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Controversie per i parcheggi condominiali? Se non decide l'assemblea è possibile rivolgersi al giudice

Controversie per i parcheggi condominiali? Se non decide l'assemblea è possibile rivolgersi al giudice
Se abitiamo all’interno di un condominio, possono sorgere delle contestazioni in merito all’assegnazione degli spazi destinati a parcheggio delle autovetture dei condomini.
Ebbene, in questo caso, come possiamo risolvere la controversia?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23118 del 2015, è intervenuta proprio in merito ad una questione di questo tipo, fornendo alcune interessanti precisazioni in proposito.

Nel caso all’esame della Corte, un condomino aveva agito in giudizio nei confronti del fratello, al fine di ottenere una sentenza che individuasse e assegnasse, all’interno del cortile comune, i posti auto di pertinenza di ciascuno dei due.

Il Tribunale, dunque, provvedeva alla suddetta individuazione e assegnazione, in base ai risultati di un’apposita consulenza tecnica, ma la sentenza veniva impugnata.

La Corte d’Appello, tuttavia, riteneva di dover confermare la sentenza del Tribunale, con la conseguenza che si giungeva al terzo grado di giudizio.

La Corte di Cassazione, non riteneva, però, di accogliere il ricorso, confermando l’operato dei giudici dei precedenti gradi di giudizio.

La Cassazione ricorda, infatti, come l’assegnazione dei posti auto esistenti nel cortile comune è una decisione di competenza dell’assemblea di condominio, essendo manifestazione del “potere di regolamentazione dell’uso della cosa comune” (in proposito, si ricorda che i poteri attribuiti all’assemblea condominiali sono ricavabili dalla lettura dell’art. 1135 codice civile) e come tale regolamentazione non determina la divisione del bene comune ma si limita a rendere “più ordinato e razionale l’uso paritario della cosa comune”.

Peraltro, secondo la Cassazione, “è evidente, poi, che in mancanza di accordo tra i condomini o di delibera assembleare (o addirittura – come nella specie – ove l’assemblea non sia stata neppure costituita), la regolamentazione dell’uso della cosa comune ben può essere richiesta al giudice e da lui disposta”.

Dunque, secondo la Cassazione, le parti in causa si erano del tutto legittimamente rivolte al giudice al fine di ottenere l’individuazione e l’assegnazione dei posti auto condominiali, tuttavia, la decisione del giudice non poteva essere censurata nel merito, in quanto la stessa, cui si è pervenuti attraverso l’ausilio di un consulente tecnico, era evidentemente quella ritenuta più opportuna da parte del giudice stesso.

Di conseguenza, la Corte di Cassazione, non ritiene che vi sia alcun motivo per annullare la sentenza della Corte d’Appello, la quale aveva confermato la decisione del Tribunale che, a seguito di opportuni accertamenti, aveva deciso quella determinata assegnazione dei posti auto.

In conclusione, va osservato, quindi, che, laddove dovessero sorgere contestazioni in merito all’individuazione e all’assegnazione dei posti auto all’interno del cortile condominiale, il potere di decidere spetta, innanzitutto, all’assemblea condominiale, che potrà deliberare in tal senso.

Tuttavia, se i condomini, in sede di assemblea, non riescono a trovare un accordo o se l’assemblea non viene nemmeno convocata, i condomini interessati avranno diritto di rivolgersi al Tribunale, chiedendo al giudice di procedere alla suddetta individuazione e assegnazione.

Laddove, poi, il giudice proceda in modo opportuno, avvalendosi anche dell’ausilio di consulenti tecnici, nessuna censura o lamentela potrà essere avanzata dinanzi la Corte di Cassazione, la quale non potrà che prendere atto dell’operato dei giudici di merito.


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