Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

L'evasione fiscale viene legalizzata con il nuovo patto del Governo? Meno tasse e nessun controllo, ecco come funziona

Fisco - -
L'evasione fiscale viene legalizzata con il nuovo patto del Governo? Meno tasse e nessun controllo, ecco come funziona
Riforma fiscale: arriva il concordato preventivo biennale. Quali sono i vantaggi per il contribuente? Sarà possibile mettersi al riparo dagli accertamenti del fisco?
Arriva dal Governo Meloni un patto con gli evasori italiani. Parliamo del concordato preventivo biennale che consentirà ai contribuenti di accordarsi preventivamente, per due anni, estendibili ad altri due, sui propri debiti con il fisco.
Si tratta del principale provvedimento inserito nel primo decreto legislativo di attuazione della legge delega di riforma del fisco approvato dal governo.

Il concordato preventivo biennale si rivolge a circa 4,1 milioni di contribuenti e prevede un maxi sconto sulle tasse, fino a quattro anni. A poterne usufruire sono solo i contribuenti (di minori dimensioni) titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni residenti nel territorio dello Stato.
I dati sul numero di evasori in Italia, forniti dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) sono impressionanti e riguardano circa 4,1 milioni di contribuenti. Si parla di 41,45 miliardi di evasione da parte dei lavoratori autonomi o di chi produce reddito di impresa.
Più precisamente sono coinvolti 3 milioni di autonomi (di cui 1,7 in regime di flat tax al 15%), 453.429 società di persone con un'evasione del 69,2% dei redditi Irpef pari a 32,4 miliardi, nonchè 674.551 società di capitali evasori per circa 8,98 miliardi, ossia il 23,8% di Ires.
Secondo il Governo Meloni un'evasione così massiccia sarebbe il frutto di un fisco "troppo poco amico" dei contribuenti. Ci si ripropone di rimediare con il concordato preventivo contenuto nella legge di delega fiscale (n. 111 del 9 agosto 2023, art. 17 comma 1, lettera g, par. 2).

Come funziona il concordato preventivo biennale?
Si tratta di un accordo preventivo tra fisco e contribuenti con un volume di affari al di sotto dei 5 milioni di euro. Questi ultimi devono dichiarare in maniera volontaria il proprio reddito. Successivamente l'Agenzia delle Entrate propone al contribuente una certa quantificazione del reddito imponibile (ossia, il reddito su cui il cittadino paga le imposte) e. se il contribuente accetta la proposta, sarà vincolato a dichiarare quelle base imponibile sia per il 2024 che per il 2025.
Quindi il contribuente ha la possibilità di dialogare con il fisco e se accetta la proposta pagherà le tasse per il successivo biennio in base a quanto stabilito dall’Agenzia delle Entrate.
Il calcolo delle imposte avviene sulla base di informazioni presenti nella banca dati dell’Anagrafe tributaria e nei modelli Isa (indici sintetici di affidabilità) che danno un voto da 1 a 10, in base al livello di affidabilità fiscale di ciascun contribuente. Infatti, per i contribuenti la prima condizione per accedere al concordato è l'ottenimento di un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 (su 10).

Quali sono i vantaggi per il contribuente?
Innanzitutto, il contribuente o la società che evade potrà pagare meno del dovuto. In secondo luogo, per i periodi di imposta oggetto del concordato, l’Agenzia delle Entrate non potrà effettuare alcun accertamento relativo al reddito di impresa e di lavoro autonomo, a meno che non decadano i presupposti del concordato. Addirittura, anche nel caso di attività non dichiarate, il contribuente non perderà il beneficio del concordato, qualora i ricavi nascosti non superino il 30% di quelli dichiarati.
In pratica questo significa nessun accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per i successivi 2 anni.

Quali sono le condizioni di accesso?
Due sono le condizioni per accedere al concordato:
  • aver conseguito un punteggio ISA almeno pari a 8, anche se frutto di adeguamento;
  • non avere debiti tributari ovvero avere estinto quelli che tra essi sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro:
  1. per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate, compresi interessi e sanzioni;
  2. ovvero per contributi previdenziali definitivamente accertati con sentenza irrevocabile o con atti impositivi non più soggetti a impugnazione.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.