Una direttiva europea dietro la riforma
La modifica non è casuale, ma il frutto di un preciso intervento normativo europeo. Bruxelles ha spinto per introdurre regole che aumentassero trasparenza e concorrenza nel settore bancario. Il vecchio modello, che demandava alla banca del cliente la definizione della commissione anche per operazioni eseguite su sportelli di altri istituti, creava infatti diverse criticità.
In primo luogo, una scarsa chiarezza, dal momento che il cliente raramente sapeva in anticipo quanto avrebbe pagato. Il costo, infatti, veniva scoperto soltanto a posteriori, leggendo l’estratto conto. Inoltre, si limitava la concorrenza, visto che la tariffa era decisa dall’istituto di appartenenza, senza alcun margine di scelta effettiva da parte dell’utente.
Con il nuovo modello, la situazione si ribalta: la banca proprietaria del bancomat diventa responsabile della commissione e ha l’obbligo di renderla nota in modo chiaro prima della conferma dell’operazione.
L’impatto per i correntisti
Il cambiamento si traduce, innanzitutto, in maggiore consapevolezza. Oggi chi utilizza un Atm non della propria banca può conoscere subito quanto gli costerà il prelievo. Non dovrà attendere l’estratto conto, né rischiare sorprese sgradite. Ogni volta che si preleva contante da un bancomat esterno, il costo sarà esposto in modo visibile sullo schermo e potrà essere valutato in tempo reale. In questo modo, il consumatore acquista un ruolo più attivo: può scegliere lo sportello più conveniente, rinunciare a un’operazione troppo onerosa o pianificare meglio i propri movimenti di denaro.
La nuova disciplina, però, porta con sé anche una maggiore variabilità: due sportelli della stessa città potrebbero applicare commissioni differenti, così come due filiali della stessa banca potrebbero adottare tariffe diverse a seconda della zona.
Per il consumatore significa che la scelta del bancomat diventa essenziale: confrontare le opzioni disponibili e selezionare quella più conveniente può comportare un risparmio significativo nel tempo. Inoltre, nelle aree dove la concorrenza è più alta, è plausibile aspettarsi un abbassamento delle commissioni come strumento di attrazione per nuovi clienti. Al contrario, in zone meno servite o periferiche, gli istituti potrebbero sentirsi liberi di fissare costi più elevati.
Vantaggi e sfide per le banche
Dal punto di vista degli istituti di credito, le nuove regole aprono la strada a una gestione più flessibile delle tariffe. Ogni banca potrà modulare le commissioni in base alla propria strategia commerciale, differenziandole per:
- territorio, premiando aree dove si vuole attrarre più clientela;
- profilo dell’utente, con politiche dedicate a determinati segmenti di mercato.