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Primi indagati nell'incendio della RSA di Milano: chi risarcirà i parenti degli anziani deceduti?

Primi indagati nell'incendio della RSA di Milano: chi risarcirà i parenti degli anziani deceduti?
In seguito ai risultati delle indagini, il PM Tiziana Siciliano si appresta ad iscrivere dei nomi nel registro degli indagati: di quali reati potrebbero essere chiamati a rispondere?
La triste vicenda dell'incendio divampato nella notte del 7 luglio 2023 nella RSA milanese "Casa per coniugi", che ha portato alla morte di 6 ospiti della struttura e all'ulteriore ferimento di 81 persone, sembra arrivata a un punto di svolta. Difatti, il fascicolo smetterà a breve di essere "contro ignoti" e le indagini inizieranno a concentrarsi su determinati soggetti.


A occuparsi dell'accaduto è il pool di pubblici ministeri "Tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro" della Procura di Milano, coordinato dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, a cui a breve dovrebbero arrivare le prime annotazioni dei nuclei investigativi.

Sono tre i punti principali da chiarire:
  • la causa del rogo, che in realtà rappresenta un elemento quasi acclarato. Da quanto già emerso, difatti, pare che l'incendio sia generato dalla camera 605, e in particolare da una sigaretta fumata dall'86enne arsa nel rogo insieme alla compagna di stanza;
  • il rispetto delle prescrizioni antincendio;
  • la tempestività dei soccorsi.

Diversi i profili di responsabilità e le domande su possibili carenze della struttura. Perché il sistema di rilevazione fumo non ha funzionato? I materassi non avrebbero dovuto essere ignifughi?
In particolare, in merito all'impianto antifumo, il non funzionamento dello stesso sembra confermato da una nota rilasciata sul proprio sito dalla Proges, la cooperativa che gestisce la RSA.
In tale nota, la Proges, oltre a sottolineare che il personale di turno, la notte del 7 luglio, era formato da 5 Operatori Socio Sanitari, 1 infermiere e 1 custode, specifica che "Riguardo alle misure straordinariamente adottate da Proges nel tempo necessario al ripristino dell’impianto antifumo da parte della Proprietà della struttura, la Società conferma inoltre la presenza ulteriore di un addetto specializzato antincendio durante la notte del 7 luglio, di aver somministrato agli Operatori Socio Sanitari corsi antincendio straordinari per garantire la presenza di persone formate in ogni turno e la presenza di estintori e porte tagliafuoco a norma".


E sembrerebbe che proprio tra soggetti della Proges - Società Cooperativa Sociale spunteranno i nomi dei primi indagati.
Verosimilmente, saranno iscritti nel registro anche il personale di turno quella notte, nonché addetti alla manutenzione della struttura, di proprietà del Comune.


Ma quali sono i reati di cui questi soggetti potrebbero essere chiamati a rispondere? Analizziamoli insieme.
  • omicidio colposo: è punito dall’art. 589 del Codice penale, che prevede, per chiunque cagioni per colpa la morte di una persona, la reclusione dai sei mesi ai cinque anni. L'ultimo comma, inoltre, disciplina il regime degli aumenti di pena nel caso siano cagionate plurime morti o morti e lesioni, proprio come nella vicenda in esame;
  • lesioni colpose: sono punite dall'art. 590 del Codice penale, che differenzia il trattamento sanzionatorio a seconda che, per colpa, si cagionino lesioni lievi e lievissime oppure gravi e gravissime. L’art. 583 del Codice penale si occupa della distinzione tra lesioni gravi e gravissime;
  • incendio colposo: è invece punito dall’art. 449 del Codice penale, con la reclusione da uno a cinque anni per chi cagiona colposamente un incendio.

Come abbiamo visto, le ipotesi di reato sono tutte relative a delitti colposi, in quanto si tratta di fatti presumibilmente causati senza dolo, non volontariamente.
In particolare, ai sensi dell'art. 43 del Codice penale, un reato è colposo quando l'evento, anche se preveduto, non è voluto e si verifica per negligenza, imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.

Queste le linee guida per comprendere i principali aspetti giuridici di questa triste vicenda.
Dagli ultimi aggiornamenti, sembra inoltre che le condizioni dei pazienti intossicati siano in miglioramento o comunque stabili. Non ci resta che attendere le novità, che non tarderanno ad arrivare, anche considerando che, nei prossimi giorni, dovrebbero svolgersi le autopsie sui corpi, che faranno ulteriore luce sull'accaduto.


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