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Acquisti online e recesso

Acquisti online e recesso
Al consumatore che acquista online è riconosciuto il diritto di recedere dal contratto anche in assenza di una giusta causa e di ottenere la restituzione del prezzo pagato.
Al consumatore è riconosciuto il diritto di ripensamento, ovvero il diritto di recesso se vogliamo utilizzare un termine strettamente giuridico; tale ripensamento consiste nel poter recedere dal contratto di acquisto sottoscritto senza doversi giustificare. Inoltre, in seguito al recesso, il consumatore avrà diritto ad ottenere la restituzione del prezzo pagato.
Questo diritto, tuttavia, è condizionato da limiti di tempo tassativi.
La materia qui trattata è di notevole utilità, dato l’incessante aumento degli acquisti online effettuato attraverso siti di e-commerce che talvolta propongono prodotti che appena toccati con mano... appaiono non corrispondere a quanto si era immaginato.
Cosa si può fare in questo caso e cosa prevede la legge
Il diritto di recesso
E’ proprio il Codice del Consumo (D. Lgs. n. 206 del 6.09.2005) ad aver introdotto, per il consumatore che acquisti a distanza (via internet, per telefono) o fuori dai locali commerciali (per strada, per posta, a domicilio), il diritto di revocare l’ordine o recedere unilateralmente dal contratto.
Questo diritto non è riconosciuto, invece, per chi si reca ad acquistare beni in negozio.
Particolarità di questo recesso è che non serve una giustificazione alla base della richiesta: l’esercizio del diritto di ripensamento non è subordinato ad una giusta causa. L’acquirente può esercitare tale diritto senza dover fornire al venditore alcuna motivazione.
Il venditore è obbligato ad informare il consumatore dell’esistenza di tale diritto e non può impedirgli di esercitarlo, dovendo, pertanto, accettare la merce riconsegnata e restituire la somma pagata.
Il Codice del Consumo prevede, inoltre, che se il contratto è regolato dalla legge di uno Stato membro dell’Unione Europea (ad esempio, se l'acquisto avviene online in uno stato dell'Unione Europea), tutti i diritti del consumatore residente in Italia sono in ogni caso garantiti e così, ovviamente, anche quello del recesso.
Tempistica
Il diritto di recesso può essere esercitato entro dieci giorni lavorativi (in molti casi si legge 14 giorni, ovvero due settimane per intendersi anche i giorni non lavorativi).
Modalità di esercizio
Il diritto di recesso si esercita con l’invio di una comunicazione scritta alla sede del venditore. Questa può essere fatta tramite:
  • telegramma
  • posta elettronica
  • fax
  • e certamente mediante lettera raccomandata (con ricevuta di ritorno) che è, anzi, la modalità che si suggerisce di utilizzare se si vuole essere sicuri di precostituirsi una efficace e incontrovertibile prova del regolare esercizio (i.e.: dentro i tempi previsti dalla legge) del proprio diritto di recesso (anche la PEC andrebbe bene a questo fine). L'art. 54 del Codice del Consumo precisa, infatti, che "L'onere della prova relativa all'esercizio del diritto di recesso conformemente al presente articolo incombe sul consumatore".
Ovviamente, il consumatore dovrà restituire il bene ricevuto e metterlo a disposizione del venditore secondo le modalità ed i tempi previsti dal contratto, con spese a suo carico.

Eccezioni
Per alcuni beni, in ragione della loro natura, non sarà possibile procedere al recesso (ciò sarà indicato chiaramente o si potrà desumere dalla stessa natura dell’affare):
  • servizio già eseguito dal venditore
  • beni deperibili o sigillati una volta aperti
  • beni personalizzati e/o su misura
  • giornali e riviste.


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