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Dipendenti pubblici, in arrivo oltre 400 euro di arretrati in busta paga e stipendi più alti: taglio al cuneo fiscale

Dipendenti pubblici, in arrivo oltre 400 euro di arretrati in busta paga e stipendi più alti: taglio al cuneo fiscale
A giugno parte il taglio strutturale del cuneo fiscale nel pubblico impiego con accrediti arretrati, mentre è già attiva l’indennità IVC; ancora in corso le trattative sul contratto sanità 2022-2024
A partire dal mese di giugno, i lavoratori del pubblico impiego vedranno finalmente applicato il tanto atteso taglio del cuneo fiscale. Dopo mesi di stallo dovuto a problematiche tecniche, il sistema è ora pronto a partire, promettendo una boccata d’ossigeno per milioni di buste paga.
La novità più rilevante riguarda l’inserimento, in un’unica soluzione, degli arretrati relativi ai mesi precedenti, durante i quali il beneficio fiscale era rimasto bloccato. Considerando che il mancato sconto si aggirava intorno a 83 euro al mese, il totale accumulato potrebbe superare i 400 euro, generando un accredito extra piuttosto consistente per i dipendenti statali.

Sblocco del cuneo fiscale: risolte le criticità della piattaforma NoiPA
Il motivo principale del ritardo è da ricercare negli interventi di aggiornamento che hanno interessato NoiPA, il sistema informatico attraverso cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze gestisce gli stipendi dei lavoratori pubblici. Le operazioni si sono rese necessarie per rafforzare la sicurezza informatica, in linea con le indicazioni dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Queste modifiche strutturali erano indispensabili per assicurare la protezione dei dati personali e garantire l'affidabilità nei processi di calcolo delle retribuzioni. Ora, con il completamento degli adeguamenti, la macchina amministrativa può finalmente procedere con l’erogazione dei nuovi importi.

Già attiva l’indennità IVC: aumenti previsti per il triennio 2025-2027
Nel frattempo, è già entrata in vigore da aprile l’Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC), un incremento economico transitorio previsto dalla normativa vigente. Introdotta dall’art. 47 bis del T.U.P.I., questa voce stipendiale viene corrisposta nei periodi tra la scadenza del contratto collettivo nazionale e la firma del nuovo accordo.
L’obiettivo dell’IVC è quello di compensare parzialmente la mancata rivalutazione retributiva durante la fase di rinnovo, assicurando continuità nel potere d’acquisto dei lavoratori pubblici. Per il triennio 2025-2027, tale indennità rappresenta uno degli strumenti principali per garantire un progressivo adeguamento salariale.

Differenze con la decontribuzione
Il taglio del cuneo fiscale, ufficialmente in vigore dal 1° gennaio 2025, archivia definitivamente la decontribuzione temporanea introdotta nel 2024. Al suo posto subentra una riforma strutturale, destinata a ridurre in modo stabile il cuneo fiscale. La novità più significativa consiste nell’inserimento a regime degli aumenti in busta paga, che cessano di essere eccezionali per diventare parte integrante dello stipendio mensile ordinario. La riduzione si applica esclusivamente alla quota di contributi a carico del lavoratore, senza toccare quella destinata alla previdenza. In concreto, questo significa un incremento del salario netto mensile, senza alcun impatto negativo sul calcolo della pensione futura.

Contratto sanità 2022-2024: trattative ancora in corso
Nel settore sanitario, le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro riferito al triennio 2022-2024 sono ancora aperte. L’ultimo incontro, risalente al 29 aprile, si è concluso senza un’intesa definitiva, ma un nuovo tavolo è stato convocato per il 22 maggio. Se le parti dovessero giungere a un accordo entro la fine del mese, l’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo nazionale per il personale del Servizio Sanitario Nazionale potrebbe essere prevista per ottobre 2025.
L’accordo in discussione prevede un incremento medio mensile di 172,37 euro per ciascun dipendente, su tredici mensilità, corrispondente a un aumento retributivo complessivo del 6,8%.

Sanità pubblica: fondi stanziati e indennità specifiche
Il pacchetto economico destinato al comparto sanitario ammonta complessivamente a 1,784 miliardi di euro. Di tale importo, sono già previsti finanziamenti mirati per esigenze specifiche della categoria:
  • 175 milioni di euro per riconoscere un’indennità dedicata al personale dei pronto soccorso;
  • 35 milioni di euro per valorizzare le competenze e la specificità del ruolo infermieristico;
  • 15 milioni di euro per finanziare misure volte alla salvaguardia del paziente.


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