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Scuole chiuse e genitori lavoratori: a chi spetta il bonus centri estivi?

Scuole chiuse e genitori lavoratori: a chi spetta il bonus centri estivi?
L’INPS chiarisce quali sono i requisiti per ottenere il contributo per i campus estivi
Con l’avvicinarsi della chiusura delle scuole si ripropone per le famiglie il problema di dove far trascorrere ai figli le giornate estive mentre i genitori lavorano.
I centri estivi, o campus, come vengono spesso chiamati, rappresentano un’ottima soluzione: non tutti, infatti, hanno la possibilità di lasciare i propri figli a nonni e familiari in genere.
Inoltre, è sicuramente preferibile per bambini e ragazzi passare alcune ore in compagnia di coetanei, stringere magari nuove amicizie e partecipare alle svariate attività (ricreative, ludiche, sportive, corsi di lingua ecc.) che questi centri offrono.
Tuttavia, pagare un centro estivo rappresenta pur sempre un costo rilevante nell’economia delle famiglie; è possibile però, in presenza di alcuni requisiti, ottenere dallo Stato un contributo che copra, anche parzialmente, le spese per i campus.
Di recente l’INPS ha fornito tutte le informazioni necessarie.
Purtroppo, dobbiamo subito chiarire che il contributo per i centri estivi non è destinato a tutti i genitori che lavorano.
ll bonus infatti è riservato a dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali; pensionati utenti della Gestione Dipendenti Pubblici.
Quindi non c’è possibilità di ottenere il bonus per il genitori che siano lavoratori del settore privato.
In cosa consiste il bonus?
Il bonus consiste in un contributo a copertura totale o parziale delle spese sostenute per la frequenza di un centro estivo diurno in Italia, per il periodo che va da giugno a settembre, della durata da un minimo di una settimana (cinque giorni) a un massimo di quattro settimane (20 giorni), anche non consecutive.
Sono stabiliti anche limiti di età per i bambini e ragazzi interessati: il bonus centri estivi riguarda minori di età compresa tra i 3 e i 14 anni, compiuti dalla data del 30 giugno 2023.
Come abbiamo già anticipato, inoltre, deve trattarsi di figli o orfani ed equiparati di dipendenti o pensionati della pubblica amministrazione iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e pensionati iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici (GDP).
Vediamo nello specifico come funziona il bonus.
Il contributo - precisa l’INPS - è riconosciuto in base al valore ISEE del nucleo familiare di appartenenza, in misura percentuale sull’importo più basso tra il contributo massimo erogabile, stabilito dal bando, e il costo settimanale del centro estivo.
Inoltre, il centro estivo deve essere organizzato da un unico fornitore, scelto da chi richiede la prestazione.
Nel dettaglio, quali costi copreil bonus?
Il contributo copre le spese connesse alle attività ludico-ricreative e sportive previste, le spese di vitto (merende e pranzo), eventuali gite e quant’altro previsto nel programma, nonché le coperture assicurative.
Vengono stabiliti anche precisi requisiti che il campus prescelto deve soddisfare.
In primo luogo, la partecipazione al centro deve essere finalizzata “alla gestione costruttiva del tempo libero dei giovani ospiti, durante l’interruzione estiva delle attività scolastiche”.

Inoltre, il campus deve svolgersi presso una sede conforme alle normative in materia di igiene e sicurezza, accessibile e priva di barriere architettoniche, con un locale idoneo alla distribuzione e al consumo di pasti preconfezionati monodose.
Il centro deve anche essere dotato di servizi igienici attrezzati e accessibili, locali al coperto, aree verdi accessibili e presidio di pronto soccorso.
Infine, anche il personale che si occuperà dei minori deve essere qualificato: “la struttura organizzativa del centro estivo diurno dovrà comprendere personale direttivo, educativo, ausiliario e addetto alla gestione dei giovani disabili in possesso dei requisiti previsti dalla legge per lo svolgimento di tali funzioni”.
Come e quando va presentata la domanda?
Chi è in possesso dei requisiti stabiliti dal bando potrà presentare la domanda entro e non oltre le ore 12:00 del 30 giugno 2023.
La domanda deve essere presentata esclusivamente in via telematica, accedendo al portale dell’INPS e utilizzando il servizio “Portale Welfare in un click”.
La procedura è piuttosto semplice: basta richiedere la prestazione accettando le condizioni previste dal relativo bando.
Sarà poi L’INPS a verificare, in automatico, la presenza dei requisiti nelle proprie banche dati o presso gli enti convenzionati.
Naturalmente, è possibile seguire l'avanzamento dell’iter accedendo al sito: infatti, nella sezione “Consulta richieste” della propria area riservata, si può verificare se la domanda è stata accolta o no.
Nel caso di domanda non accolta potrebbe essere necessario inserire ulteriori informazioni.


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