Nel corso della discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio 2026, uno dei capitoli più rilevanti per cittadini, famiglie e imprese riguarda il complesso dei bonus fiscali riguardanti famiglie e investimenti immobiliari: misure che, anno dopo anno, vengono confermate, rimodulate o lasciate scadere.
Vediamo ora una panoramica sui bonus che, verosimilmente, saranno fruibili nel 2026.
Bonus ristrutturazione ed ecobonus proseguono anche nel 2026 con lo schema “a due corsie”, che distingue tra abitazione principale e altri immobili: per la prima casa la detrazione resta al 50%, mentre per le seconde case e gli immobili diversi l’aliquota è al 3%.
Accanto alle conferme, però, il 2026 porta anche alcune chiusure nette. Va in scadenza il bonus per le barriere architettoniche e si esaurisce la “coda” del superbonus, che resterebbe circoscritto agli interventi di ricostruzione post-sismica nei comuni del cratere di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Si potrebbe fermare inoltre il bonus elettrodomestici sotto forma di voucher, introdotto nel 2025 e partito con ritardo: nel dibattito parlamentare è stata prospettata una proroga, ma la copertura finanziaria viene descritta come problematica e, quindi, l’esito non appare scontato.
La novità più “sociale” nel capitolo casa è però l’avvio del bonus TARI: dal 2026 debutta lo sconto sulla tassa rifiuti per i nuclei familiari economicamente più fragili. La misura opera con un criterio ISEE, individuando come beneficiari le famiglie con indicatore fino a 9.530,00 euro e riconoscendo una riduzione del 25%. L’elemento giuridicamente più interessante, perché incide sull’accesso concreto alla misura, è la modalità automatica: non è prevista domanda del cittadino, ma un riconoscimento d’ufficio, con i Comuni che individuano i beneficiari attingendo ai dati ISEE messi a disposizione dall’INPS, secondo un’impostazione simile a quella già utilizzata per i bonus sociali luce e gas. In parallelo, viene segnalato anche un “addio” nel mondo delle agevolazioni domestiche: nel 2026 non ci sarà più il bonus bollette “extra” introdotto nel primo trimestre 2025, che aveva allargato la platea fino a un ISEE di 25.000,00 euro con uno sconto di 200,00 euro.
Spostandosi sulle famiglie, il 2026 si preannuncia denso di interventi, con un impianto che mantiene i pilastri già noti (assegno unico, bonus nido, bonus nuovi nati) e aggiunge un potenziamento di misure mirate ai genitori. In particolare, vengono prospettati la conferma e il rafforzamento del bonus per le mamme lavoratrici, con un perimetro che riguarda madri con almeno due figli fino a 10 anni oppure tre figli fino a 18 anni, e con un incremento dell’importo mensile ipotizzato da 40 a 60 euro. Sul piano dei congedi, viene indicato un ampliamento del congedo parentale, esercitabile fino ai 14 anni del figlio o della figlia, e la conferma del terzo mese indennizzato all’80 per cento anziché al 30 per cento.
In questo stesso “pacchetto famiglia” rientra la prosecuzione della carta “Dedicata a te”, pensata come sostegno per nuclei con ISEE basso anche nel 2026 e nel 2027, mentre viene segnalata la cessazione del bonus sport per i figli, che nel 2025 riconosceva fino a 300 euro per attività sportive nella fascia 6-14 anni presso determinati soggetti (enti del Terzo Settore, ASD/SSD). Un ulteriore tassello, con ricadute operative non trascurabili, riguarda l’ISEE: la franchigia sulla prima casa viene innalzata a 91.500 euro, con un incremento di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo. L’impatto pratico di questa rimodulazione viene collegato a più prestazioni (tra cui ADI, SFL, assegno unico, bonus nido e nuovi nati), ma resta segnalata l’incognita sui tempi effettivi di avvio.
Il 2026 non è dunque un anno in cui viene in risalto un singolo bonus su tutti gli altri, ma è quello in cui si combinano tre fili conduttori: continuità su ristrutturazioni ed ecobonus, debutto dello sconto TARI con automatismi che semplificano l’accesso, e un riassetto di misure per famiglie tra potenziamenti e cessazioni. Resta fermo un principio di prudenza: finché la Legge di Bilancio non viene approvata e pubblicata, molte previsioni vanno lette come assetti in via di consolidamento, suscettibili di ritocchi in corso d’opera.
Vediamo ora una panoramica sui bonus che, verosimilmente, saranno fruibili nel 2026.
Bonus ristrutturazione ed ecobonus proseguono anche nel 2026 con lo schema “a due corsie”, che distingue tra abitazione principale e altri immobili: per la prima casa la detrazione resta al 50%, mentre per le seconde case e gli immobili diversi l’aliquota è al 3%.
Accanto alle conferme, però, il 2026 porta anche alcune chiusure nette. Va in scadenza il bonus per le barriere architettoniche e si esaurisce la “coda” del superbonus, che resterebbe circoscritto agli interventi di ricostruzione post-sismica nei comuni del cratere di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Si potrebbe fermare inoltre il bonus elettrodomestici sotto forma di voucher, introdotto nel 2025 e partito con ritardo: nel dibattito parlamentare è stata prospettata una proroga, ma la copertura finanziaria viene descritta come problematica e, quindi, l’esito non appare scontato.
La novità più “sociale” nel capitolo casa è però l’avvio del bonus TARI: dal 2026 debutta lo sconto sulla tassa rifiuti per i nuclei familiari economicamente più fragili. La misura opera con un criterio ISEE, individuando come beneficiari le famiglie con indicatore fino a 9.530,00 euro e riconoscendo una riduzione del 25%. L’elemento giuridicamente più interessante, perché incide sull’accesso concreto alla misura, è la modalità automatica: non è prevista domanda del cittadino, ma un riconoscimento d’ufficio, con i Comuni che individuano i beneficiari attingendo ai dati ISEE messi a disposizione dall’INPS, secondo un’impostazione simile a quella già utilizzata per i bonus sociali luce e gas. In parallelo, viene segnalato anche un “addio” nel mondo delle agevolazioni domestiche: nel 2026 non ci sarà più il bonus bollette “extra” introdotto nel primo trimestre 2025, che aveva allargato la platea fino a un ISEE di 25.000,00 euro con uno sconto di 200,00 euro.
Spostandosi sulle famiglie, il 2026 si preannuncia denso di interventi, con un impianto che mantiene i pilastri già noti (assegno unico, bonus nido, bonus nuovi nati) e aggiunge un potenziamento di misure mirate ai genitori. In particolare, vengono prospettati la conferma e il rafforzamento del bonus per le mamme lavoratrici, con un perimetro che riguarda madri con almeno due figli fino a 10 anni oppure tre figli fino a 18 anni, e con un incremento dell’importo mensile ipotizzato da 40 a 60 euro. Sul piano dei congedi, viene indicato un ampliamento del congedo parentale, esercitabile fino ai 14 anni del figlio o della figlia, e la conferma del terzo mese indennizzato all’80 per cento anziché al 30 per cento.
In questo stesso “pacchetto famiglia” rientra la prosecuzione della carta “Dedicata a te”, pensata come sostegno per nuclei con ISEE basso anche nel 2026 e nel 2027, mentre viene segnalata la cessazione del bonus sport per i figli, che nel 2025 riconosceva fino a 300 euro per attività sportive nella fascia 6-14 anni presso determinati soggetti (enti del Terzo Settore, ASD/SSD). Un ulteriore tassello, con ricadute operative non trascurabili, riguarda l’ISEE: la franchigia sulla prima casa viene innalzata a 91.500 euro, con un incremento di 2.500 euro per ogni figlio convivente successivo al primo. L’impatto pratico di questa rimodulazione viene collegato a più prestazioni (tra cui ADI, SFL, assegno unico, bonus nido e nuovi nati), ma resta segnalata l’incognita sui tempi effettivi di avvio.
Il 2026 non è dunque un anno in cui viene in risalto un singolo bonus su tutti gli altri, ma è quello in cui si combinano tre fili conduttori: continuità su ristrutturazioni ed ecobonus, debutto dello sconto TARI con automatismi che semplificano l’accesso, e un riassetto di misure per famiglie tra potenziamenti e cessazioni. Resta fermo un principio di prudenza: finché la Legge di Bilancio non viene approvata e pubblicata, molte previsioni vanno lette come assetti in via di consolidamento, suscettibili di ritocchi in corso d’opera.