Brocardi.it - L'avvocato in un click! REDAZIONE

Ferie lavoratore, ecco tutti i trucchi legali per avere pił giorni di ferie ogni anno: elenco di suggerimenti aggiornato

Lavoro - -
Ferie lavoratore, ecco tutti i trucchi legali per avere pił giorni di ferie ogni anno: elenco di suggerimenti aggiornato
I lavoratori dipendenti hanno diritto ad almeno quattro settimane all’anno di ferie, ma spesso questo tempo non è sufficiente a staccare davvero la spina. Esistono però strategie legali per aumentare i giorni di riposo senza rinunciare allo stipendio o rischiare sanzioni. Ecco quali sono
Il primo passo per ottenere più giorni di ferie all’anno è avviare una trattativa diretta con il datore di lavoro. L’art. 2109 del c.c. stabilisce che ogni lavoratore ha diritto a un periodo minimo di ferie annuali, che non può essere sostituito da un’indennità economica, salvo in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Questo diritto, sancito anche dall’art. 36 Cost., è “irrinunciabile”, perché legato al benessere psicofisico del lavoratore.
Tuttavia, nulla vieta al datore di lavoro di offrire condizioni più favorevoli rispetto al minimo legale. Ecco perché è possibile, ad esempio, richiedere l’aumento del numero di giorni di ferie annuali attraverso un accordo individuale scritto o in fase di rinnovo del contratto. Questa opzione, però, non è automatica né garantita: dipende dalla volontà del datore di lavoro e dalle politiche aziendali.
Conviene motivare la richiesta spiegando i benefici sia personali che professionali. Un lavoratore più riposato è anche più produttivo, meno soggetto a malattie e meno incline al burnout. Se ricopri un ruolo strategico o stai affrontando un momento lavorativo particolarmente intenso, potresti far leva su questi aspetti per convincere l’azienda. Alcune aziende, soprattutto nel settore privato avanzato, stanno introducendo formule flessibili come le ferie illimitate (sul modello americano), o ferie extra per obiettivi raggiunti. In Italia sono rare, ma in crescita. Chiedere non costa nulla, purché sia fatto con buon senso.
Banca ore e orario multiperiodale
Se la modifica del contratto non è praticabile, ci sono strumenti già previsti da molti Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), che permettono di allungare il periodo di riposo senza alterare formalmente i giorni di ferie. Uno dei più utili è la banca ore, un sistema che consente di accumulare le ore di lavoro straordinario in un "conto personale", da usare in un secondo momento come permessi retribuiti.
In pratica, invece di farti pagare gli straordinari, puoi decidere di conservarli e usarli per assentarti dal lavoro in un altro momento. Questa possibilità, se prevista dal contratto o da un accordo aziendale, può regalarti giornate libere in più, mantenendo la retribuzione. L’uso della banca ore è regolato a livello collettivo o di secondo livello e non può essere imposto unilateralmente, ma rappresenta spesso una soluzione favorevole per entrambe le parti.
Un’altra formula interessante è l’orario multiperiodale. Questo sistema prevede che in alcuni mesi si lavori di più (ad esempio 42 ore settimanali) e in altri meno (magari 36 o 30 ore), bilanciando l’orario su base annuale. In alcuni casi, il periodo con orario ridotto può essere organizzato come una vera e propria vacanza di una o due settimane, senza bisogno di consumare le ferie. Questa soluzione è particolarmente usata in settori con forti picchi di attività stagionali, come la logistica, il commercio o il turismo.
La legge (D.Lgs. 66/2003, Norme in materia di orario di lavoro) permette queste modalità, ma esse devono essere formalizzate per iscritto e rispettare i limiti previsti (massimo 48 ore settimanali, comprese le ore straordinarie). Per questo motivo, prima di chiedere la banca ore o l’orario multiperiodale, è necessario verificare cosa prevede il tuo contratto e parlarne con il reparto Risorse Umane o il tuo rappresentante sindacale.
Permessi, congedi e aspettativa
Un altro modo per aumentare i giorni lontano dal lavoro è utilizzare altri strumenti previsti dal diritto del lavoro che, pur non essendo ferie in senso stretto, consentono di assentarsi regolarmente. Stiamo parlando di permessi retribuiti, congedi parentali, aspettative non retribuite e altri istituti previsti per specifiche esigenze.
Tra i più noti ci sono i permessi della Legge 104, che garantiscono fino a 3 giorni di assenza al mese retribuiti per assistere un familiare con disabilità grave. Anche i permessi per motivi personali o familiari (spesso previsti dai CCNL) possono essere usati per allungare un periodo di ferie, così come i congedi per gravi motivi di salute, i congedi parentali o quelli per la formazione.
Un’altra opzione è l’aspettativa non retribuita, che permette al dipendente di sospendere temporaneamente il rapporto di lavoro, mantenendo il posto ma rinunciando allo stipendio per un periodo. È utile, ad esempio, per viaggi lunghi, studio, esigenze familiari o semplicemente per prendersi una pausa. Anche in questo caso la richiesta deve essere motivata e approvata dal datore di lavoro.
Qualsiasi assenza deve comunque rispettare il vincolo fiduciario tra lavoratore e datore di lavoro. Simulare malattie o usare permessi per attività non consentite può portare al licenziamento per giusta causa. Tuttavia, in caso di disturbi psicologici certificati, vacanze e momenti di relax possono rientrare nella terapia, se prescritti da uno specialista.
Sfrutta ponti e festività
Infine, uno dei metodi efficaci per massimizzare i giorni di vacanza è quello di pianificare con intelligenza le proprie ferie attorno a ponti e festività nazionali. Anche senza aumentare il numero di giorni "ufficiali", è possibile godere di lunghi periodi di riposo utilizzando pochi giorni di ferie ben posizionati.
Alcune aziende applicano le ferie collettive nei periodi di bassa produttività, ad esempio tra Natale e Capodanno o ad agosto: in quei casi è bene incastrare le proprie ferie personali per prolungare la pausa.
Infine, ricorda che i contratti prevedono l’utilizzo di almeno due settimane di ferie nell’anno in cui maturano e che le restanti devono essere fruite entro 18 mesi, altrimenti si perdono. Un motivo in più per non lasciarle lì a scadere, ma usarle al meglio.


Notizie Correlate

Hai un dubbio o un problema su questo argomento?

Scrivi alla nostra redazione giuridica

e ricevi la tua risposta entro 30 giorni a soli 29,90 €

Nel caso si necessiti di allegare documentazione o altro materiale informativo relativo al quesito posto, basterà seguire le indicazioni che verranno fornite via email una volta effettuato il pagamento.