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Estate al mare tra botte, accampamenti e maleducazione: cosa si può fare e cosa è vietato in spiaggia?

Estate al mare tra botte, accampamenti e maleducazione: cosa si può fare e cosa è vietato in spiaggia?
Si può accedere liberamente al mare anche in presenza di strutture balneari? Mangiare in spiaggia è consentito? Tutte le regole in vista dell'imminente villeggiatura.
L’estate si fa sempre più rovente e per combattere la calura estiva non c’è niente di meglio che fiondarsi in spiaggia e farsi un tuffo in mare.
Ma quali sono le regole per gli aspiranti bagnanti? Vediamo cosa è possibile fare e cosa, invece, non si può fare in riva al mare.


Com’è regolamentato l’accesso al mare?
L’accesso al mare, essendo il mare un bene pubblico demaniale, è essere sempre libero e gratuito: questo vale anche in presenza di stabilimenti balneari.


A dirlo è l’art. 1, comma 251, L. n. 296/2006, secondo cui si deve garantire “il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine di balneazione”.
Dove per “battigia” si intende la linea su cui batte e si infrange l’onda e la cui ampiezza varia a seconda del moto delle onde e delle maree. Non parliamo quindi dell’intera spiaggia.


In parole povere, questo vuol dire che l’accesso al mare è sempre libero, quindi non occorrerà pagare nulla se si vuole fare un semplice bagno.
Pertanto, nel caso in cui il gestore del lido vi impedisse di transitare per accedere al mare o volesse necessariamente farvi pagare il biglietto d’ingresso, basta non farsi intimorire e chiamare la polizia locale, che potrà scrivere un bel verbale dando atto della violazione di legge.


Dunque, simili comportamenti dei gestori degli stabilimenti sono illegali, in quanto, come si è visto, la spiaggia è un bene pubblico, anche se parte di essa viene data in concessione, dietro pagamento di un canone, agli stabilimenti balneari.


Il discorso cambia per chi vuole usufruire dei servizi messi a disposizione dal lido come gli ombrelloni, il lettino, le docce, il bar ecc.. In questo caso va pagato regolarmente il biglietto d’accesso allo stabilimento.


L’accesso al mare è però regolato anche da Regioni e Comuni: potrebbero esserci infatti delle norme regionali o comunali più restrittive che variano a seconda delle zone. Ad esempio ordinanze comunali che vietano di fumare in spiaggia o di prelevare sabbia o conchiglie e così via. Pertanto, informarsi in anticipo rimane sempre una buona regola.


È possibile giocare a pallone in spiaggia?
Anche in questo caso, è sempre buona norma informarsi su eventuali divieti disposti dal Comune. Non vi è alcuna legge nazionale che vieti di giocare a pallone in spiaggia. Tuttavia, potrebbero esserci ordinanze locali che vietano l’uso del pallone per motivi di sicurezza o di ordine pubblico. Ciò può accadere nei Comuni dove le spiagge sono troppo piccole o troppo affollate o magari per le spiagge composte da ciottoli, dove c’è il serio pericolo di farsi male.


Si può mangiare in spiaggia?
Tra i diritti dei bagnanti c’è sicuramente quello di mangiare in spiaggia, a condizione che, però, si compia questa attività nel rispetto degli altri bagnanti e soprattutto dell’ambiente.
Non c’è alcuna norma a livello nazionale che vieti di consumare cibo in spiaggia ma sicuramente è segno di educazione e rispetto ripulire e non lasciare rifiuti o avanzi di cibo sulla sabbia. Vale lo stesso se si vuole mangiare all’interno dello stabilimento balneare. Infatti, il gestore del lido non può impedirvi, in alcun modo, di introdurre cibo e bevande da consumare in spiaggia, al massimo può invitarvi a provare il servizio bar o il ristorante.


Di contro, è severamente vietato dalla legge lasciare oggetti in plastica come posate, piatti, bottiglie che possono inquinare il mare. L’abbandono dei rifiuti configura, infatti, un vero e proprio reato ambientale disciplinato dall’art. 192 del Codice dell’ambiente. Il trasgressore rischia di pagare una multa dai 300 ai 3000 euro.


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