Secondo quanto emerge dal provvedimento, gli appassionati di automobili d’epoca non saranno più obbligati a stipulare la classica assicurazione annuale per RC Auto. I veicoli considerati di interesse storico o collezionistico potranno ricorrere a coperture assicurative flessibili, pensate per un utilizzo sporadico o addirittura per mezzi esposti in collezioni private o musei.
Questo approccio nasce da un dato che il Governo ha definito decisivo, per cui il rischio connesso alla circolazione di auto storiche sarebbe notevolmente ridotto rispetto alla media del parco circolante, proprio perché questi mezzi sono usati raramente e spesso non circolano affatto. Attraverso queste nuove formule “a rischio statico”, l’assicurazione resta obbligatoria, ma comporta un minor esborso economico.
Il decreto legislativo chiarisce che non tutti i veicoli fermi devono essere assicurati. Se un mezzo è materialmente impossibilitato a circolare, perché privo del motore o ridotto a semplice rottame, non è soggetto all’obbligo assicurativo.
Discorso diverso quando le parti mancanti possono essere ripristinate senza particolari difficoltà, come nel caso di una batteria da sostituire o nel caso di un guasto facilmente riparabile. In questo caso, l’obbligo di RC Auto resta, perché il veicolo può tornare su strada senza necessità di interventi strutturali.
È quindi fondamentale distinguere tra veicolo fermo “per scelta” e veicolo realmente inidoneo all’uso. Diversamente da quanto previsto dal precedente impianto normativo, non è sufficiente parcheggiare il mezzo in area privata per sottrarsi alla copertura obbligatoria.
Molte novità riguardano anche l’assicurazione dei mezzi utilizzati solo in periodi limitati dell’anno. Il decreto apre infatti alle polizze infrannuali, consentendo l’attivazione della copertura solo nei mesi in cui il veicolo viene impiegato. Un cambiamento importante, ad esempio, per i motoscafi e le imbarcazioni private che restano inutilizzate per gran parte dell’anno.
Inoltre, il settore delle competizioni sportive potrà contare su schemi assicurativi personalizzati, con formule che tengono conto della natura agonistica dei mezzi e del rischio specifico del contesto di gara, senza obbligare i proprietari ad adottare coperture pensate per la circolazione stradale ordinaria.
Accanto alle novità sulle RC Auto, il decreto attribuisce un ruolo centrale all’Ivass nella supervisione delle banche dati dedicate agli attestati di rischio. L’Autorità avrà il compito di mantenere aggiornata la banca dati elettronica e potrà definire criteri aggiuntivi rispetto allo standard europeo.