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Revisione auto scaduta, ecco come calcolare la scadenza reale: rischi multe altissime, confisca del mezzo e la patente

Revisione auto scaduta, ecco come calcolare la scadenza reale: rischi multe altissime, confisca del mezzo e la patente
Circolare con la revisione scaduta: scopri cosa rischi e se c'è tolleranza
Quando si possiede un veicolo, si sa, ci sono tanti adempimenti da fare. Ad esempio, occorre ricordarsi di rinnovare l'assicurazione, pagare la tassa di circolazione e, in particolare, effettuare la revisione.

La revisione è un controllo tecnico a cui le autovetture devono obbligatoriamente sottoporsi periodicamente, al fine di verificare che il veicolo sia sicuro e rispetti tutti i requisiti di legge.

Per effettuare la revisione ci si può recare o presso gli uffici della Motorizzazione Civile o presso le officine autorizzate.

Al termine della stessa, verrà rilasciato un tagliando che certificherà il buon fine della revisione o la necessità di ripeterla, anche eventualmente con sospensione dalla circolazione, quando siano riscontrati guasti particolarmente gravi.
La norma che disciplina l'obbligo di revisione è l'art. 80 del Codice della Strada.
In particolare, il comma 3 di tale articolo prevede che la revisione sia effettuata, per le autovetture, gli autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale di massa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5 t e per gli autoveicoli per trasporto promiscuo, entro quattro anni dalla data di prima immatricolazione e successivamente ogni due anni.
Mentre, ai sensi del comma 4, per i veicoli destinati al trasporto di persone con numero di posti superiore a nove compreso quello del conducente, per gli autoveicoli destinati ai trasporti di cose o ad uso speciale di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t., per i rimorchi di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t., per i taxi, per le autoambulanze, per i veicoli adibiti a noleggio con conducente e per i veicoli atipici la revisione va effettuata annualmente.

Ricordiamo che, fino al 31 dicembre 2023, sulla piattaforma informatica "bonus veicoli sicuri" è ancora possibile richiedere il rimborso di euro 9,95, per le revisioni effettuate nel 2023, a compensazione dell'aumento dei costi di revisione.

Si tratta di un istituto introdotto con l’articolo 1, comma 706, della Legge 30 dicembre 2020, n. 178, e disciplinato con il Decreto del 24 settembre 2021.

Per accedere alla piattaforma occorre l'identità digitale SPID, la Carta d’identità elettronica (CIE) oppure la Carta nazionale dei servizi (CNS).

Ma cosa rischia chi viene trovato con la revisione scaduta?

Ai sensi dell'art. 80 del Codice della Strada, comma 14, chi circola con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 173 a € 694.

Nel caso di recidiva, ossia di revisione omessa per più di una volta, la sanzione è raddoppiabile.
Accertata la violazione, il veicolo è quindi sospeso dalla circolazione, e può essere utilizzato unicamente per recarsi ad effettuare la revisione.

Per chi circola con veicolo sospeso al di fuori di tali ipotesi, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 1.998 a € 7.993, oltre alla sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo del veicolo per novanta giorni.

In caso di reiterazione delle violazioni, si applica la sanzione accessoria della confisca amministrativa del veicolo.
Chi, invece, produce agli organi competenti attestazione di falsa revisione è soggetto, ai sensi del comma 17 dell'art. 80 del Codice della Strada, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 430 a € 1.731, nonché alla sanzione amministrativa accessoria del ritiro della carta di circolazione.

La legge, quindi, non ammette tolleranza per chi non procede alla dovuta revisione. Tuttavia, bisogna sapere che, per adempiere all'obbligo prescritto, si ha tempo fino al termine del mese di scadenza.
Se, ad esempio, l'ultima revisione è stata effettuata il 2 agosto 2021, si avrà tempo per la successiva sino al 31 agosto 2023. Dal 1° settembre 2023, invece, si sarà soggetti al rischio delle sanzioni sopra descritte.
Pertanto, è importante annotarsi la data di scadenza, al fine di non dimenticarsene, sia per una questione di sicurezza, sia per evitare sanzioni salate.


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