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Recensioni online, cambia tutto, 30 giorni per pubblicarle, scontrino come prova e validità di due anni: ecco le novità

Recensioni online, cambia tutto, 30 giorni per pubblicarle, scontrino come prova e validità di due anni: ecco le novità
Arriva la stretta sulle recensioni online: i feedback si potranno pubblicare entro 30 giorni dall’esperienza e resteranno validi per due anni, mentre l’autenticità dei commenti sarà garantita da scontrino, ricevuta o fattura. Ecco cosa cambia per consumatori e imprese
Nel mondo iperconnesso di oggi, le recensioni online sono diventate la bussola dei consumatori. Ristoranti, hotel, servizi e prodotti vengono giudicati quotidianamente sulla base dei commenti lasciati in rete da altri utenti. Tuttavia, la crescente presenza di recensioni false o manipolate ha minato la fiducia nel sistema, rendendo urgente un intervento per ristabilire credibilità e trasparenza.

Ecco perché la Commissione Industria del Senato ha approvato una serie di emendamenti al Disegno di Legge annuale per le PMI, pensati per mettere ordine nel mondo dei feedback digitali, in particolare nei settori della ristorazione e del turismo. Le nuove disposizioni, che accolgono anche i rilievi della Commissione europea, introducono regole più rigorose su tre fronti: il tempo entro cui è possibile pubblicare un commento, la verifica dell’autenticità di chi scrive e la durata di validità delle recensioni. Vediamo insieme come cambia il modo di recensire online.

Tempistiche di pubblicazione e autenticità delle recensioni: le nuove regole

La prima grande novità riguarda il tempo. D’ora in avanti, una recensione online sarà considerata valida solo se pubblicata entro 30 giorni dalla data in cui il consumatore ha effettivamente utilizzato un servizio o acquistato un prodotto. In altre parole, non sarà più possibile scrivere un commento mesi dopo aver cenato in un ristorante o soggiornato in un hotel: il giudizio dovrà essere fresco e legato a un’esperienza recente e non basato su ricordi vaghi o opinioni maturate a distanza di tempo.

Ma questa non è l’unica nuova regola da rispettare. Potrà scrivere una recensione esclusivamente chi ha realmente usufruito del servizio o provato il prodotto. Insomma, niente più commenti scritti da chi “ha sentito dire” o da chi non ha mai messo piede in un locale. Una misura tanto logica quanto necessaria per contrastare il fenomeno delle recensioni false, che danneggiano sia i consumatori sia le imprese oneste. Queste ultime potranno contare su un sistema più trasparente, basato su giudizi veri e verificabili. Allo stesso tempo, i consumatori avranno a disposizione informazioni più affidabili su cui basare le proprie decisioni.

Come cambia la verifica: solo scontrino, fattura e ricevuta tra i documenti ammessi

La parte più interessante della riforma riguarda il sistema di verifica delle recensioni. Dopo le critiche della Commissione europea, è stata accantonata l’idea di imporre agli utenti l’obbligo di fornire un documento d’identità. Una misura che, pur nata con buone intenzioni, avrebbe sollevato forti dubbi sul fronte della privacy e della gestione dei dati personali.

Per questo motivo, la 9ª Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) ha approvato il subemendamento 13.100/1 (testo 3) al Disegno di Legge annuale per le PMI, presentato dai senatori Maffoni, Fallucchi, Bergesio e Amidei. Il testo introduce una soluzione più semplice e pragmatica: la recensione è presunta autentica se accompagnata da un’evidenza di documentazione fiscale, come scontrino, fattura o ricevuta.

Tale scelta alleggerisce gli utenti da vincoli burocratici e, allo stesso tempo, offre una tutela concreta contro le recensioni false. È un equilibrio tra privacy e trasparenza: i dati personali restano al sicuro, ma il sistema nel suo insieme diventa più credibile. Le piattaforme avranno, così, un riferimento chiaro per gestire eventuali contestazioni e per filtrare i contenuti non autentici.

Quanto dura la recensione online? La scadenza

Un’altra novità di rilievo riguarda la durata delle recensioni. Finora, un commento pubblicato su un portale poteva restare online per sempre, continuando a influenzare la reputazione di un’attività anche a distanza di molti anni. Con la nuova normativa, invece, viene introdotto un limite temporale di 2 anni: una recensione, trascorso questo periodo, perde la propria validità.

Il principio è quello di rendere le valutazioni più attuali e coerenti con la situazione reale dell’attività recensita. In due anni, infatti, un locale può cambiare gestione, migliorare il servizio o rinnovare completamente la propria offerta. Continuare a essere giudicati per esperienze ormai superate non sarebbe più giusto né utile per i consumatori.

La scadenza rappresenta, quindi, un compromesso tra memoria e attualità. Da un lato si preserva la libertà di opinione dei consumatori, dall’altro si tutela il diritto delle imprese a non essere danneggiate per sempre da feedback ormai obsoleti. La misura, approvata grazie a sub-emendamenti sostenuti da più forze politiche - Lega, Italia Viva, Alleanza Verdi-Sinistra e Movimento 5 Stelle - punta a rendere il sistema più dinamico e aggiornato. Al tempo stesso, le piattaforme digitali dovranno quindi adattarsi, implementando meccanismi di controllo che rimuovano o segnalino automaticamente le recensioni troppo datate.


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