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Dichiarazione dei redditi 2023, le crocchette per cani e per gatti sono detraibili dalle tasse?

Dichiarazione dei redditi 2023, le crocchette per cani e per gatti sono detraibili dalle tasse?
Fino al 30 settembre è possibile aderire al 730 precompilato. Vediamo quali sono le spese veterinarie che danno diritto alla detrazione e se è possibile inserire anche il cibo dei nostri amici a quattro zampe
Amanti degli animali, venite a noi. Lo sapete? Anche quest’anno potrete detrarre le spese sostenute per la salute dei vostri amici a quattro zampe tramite il 730 precompilato o inserendoli autonomamente nella dichiarazione dei redditi. Avete ancora un mese di tempo. La scadenza per il 730 è stata fissata al 30 settembre 2023. In pratica 2 ottobre, visto che il 30 cade di sabato. Qualora si opti per il modello Redditi, invece, il termine ultimo è il 30 novembre.

È del 19% la detrazione spettante per le spese veterinarie sostenute nel periodo di imposta. Il tetto massimo di spesa veterinaria ammesso alla detrazione fiscale è di 550 euro, da cui deve essere sottratta la franchigia di euro 129,11. È su tale differenza che va calcolato il 19%. Facendo un rapido conto, i proprietari di animali da compagnia potranno rimettersi in saccoccia fino a circa 80 euro. Ma non solo il proprietario dell’animale: a usufruire della detrazione è ammesso anche il diverso soggetto (non proprietario) che dovesse aver sostenuto la spesa veterinaria. La soglia di 550 euro riguarda il singolo contribuente a prescindere dal numero di animali posseduti.
Ai titolari di reddito complessivo fino a 120.000 euro la detrazione per spese veterinarie spetta per intero. In caso di superamento del predetto limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a 240.000 euro.

Chiaramente vanno soddisfatti alcuni requisiti. Vediamo dunque quali sono le condizioni per poter usufruire della detrazione.
Le spese possono essere detratte solo se sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
Fuori, invece, i costi affrontati per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione, al consumo alimentare, di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole, di animali utilizzati per attività illecite (l'Agenzia delle Entrate ha tenuto a precisarlo, non si sa mai).

Quali sono le spese veterinarie che possono essere detratte?
Danno diritto alla detrazione solo le spese relative a:
  1. prestazioni professionali del medico veterinario;
  2. acquisto di medicinali prescritti dal veterinario ma anche di farmaci senza obbligo di prescrizione medica, effettuato on-line presso farmacie e esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza dalla Regione o dalla Provincia autonoma o da altre autorità competenti, individuate dalla legislazione di Regioni o Province autonome;
  3. analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie.
L’acquisto di cibo, anche quando prescritto dal veterinario, rimarrà totalmente a carico del portafoglio dei contribuenti. I relativi costi dunque non potranno essere detratti. Lo conferma anche la recente circolare dell’Agenzia delle Entrate n.14/E del 2023.

Attenzione! La detrazione spetta a condizione che il versamento sia avvenuto mediante metodi di pagamento in grado di assicurarne la tracciabilità. Fanno eccezione le spese per l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni rese dal veterinario in strutture pubbliche o in strutture private accreditate al SSN.

Scartoffie a portata di mano come sempre. Assicuratevi di avere:
  1. Fatture per prestazioni professionali del medico veterinario;
  2. Scontrini dai quali risultino il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità delle medicine acquistate;
  3. Autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per pratica sportiva.
BUON 730!!


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