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Pensione anticipata 2024, ecco tutte le misure per andare in pensione con meno di 20 anni di contributi INPS

Pensione anticipata 2024, ecco tutte le misure per andare in pensione con meno di 20 anni di contributi INPS
Vediamo nel dettaglio quali sono le misure che permettono di andare in pensione con meno di 20 anni di contributi e quali i requisiti per accedervi
Per potere beneficiare, al termine della propria carriera lavorativa, della pensione di vecchiaia, sono necessari almeno 20 anni di contributi.
Tuttavia, è lecito chiedersi cosa accada nei confronti di quei lavoratori che non abbiano maturato i 20 anni di contributi richiesti: potranno gli stessi accedere ugualmente al trattamento pensionistico?
Ebbene, la risposta è affermativa, dal momento che alcune disposizioni consentono l’accesso alla pensione anche con meno di 20 anni di contributi versati.

Vediamo quindi nel dettaglio quali sono i casi in cui si può accedere alla pensione con meno di 20 anni di contributi.

Prima, però, è opportuno premettere che il nostro sistema previdenziale prevede due requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Il primo è di carattere anagrafico, in quanto l’età pensionabile attualmente vigente in Italia è pari a 67 anni.
Il secondo, come detto, riguarda il periodo minimo di contribuzione previsto, che invece è pari 20 anni.
Di norma, il lavoratore che non ottemperi ai suddetti requisiti potrà beneficiare comunque di una misura di natura assistenziale, ovvero l’assegno sociale.

Tuttavia, come detto, è comunque prevista la possibilità di accedere alla pensione seppure in assenza dei suddetti requisiti.

La prima ipotesi è prevista dalle cc.dd. Deroghe Amato, mentre la seconda è l’opzione contributiva. Per entrambe le ipotesi sono sufficienti 15 anni di contributi.
Tuttavia, l’accesso a tali misure è particolarmente complesso, rendendo quindi piuttosto limitata la platea di beneficiari.
Infatti, i requisiti sono piuttosto selettivi.
Quanto all’accesso alla prima deroga Amato, la stessa permette l’accesso alla pensione, al raggiungimento dei 67 anni di età, con 15 anni di contributi versati, purché gli stessi siano stati maturati entro la fine del 1992. Ne consegue che solo i lavoratori che hanno svolto un’attività lavorativa fino al 1992 potranno godere di tale beneficio.

La seconda deroga Amato, invece, si rivolge a coloro i quali, entro la fine del 1992, erano già autorizzati alla prosecuzione volontaria dei versamenti da parte dell’INPS. Per l’accesso a tale beneficio, è sufficiente la sola autorizzazione da parte dell’ente previdenziale, per cui non è necessario che il soggetto abbia concretamente iniziato i versamenti volontari.

L’ultima deroga si rivolge ai cosiddetti lavoratori discontinui, ovvero coloro che abbiano 15 anni di contributi versati, ma abbiano un’anzianità assicurativa pari ad almeno 25 anni e soprattutto 10 anni o più di carriera, coperti da meno di 52 settimane di contribuzione per anno.

L’altra ipotesi prevista è la c.d. opzione contributiva Dini. La stessa, introdotta con la l. n. 335/1995, dispone, ex art. 1 co. 23, la possibilità per i lavoratori iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), nonché ai fondi sostitutivi della stessa, di accedere alla pensione con 15 anni di contributi versati, purché tale anzianità contributiva sia stata maturata alla scadenza del 31 dicembre 1995.
Accedendo a tale misura previdenziale, i richiedenti possono modificare la natura della propria pensione, che non sarà più mista bensì contributiva. Tale modifica include anche il calcolo dell’ammontare della pensione e quindi la sua liquidazione.
Quanto ai presupposti per beneficiare dell’opzione contributiva, è previsto l’obbligo per i lavoratori di rispettare alcune condizioni. Oltre ai 15 anni di contributi citati, devono avere una carriera contributiva inferiore a 18 anni alla data del 31 dicembre 1995. Inoltre, gli stessi, dopo tale data, devono aver continuato a versare i contributi per almeno altri 5 anni dopo tale data.


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