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Nuovo bonus 2025 per gli insegnanti, fino a 500 euro per la "continuità": ecco i requisiti, come fare domanda e scadenza

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Nuovo bonus 2025 per gli insegnanti, fino a 500 euro per la "continuità": ecco i requisiti, come fare domanda e scadenza
Se sei un insegnante di ruolo che ha prestato servizio nella stessa scuola per almeno tre anni, potresti avere diritto a un bonus economico fino a 500 euro. Ecco i requisiti e come richiederlo
Il bonus insegnanti per la continuità nasce dal Decreto Ministeriale n. 242/2024, con l’obiettivo di premiare quei docenti di ruolo che hanno lavorato senza interruzioni presso lo stesso istituto scolastico per almeno tre anni, ovvero dall’anno scolastico 2021/2022 fino al 2023/2024. Questo riconoscimento è particolarmente importante perché sottolinea il valore della stabilità in classe, un aspetto spesso sottovalutato ma importantissimo per la crescita scolastica degli studenti.
Ma perché proprio la continuità? L’esperienza ci insegna che, quando un docente resta a lungo nello stesso contesto scolastico, riesce a conoscere profondamente le dinamiche della classe, a costruire rapporti di fiducia con gli studenti e le loro famiglie, e a seguire con maggiore attenzione i percorsi educativi individuali. Tutto questo è particolarmente rilevante in presenza di alunni con disabilità, disturbi specifici dell’apprendimento o situazioni di fragilità, che necessitano di un riferimento stabile e competente.
Requisiti per richiedere il bonus per la continuità didattica
Per poter accedere al bonus, il docente deve rispettare requisiti ben precisi: innanzitutto, non deve aver richiesto trasferimenti o assegnazioni temporanee nel triennio considerato, quindi non deve essere stato “mobile”. Questa clausola garantisce che il beneficio sia riservato a chi effettivamente ha mantenuto un legame stabile con la scuola. In secondo luogo, è necessario aver accumulato almeno 480 giorni di servizio complessivi presso lo stesso istituto durante questo triennio, che corrisponde a circa due anni di lavoro a tempo pieno. Questo requisito testimonia una presenza continuativa e significativa.
Secondo la normativa, possono essere inclusi tra i beneficiari anche quei docenti che si sono temporaneamente trasferiti per mancata assegnazione di posto, purché siano rientrati nell’istituto di riferimento nel triennio. Questo dettaglio è importante, perché consente di riconoscere la continuità anche in situazioni lavorative complesse, tutelando maggiormente il personale.
Come presentare la domanda e cosa sapere sull’importo del bonus
La procedura per richiedere il bonus necessita di pochi passaggi, ma va seguita con attenzione per evitare errori. La domanda deve essere presentata entro il 18 agosto 2025, quindi è necessario rispettare questa scadenza per non perdere il diritto al contributo. Il docente interessato deve compilare un modulo di autodichiarazione, fornito come allegato nella circolare ministeriale interna alle scuole. Questo modulo deve essere compilato in tutte le sue parti con dati precisi, firmato e inviato tramite posta elettronica all’indirizzo ufficiale della propria scuola.
Qual è l’importo del bonus
Per quanto riguarda l’importo, il bonus varia da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro. Questa forbice è dovuta al fatto che il fondo totale stanziato per l’anno 2023 ammonta a 30 milioni di euro, destinati a tutte le scuole italiane che rispettano determinati criteri di valutazione. Tra i fattori considerati nella ripartizione delle risorse ci sono l’Indice ESCs (status sociale, economico e culturale), il tasso di dispersione scolastica, la presenza di alunni stranieri e il turnover del personale docente. In sostanza, le scuole con maggiori difficoltà o instabilità ricevono un’assegnazione più consistente per premiare i docenti che mantengono la continuità.
Ogni istituto può consultare l’importo assegnato attraverso un allegato ufficiale contenente il codice meccanografico della scuola e la relativa cifra stanziata. Questo strumento permette agli insegnanti di orientarsi, capire qual è la somma disponibile nel proprio istituto e, di conseguenza, il valore potenziale del bonus. Inoltre, la distribuzione definitiva del bonus ai singoli docenti avviene tramite contrattazione d’istituto, un passaggio che coinvolge il personale scolastico e i sindacati per definire criteri e modalità di assegnazione.
Non tutte le scuole italiane risultano nella tabella dei beneficiari, e ciò non è un errore: vi hanno diritto solo gli istituti che hanno raggiunto un punteggio minimo di 47 punti secondo la valutazione annuale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, un criterio che mira a destinare risorse dove sono realmente necessarie.


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