sono i diritti dei bambini con due padri o due madri? Si può riconoscere in Italia un figlio nato da maternità surrogata?
Tiziano Ferro divorzia ma resta in America. Nei giorni scorsi l’artista ha annunciato sui social l’inizio della struggente separazione dal marito Victor. I due erano convolati a nozze a Los Angeles nel giugno del 2019 e si erano poi ripromessi amore eterno nella bella Italia, a Sabaudia, il 13 luglio dello stesso anno. E, in un momento così delicato, il cantante ha deciso di rinviare tutti i suoi impegni in Italia per stare accanto ai suoi due meravigliosi figli, che attualmente trascorrono la maggior parte del tempo a casa con lui.

In Italia, Margherita e Andres Ferro non ce li può portare perché qui i figli nati all’estero da genitori dello stesso sesso non sono tutelati. Nel giugno scorso l’artista aveva spiegato anche perché non poteva fare il passaporto ai figli: “Oggi, se voglio far entrare i miei figli in Italia, so che avrebbero diritto a metà del presidio genitoriale, anche se ci sono due persone che possono prendersi cura di loro. Se stanno male, solo io posso andare al pronto soccorso perché Victor non risulta sul passaporto, il che è una cosa aberrante”. E prosegue: “Per questo non gli ho ancora fatto il passaporto italiano anche se ne hanno diritto, forse lo farò più avanti, o lo faranno loro. Tanto a farli entrare in Italia col passaporto italiano avrebbero solo svantaggi, mentre da americani son tranquillo, so che se vengo in tour Victor può prendersi cura di loro… è una cosa che può sembrare stupida, e invece mi fa soffrire da morire”.

Il cantante non ha mai spiegato come ha fatto a diventare padre. L’ipotesi più probabile è che i due coniugi siano ricorsi alla maternità surrogata.

Sai cos’è?
Si tratta di una pratica con cui una donna si obbliga, gratuitamente o dietro compenso, a portare avanti una gravidanza per conto dei genitori intenzionali. La madre surrogata si impegna anche a rinunciare a qualsiasi diritto sul bambino che darà alla luce, il quale subito dopo la nascita verrà affidato ai genitori committenti. È con essi che si instaurerà il rapporto di filiazione.
In Italia la procedura è sanzionata penalmente a norma dell’art. 12, comma 6 L. 40/2004. Si rischiano dai tre mesi ai due anni di reclusione e la multa da 600.000 a 1 milione di euro.
E così molte coppie che desiderano un figlio e per le quali l’utero in affitto rappresenta l’unica strada per poter diventare genitori (si pensi alle coppie formate da due uomini) si recano all’estero, nei Paesi ove tale pratica è permessa.

E che ci vuole, penserete voi. Siete gay e volete un figlio? Vai all’estero dove la gestazione per altri è concessa, trova la madre surrogata e taac il gioco è fatto. Poi, però, quando si ritorna in Italia son cavoli amari. Già, perché i bambini nati all’estero con la maternità surrogata da due padri gay possono sì essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori dello stesso sesso, ma tramite l’istituto dell’adozione in casi particolari.
Lo ha stabilito la Cassazione con sentenza n. 38162 del 2022. Le Sezioni Unite hanno stabilito che per il riconoscimento dei figli nati all’estero con maternità surrogata non verrà più utilizzata la trascrizione diretta all’anagrafe dell’atto di nascita straniero, riconoscendo la paternità sia al padre biologico che al partner, ma si dovrà utilizzare l’istituto dell’adozione in casi particolari.
Dovrà quindi essere aperto davanti al tribunale dei minori un procedimento di adozione, durante il quale il genitore che non ha legami di sangue con il minore dovrà dimostrare l’esistenza di un legame di filiazione con il figlio. Una procedura infinitamente costosa e infinitamente lunga, durante la quale il bambino rischia di ritrovarsi con un solo genitore, quello biologico. L’altro deve mettersi in fila e aspettare che la giustizia italiana faccia il suo corso per vedersi riconosciuto il legame con il figlio e, se vuole prendere qualche decisione, avrà bisogno della delega del genitore di sangue. Ma non finisce qua perché la stepchild adoption non dà vita ad una genitorialità piena. Si consideri che il genitore intenzionale non ha diritti successori nei confronti del figlio e che l’adozione può essere revocata.

Ritornando al caso di Margherita e Andres, gli scenari che si prospettano sono due. Qualora Ferro sia il genitore biologico dei due bambini, il cantante potrebbe portarli in Italia e chiedere la trascrizione del certificato di nascita estero. E nessun problema. In caso contrario, per vedersi riconosciuto come padre dei figli, Tiziano dovrebbe ricorrere all'adozione in casi particolari, affrontando tutta la trafila e sobbarcandosi tutte le peripezie che la procedura reca con sé. E, nel frattempo, quale tutela avrebbero quei poveri bambini? Non me lo so spiegare. Io non me lo so spie-ga-re.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.