Negli ultimi mesi, però, qualcosa sta cambiando. In attesa della piena applicazione della riforma prevista dalla Legge 227/2021, che entrerà in vigore a gennaio 2027, è partita una sperimentazione che introduce una modalità innovativa: il riconoscimento della disabilità basato esclusivamente sulla documentazione clinica, senza che il paziente debba presentarsi di persona davanti alla commissione medica.
Questa novità non è ancora accessibile a tutti, ma per alcune patologie – accuratamente selezionate – è già operativa.
Dove e per chi è già possibile
Dal 12 luglio 2025, nove province italiane stanno sperimentando la procedura semplificata: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.
In questa fase, possono accedervi solo le persone con una diagnosi certificata di:
- disturbi dello spettro autistico;
- diabete di tipo 2;
- sclerosi multipla.
Si tratta di condizioni in cui la documentazione medica, se completa e aggiornata, è spesso sufficiente per determinare con chiarezza il grado di disabilità, senza necessità di ricorrere a ulteriori accertamenti diretti.
Per usufruire già oggi della modalità senza visita, il certificato medico deve essere stato trasmesso all’INPS a partire dal 12 luglio 2025, come stabilito dal D.Lgs. 62/2024 e chiarito dal messaggio INPS n. 1980/2025. Sono inclusi anche i certificati salvati in bozza e inviati dopo tale data o quelli integrativi, purché non sia ancora stata fissata la visita.
Il nuovo certificato medico introduttivo
Un’ulteriore novità riguarda il certificato medico introduttivo, che rappresenta il documento inziale e imprescindibile per avviare una procedura di riconoscimento della disabilità.
Le modifiche riguardano le modalità di compilazione e invio. In primo luogo, il medico di base deve redigere il documento in formato telematico e trasmetterlo direttamente all’INPS, evitando qualsiasi passaggio intermedio. Nel caso, poi, delle tre patologie ammesse alla procedura senza necessità di visita, il medico dovrà indicare il codice ICD9-CM specifico e allegare tutta la documentazione clinica e specialistica necessaria. Solo se i dati risultano incompleti, sarà la commissione a richiedere ulteriori verifiche.
Come funziona l’accertamento agli atti
Quando la documentazione è esaustiva, l’INPS può riconoscere la disabilità senza convocare il paziente. A supporto della valutazione, è previsto anche il questionario WHODAS 2.0 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che misura l’impatto della patologia su sei aree fondamentali, con lo scopo di andare oltre il dato clinico e valutare concretamente come la condizione incida sulla vita reale della persona. Le aree sono le seguenti:
- capacità di comprensione e comunicazione;
- mobilità;
- cura personale;
- relazioni sociali;
- gestione delle attività quotidiane;
- partecipazione alla vita della comunità.
Quando entra in vigore la riforma completa
La procedura semplificata è oggi disponibile solo in via sperimentale, ma rappresenta un’anticipazione di ciò che accadrà, a livello nazionale, con l’entrata in vigore della riforma nel 2027. L’obiettivo dichiarato è estendere il meccanismo a un numero maggiore di patologie e a tutte le province, riducendo in modo significativo i tempi di risposta e le incombenze per i cittadini.