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Pensione anticipata, puoi andarci ancora a 61 o 63 anni: ecco quale documento è fondamentale

Pensione anticipata, puoi andarci ancora a 61 o 63 anni: ecco quale documento è fondamentale
Una panoramica dal riconoscimento dell'attività usurante all'accesso alle diverse possibilità per il pensionamento anticipato
Il tema del pensionamento anticipato resta sempre molto rilevante nel dibattito sul sistema previdenziale italiano. In alcuni casi la risposta può essere affermativa, a patto di rispettare determinati requisiti e, soprattutto, di saper dimostrare concretamente la propria situazione contributiva e lavorativa. Una delle novità più importanti è che, per alcune categorie di lavoratori, è possibile accedere alla pensione già a 61, 63 anni o anche prima; tuttavia, per farlo è indispensabile un documento specifico: il modello AP116.

Il principio alla base delle misure di pensionamento anticipato è semplice: riconoscere questo diritto a chi ha svolto attività particolarmente pesanti, usuranti per il corpo o per la salute, oppure che abbiano comportato stress rilevanti, turni, rischi, impegno fisico o psicologico. Nel sistema previdenziale italiano si parla, in questi casi, di “lavori gravosi” e “lavori usuranti”.

Tra le attività rientranti nelle categorie di lavori gravosi/usuranti si trovano ad esempio: lavori edili, facchinaggio, agricoltura, trasporti, lavori in galleria o in ambienti pericolosi, servizi di pulizia, assistenza di persone non autosufficienti, turni notturni, ma anche mansioni in contesti rischiosi o con esposizione ad agenti nocivi. È importante sottolineare che “gravoso” e “usurante” non sono sinonimi e rappresentano due distinte fattispecie normative: un lavoro può essere classificato come gravoso anche senza essere “usurante” nel senso stretto del termine, e viceversa.

Grazie a queste classificazioni, il sistema previdenziale prevede alcune strade per andare in pensione prima rispetto all’età ordinaria:
  • per coloro che hanno 41 anni di contributi e hanno iniziato a lavorare in età molto giovane (cosiddetti “precoci”), è prevista la cosiddetta “Quota 41”: questo strumento consente l’uscita a prescindere dall’età anagrafica, purché vi sia un periodo minimo di lavoro gravoso/usurante (almeno 7 degli ultimi 10 anni, o 6 degli ultimi 7);
  • per chi ha svolto lavori gravosi per un lungo periodo e ha maturato almeno 36 anni di contributi, è prevista la misura di APE sociale: in questo caso l’età minima per accedere alla pensione anticipata è di 63 anni e 5 mesi. L’APE sociale rappresenta una sorta di “ponte” prima della pensione piena, fino al compimento dell’età utile per la pensione di vecchiaia;
  • chi ha svolto lavoro usurante può beneficiare dello “scivolo” con 61 anni e 7 mesi di età, a condizione di aver versato almeno 35 anni di contributi e di raggiungere la cosiddetta quota 97,6 (somma di età e contributi; si tengono in considerazione anche eventuali frazioni di anno).

Tuttavia, come spesso accade nel diritto previdenziale, l’esistenza della norma non basta: è fondamentale dimostrare di avere effettivamente diritto. Ed è qui che entra in gioco il modello AP116, un documento richiesto dall’INPS per certificare che l’attività svolta rientri in una delle categorie riconosciute come gravose o usuranti.

Il modello AP116 deve essere convalidato dal datore di lavoro e deve contenere una serie di informazioni fondamentali, quali: l’attività svolta, il periodo in cui è stata svolta, il contratto collettivo applicato (CCNL), eventuali codici relativi a rischio infortuni (INAIL), livello di inquadramento, e ogni altra informazione utile a identificare con precisione la natura del lavoro.
Se il datore di lavoro non è più reperibile (per esempio per fallimento, cessazione dell’attività o decesso), il lavoratore può ricorrere a un’autocertificazione. Ma anche in questo caso l’INPS verifica i dati attraverso le proprie banche dati (UNILAV, UNIEMENS, comunicazioni obbligatorie), per controllare che vi sia corrispondenza tra le dichiarazioni e lo stato dei fatti. Questo rende il modello AP116 cruciale: senza di esso, salvo casi particolari accertabili, la domanda di pensionamento anticipato rischia di essere respinta.

Dunque, per alcune categorie di lavoratori il pensionamento anticipato è possibile, ma la procedura non è automatica: occorre prestare molta attenzione alla documentazione. Il modello AP116 deve essere compilato con cura e con tutti i dati necessari; l’omessa compilazione, una dichiarazione incompleta o imprecisa, un’anomalia nei registri contributivi rischiano di compromettere l’accesso alla pensione anticipata.

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