Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

Pensione, puoi andarci con soli 5 anni di contributi, ma a 71 anni, ricevendo anche gli arretrati: ecco come fare

Pensione, puoi andarci con soli 5 anni di contributi, ma a 71 anni, ricevendo anche gli arretrati: ecco come fare
Pensione contributiva Inps: i nati negli anni ’50 senza requisiti possono passare dall’Assegno Sociale alla pensione di vecchiaia a 71 anni, con soli 5 anni di contributi e arretrati fino a cinque anni
Molti cittadini nati negli anni ’50 non hanno mai maturato il diritto alla pensione, ma si sono accontentati, nel tempo, di alcune misure assistenziali come l’Assegno Sociale. Eppure, in pochi sanno che, attraverso una specifica norma del sistema previdenziale, è possibile “recuperare” il diritto alla pensione anche in età avanzata, ottenendo importi più stabili e, in alcuni casi, arretrati fino a cinque anni.

Il meccanismo citato riguarda i cosiddetti contributivi puri, cioè coloro che hanno iniziato a versare contributi solo dal 1996 in poi. A 67 anni, per maturare la pensione di vecchiaia, queste persone devono rispettare due condizioni precise, ossia aver accumulato almeno 20 anni di contributi e percepire una pensione di importo pari o superiore all’assegno sociale. In mancanza anche di uno solo di questi due requisiti, la pensione non viene concessa.

Problematico, per molti, è proprio il raggiungimento di un trattamento previdenziale che sia pari o superiore all’ammontare dell’assegno sociale. Il problema principale nasce dal fatto che, con carriere discontinue o con stipendi bassi, anche 20 anni di contributi non bastano a garantire una pensione non inferiore all’assegno sociale, che oggi è pari a 538,69 euro al mese. Questo significa che molti lavoratori precari, stagionali o con lunghe pause lavorative restano esclusi dalla pensione.

Per questo motivo, alcuni si sono accontentati dell’Assegno Sociale, per il quale non sono richiesti vincoli contributivi, ma che è soggetto a rigidi limiti reddituali.
In particolare, l’Assegno Sociale è una misura assistenziale, legata esclusivamente all’età e al reddito. Esso è riservato a cittadini italiani, cittadini comunitari iscritti all'Anagrafe del comune di residenza, cittadini extracomunitari familiari di cittadino comunitario, cittadini extracomunitari titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e ai cittadini stranieri o apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.
Per ottenerlo, è necessario avere un reddito annuo inferiore a 7.002,97 euro se non coniugato, oppure inferiore a 14.005,94 euro se coniugato.

Ulteriori requisiti, oltre a quelli reddituali, sono:
  • 67 anni di età;
  • stato di bisogno economico;
  • cittadinanza italiana e situazioni equiparate;
  • residenza effettiva in Italia;
  • requisito dei dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia (dal 1° gennaio 2009).

Il traguardo dei 71 anni: una seconda chance
Raggiunti i 71 anni, la legge consente di accedere alla pensione di vecchiaia contributiva con soli 5 anni di contributi, senza alcuna soglia minima sull’importo pensionistico maturato.
Presentando la domanda all’INPS, la pensione sostituisce l’Assegno Sociale, garantendo un reddito stabile e svincolato dai controlli reddituali annuali. Inoltre, chi non ha mai richiesto la pensione pur avendovi titolo, può ottenere fino a cinque anni di arretrati.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 5 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.