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Dizionario Giuridico

Lavoro autonomo

Che cosa significa "Lavoro autonomo"?

È definito "autonomo" il lavoro del prestatore di un'opera o di un servizio che, con discrezionalità circa le modalità di svolgimento dell'attività, compie un incarico con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente (art. 2222 del c.c.).
Il primo elemento lo differenzia dall'attività imprenditoriale, perché qui prevale il principio di auto-organizzazione del lavoro, senza ricorso, se non marginale, al lavoro altrui.
Il secondo elemento lo differenzia, invece dal lavoro subordinato, dove invece sussiste un vincolo di assoggettamento del lavoratore al datore.
Alcuni lavoratori autonomi sono l'elettricista, il parrucchiere, il mediatore, l'avvocato, il medico.
Il codice civile distingue il contratto d'opera manuale (artt. 2222 ss. c.c.), in cui nell'esecuzione dell'opera prevale l'attività materiale del prestatore, ed il contratto d'opera intellettuale (artt. 2230 ss. c.c.), in cui prevale la natura intellettuale della prestazione.

Il cd. lavoro "parasubordinato", che si concretizza in "rapporti di collaborazione che si concretino in una prestazione d'opera continuativa e coordinata, prevalentemente personale, anche se non a carattere subordinato" è a metà strada tra il lavoro autonomo e quello subordinato. Come esempi di parasubordinazione abbiamo i rapporti di agenzia e di rappresentanza.

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