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Ti scappa la pipė, non puoi usare il wc del bar o del lido senza consumare: ecco cosa dice la legge a riguardo

Ti scappa la pipė, non puoi usare il wc del bar o del lido senza consumare: ecco cosa dice la legge a riguardo
A Bacoli il gestore di un lido si è beccato una denuncia per essersi rifiutato di far usare la toilette a una bagnante. Vediamo cosa dice la legge in merito all'uso dei bagni nei locali pubblici
A Bacoli, località alle porte di Napoli, il gestore di uno stabilimento balneare ha vietato a una donna di usare il bagno poiché questa proveniva dalla spiaggia libera e non aveva, quindi, pagato per i servizi del lido. Il commerciante ha cacciato via la donna, che poco dopo si è sentita male e ha così potuto usare il wc del locale. È scattata la denuncia del sindaco della città che ha ritenuto l’episodio “una roba allucinante”. Il primo cittadino ha dichiarato: “c'è ancora, purtroppo, chi crede che gestire un bene pubblico significhi diventarne proprietario. Nella diffida, abbiamo specificato che una nuova violazione dei più basilari diritti dei bagnanti, sarà punita con la revoca della concessione demaniale. Immediatamente”. Il sindaco prosegue: “Dovete togliervelo dalla testa. I proprietari della sabbia e del mare, siamo tutti. Sono patrimonio della collettività. Senza cancelli, senza catene, senza recinzioni. Senza abusi edilizi, senza oscenità. E senza assurdi divieti”.

A tutti sarà capitato almeno una volta nella vita di aver bisogno di un wc fuori casa e di doversi infilare nel primo bar a portata di mano. Ma vi siete mai chiesti se si può usare il bagno di un locale pubblico senza consumare?
Facciamola breve: la risposta è no. Il bagno dei locali pubblici è riservato a chi consuma e cioè al cliente.

Ma procediamo con ordine e vediamo quali sono le regole in materia.
I bar rientrano nella categoria dei locali pubblici e sono perciò obbligati a dotarsi di un bagno a norma e funzionante. In caso contrario il gestore dell'esercizio sarà sanzionabile.

Non vuol dire però che tutti possano usufruirne.
Lo ha precisato la sentenza del TAR Toscana, n. 691 del 18/2/2010, risultato di un ricorso contro la Delibera del Consiglio Comunale di Firenze n. 69 del 24 luglio 2007, che imponeva ai pubblici esercizi di far usare il bagno a chiunque lo richiedesse. La sentenza del TAR Toscana stabilisce che L’uso del bagno nei pubblici esercizi è un servizio privato fornito ai clienti e non un servizio pubblico a disposizione dei passanti”.

Il cliente, da parte sua, ha diritto all’utilizzo del bagno del locale e il gestore non può rifiutarsi, se non in presenza di un giustificato motivo. In caso contrario il consumatore potrà rivolgersi all'autorità di pubblica sicurezza che provvederà a sanzionare il detentore del pubblico esercizio.
L'art. 187 del regolamento per l'esecuzione del T.U.L.P.S. stabilisce, infatti, che gli esercenti non possono senza un legittimo motivo rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo.
A fronte del prezzo pagato, l'utilizzazione del bagno del locale non può essere negata. Insomma, se entri in un bar e consumi puoi usare il wc, sennò no.


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