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Cosa accade a rette per servizi di mensa e per asili nido con l'emergenza Coronavirus?

Cosa accade a rette per servizi di mensa e per asili nido con l'emergenza Coronavirus?
E' possibile chiedere il rimborso delle rette pagate per i servizi di mensa e per gli asili nido e le scuole dell'infanzia a causa della pandemia di Coronavirus?
Durante l’ultimo question time della Camera dei Deputati, è stata sottoposta all’attenzione del Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, la questione relativa al pagamento delle rette per le mense scolastiche nel periodo di chiusura degli istituti a causa dell’emergenza coronavirus.

Il Ministro ha, innanzitutto, distinto la situazione relativa alle scuole pubbliche da quella degli istituti privati.

[Scuole pubbliche]
Per quanto riguarda le prime, la soluzione è più semplice, in quanto, non venendo erogato il servizio, non è richiesto il versamento delle relative rate.

[Scuole private]
Quanto, invece, alle scuole private, il Ministro ha osservato come il problema permanga, poiché non rientra tra le sue competenze l’esentare dal pagamento di tali rette i genitori di figli che frequentino scuole primarie e secondarie a gestione privata.

Una soluzione concreta sembra essere stata trovata in relazione al pagamento della retta per la frequenza dei servizi educativi, sia pubblici che privati, forniti dalle scuole della prima infanzia (cosiddetta "scuola materna", dai 3 ai 6 anni) e dagli asili nido (0-3 anni). In merito ad esse, infatti, la quasi totalità dei Comuni italiani, come comunicato dall’Associazione Italiana Comuni Italiani, ha già provveduto a sospendere il pagamento delle rette per tutti i servizi educativi, compresi quelli relativi alle mense e al trasporto, prevedendo, in alcuni casi, anche la possibilità di recuperare quanto già eventualmente versato in anticipo.

La situazione rimane, comunque poco chiara.
Colpa anche del decreto “Cura Italia” dello scorso 17 marzo, dove nulla è stato previsto in merito alla sospensione del pagamento delle rette scolastiche (comprese quelle universitarie, quelle relative agli asili nido privati e quelle per usufruire del servizio mensa all’interno dei vari istituti).

Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, dato che i servizi educativi sono sospesi sia per l’infanzia che per le scuole di ogni ordine e grado, la famiglie hanno il diritto, non solo di interrompere i pagamenti, ma anche di chiedere la restituzione di quanto eventualmente già versato per il periodo in cui non si sia usufruito del servizio, precisando, peraltro, che tale regola prevale su eventuali clausole contrattuali che prevedano decadenze o interessi di mora.

Dello stesso avviso si è mostrato il Codacons, il quale ha precisato che la sospensione dei pagamenti dovrebbe valere per tutte le strutture scolastiche, anche quelle private, dunque, e non solo quelle statali. Questo, con ogni evidenza, per non creare disparità tra i cittadini.
Si noti, infatti, come in molte zone d’Italia gli asili nido pubblici sono pochi o talvolta del tutto assenti, ragione per cui anche le famiglie con meno possibilità economiche devono ricorrere a servizi privati, pagando, talvolta, rette per nulla indifferenti.

Da tali posizioni si discosta parzialmente Altroconsumo, secondo cui sarebbe, tuttavia, necessario controllare quanto concretamente previsto nel contratto firmato al momento dell’iscrizione dei figli nella struttura, in quanto esso potrebbe contenere clausole che impongano il pagamento della retta anche nel caso in cui vi sia una chiusura imposta da eventi esterni. Solo in caso contrario, infatti, sarebbe possibile chiedere la sospensione o il rimborso delle rette.

Il Lexgenerator di Brocardi.it mette a disposizione gratuitamente un modello compilabile per richiedere il rimborso delle retta di asilo nido pagata per il mese di marzo 2020.


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