L'importo aggiuntivo di
154,94 euro - che arriverà insieme alla
pensione di dicembre - rappresenta un aiuto concreto per i pensionati in difficoltà economica. Questa misura
non va confusa con la tredicesima mensilità: si tratta, infatti, di un bonus specifico istituito dalla
Legge finanziaria 2001 (articolo 70 della legge 388/2000) e successivamente confermato, anno dopo anno, dal
legislatore. L'obiettivo è
sostenere chi si trova in condizioni di maggiore fragilità economica, offrendo un piccolo sollievo proprio nel periodo natalizio, quando le spese familiari tendono naturalmente ad aumentare.
L'erogazione avviene in modo completamente automatico: sarà l'INPS a verificare d'ufficio se il pensionato possiede i requisiti necessari e a provvedere all'accredito, senza che sia necessaria alcuna richiesta formale da parte dell'interessato. Il pagamento verrà effettuato utilizzando lo stesso canale abituale della pensione, che si tratti di accredito su conto corrente bancario o postale.
Chi può riceverlo: requisiti previdenziali e reddituali
Non tutti i pensionati potranno beneficiare di questo bonus natalizio. L'accesso è riservato esclusivamente ai titolari di pensioni previdenziali, cioè quelle liquidate in base ai contributi versati, durante la vita lavorativa, all'INPS o ad altri enti pensionistici. Rimangono, quindi, esclusi dalla platea dei beneficiari coloro che percepiscono assegni sociali, pensioni di invalidità civile, rendite o indennità di natura assistenziale, nonché le pensioni integrative o complementari che non rientrano nell'Assicurazione Generale Obbligatoria.
Dal punto di vista economico, per ricevere l'importo pieno di 154,94 euro è necessario che il valore annuo della pensione non superi il trattamento minimo INPS, che per il 2025 si attesta intorno ai 7.936,87 euro annui. Chi supera leggermente questa soglia, fino a circa 8.091,81 euro, potrà comunque ricevere il bonus ma in forma ridotta, con una decurtazione proporzionale rispetto all'importo massimo previsto. Oltre all'importo della pensione, viene considerato anche il reddito complessivo del pensionato: per i single il limite reddituale corrisponde a 1,5 volte il trattamento minimo, mentre per i coniugati il tetto sale a 3 volte il trattamento minimo complessivo, pari a circa 11.672,90 euro, con la condizione che entrambi i coniugi rispettino i parametri stabiliti dalla normativa.
Il pagamento avviene d'Ufficio
I pensionati che rientrano nei requisiti previsti dalla legge non devono presentare alcuna domanda: l'INPS procederà autonomamente all'accredito del bonus direttamente sul conto corrente o sul libretto postale dove viene abitualmente versata la pensione mensile. Qualora un pensionato ritenga di avere diritto al bonus ma non lo riceva nel cedolino di dicembre, ha la possibilità di richiedere una verifica della propria posizione. In questo caso è possibile presentare un'istanza di ricostituzione della pensione attraverso il portale online dell'INPS, accedendo con le proprie credenziali digitali, oppure rivolgendosi a un patronato che possa assistere nella compilazione e nell'invio della richiesta.
Nessun bonus per i lavoratori dipendenti nel 2025
Mentre i pensionati con redditi modesti potranno contare su questo sostegno aggiuntivo, la situazione è ben diversa per i lavoratori
dipendenti. Quest'anno, infatti,
non è previsto alcun bonus natalizio per chi è ancora in attività lavorativa.
Il cosiddetto bonus da 150 euro, che negli anni precedenti era stato riconosciuto
una tantum anche a dipendenti e lavoratori autonomi con redditi medio-bassi,
non è stato confermato dal Governo per il 2025 e non figura nemmeno nella bozza della
Legge di Bilancio per il 2026.
I lavoratori dipendenti dovranno quindi accontentarsi della consueta tredicesima mensilità, che verrà erogata regolarmente in busta paga a dicembre, ma senza alcuna indennità o premio statale aggiuntivo. Questo bonus pensionistico rappresenta, dunque, un riconoscimento specifico per una fascia di popolazione particolarmente vulnerabile dal punto di vista economico, garantendo un minimo di equità nel sistema previdenziale italiano e offrendo un piccolo ma significativo aiuto proprio nel momento dell'anno in cui le famiglie affrontano maggiori spese per le festività natalizie e di capodanno.