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Nuovo obbligo di invio dati al Fisco dal 2024, conoscerà tutto ciò che vendiamo online, anche beni usati o affitti

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Nuovo obbligo di invio dati al Fisco dal 2024, conoscerà tutto ciò che vendiamo online, anche beni usati o affitti
All'Agenzia delle Entrate si dovranno trasmettere i dati su vendite o affitti online. La legge precisa chi è obbligato ed entro quando fare la comunicazione
Nuovo anno e nuove comunicazioni da fare all'Agenzia delle Entrate.

Secondo la normativa (il provvedimento del 20 novembre 2023 del direttore dell’Agenzia delle Entrate, che stabilisce le regole operative del D. Lgs. n. 32/2023 il quale, a sua volta, ha recepito la direttiva europea Dac7), l'allarme sta per suonare per chi vende o affitta online.

Infatti, all'inizio del 2024, si dovranno trasmettere al Fisco le informazioni su vendite di beni e prestazioni di servizi.

Non tutti saranno sottoposti a questo nuovo dovere. Però, attenzione: anche chi non dovrà effettuare questa comunicazione, sarà comunque tenuto a compiere un adempimento. Cerchiamo di fare chiarezza.

Chi dovrà effettuare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate?

Assoggettati a quest'obbligo sono coloro che vendono prodotti o forniscono servizi attraverso piattaforme digitali residenti in Italia.
Secondo il D. Lgs. n. 32/2023, l'obbligo c'è per i gestori di piattaforme online che sono residenti ai fini fiscali in Italia oppure che sono costituiti, disciplinati o regolamentati secondo la legge dello Stato oppure che hanno la sede di direzione nel nostro Paese o che hanno una stabile organizzazione in Italia.
Peraltro, sono obbligati anche i cc.dd. F.P.O. (Foreign Platform Operator): cioè, i gestori di piattaforma “non-Ue” (ovvero quelli che non sono residenti a fini fiscali, né costituiti o gestiti in uno Stato membro e che sono privi di una stabile organizzazione in uno Stato membro) che facilitano lo svolgimento di un’attività pertinente da parte di venditori.

Ma, nello specifico, quali attività rientrano nell’obbligo di comunicazione?

Questa comunicazione è finalizzata allo scambio di informazioni, tra Amministrazioni e Fisco, sul reddito degli utenti che vendono online beni o prestazioni di servizi attraverso i loro siti web e le loro app.

In modo particolare, secondo la normativa europea, assoggettate a questo nuovo dovere di comunicazione sono le attività di e-commerce, affitto di immobili, offerta di servizi personali e le attività di noleggio di qualsiasi mezzo di trasporto.

Se si tratta di queste attività, i gestori di piattaforme online dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate una serie di informazioni:
  • il codice fiscale, ovvero l'IIN, del soggetto che effettua la comunicazione;
  • l'e-mail del soggetto che effettua la comunicazione;
  • le informazioni indicate dal D. Lgs. n. 32 del 2023 (tra queste, i dati relativi ai venditori registrati e che svolgono attività pertinente sulla piattaforma);
  • il codice fiscale italiano, se presente, dei venditori oggetto di comunicazione cui si riferiscono le informazioni indicate dal D. Lgs. n. 32 del 2023.

E se si tratta di un'attività che non ha l'obbligo di comunicazione?

Il nuovo dovere non riguarda né i piccoli inserzionisti (ossia, quei venditori per cui il gestore di piattaforma ha facilitato meno di 30 attività pertinenti e l’importo totale del corrispettivo versato o accreditato non supera i 2.000 euro all’anno), né i grandi fornitori di alloggi nel settore alberghiero (cioè, quelli con oltre 2.000 attività pertinenti). Per questi ultimi, il Fisco ha a disposizione altri canali di dati.

Però, anche il gestore esonerato deve fare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate. Infatti, per provare di essere escluso dall’obbligo, il gestore esonerato deve comunque trasmettere una “Comunicazione di assenza di dati da comunicare”.

E da quando scatta questo nuovo obbligo? E come bisogna adempierlo?

Entro il 31 gennaio 2024, i gestori di piattaforme obbligati dovranno inviare questa comunicazione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia.
Poi, entro il 29 febbraio 2024, il Fisco italiano comunicherà queste informazioni alle Autorità fiscali degli altri Stati europei (in base al Paese di residenza del venditore) e riceverà, a sua volta, i dati sui venditori residenti in Italia.

Il nuovo anno è alle porte e non bisogna farsi trovare impreparati, soprattutto con l'Agenzia delle Entrate.


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