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Bonus imprese 2024: ecco l’elenco completo e aggiornato delle nuove agevolazioni introdotte nella Legge di Bilancio

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Bonus imprese 2024: ecco l’elenco completo e aggiornato delle nuove agevolazioni introdotte nella Legge di Bilancio
Nel 2024, il Governo ha introdotto una serie di misure per sostenere e favorire le imprese
Per il 2024, con la Legge di Bilancio e i provvedimenti collegati, il Governo Meloni ha introdotto un pacchetto di incentivi per sostenere le imprese.

Ci sono misure tese ad aumentare l’occupazione, favorendo anche l’assunzione di soggetti svantaggiati come invalidi, donne con figli, giovani con meno di 30 anni, i beneficiari dell’Assegno di inclusione (ADI) e del Supporto Formazione Lavoro (SFL).

È previsto il bonus “più assumi, meno paghi” per i titolari di reddito d’impresa, imprese individuali, società di persone e professionisti. La misura si basa sulla deduzione fiscale calcolata sul costo complessivo del lavoratore per l’impresa. È uno sconto sui contributi uguale al 120% per le nuove assunzioni di dipendenti a tempo indeterminato (l’agevolazione arriva al 130% per l’assunzione di soggetti svantaggiati).

Per il settore privato, il Governo ha introdotto queste misure:
  • l’esonero contributivo per l’assunzione dei beneficiari dell’ADI e del SFL: per assunzioni a tempo indeterminato c’è l’esonero al 100% dei contributi (nella soglia di 8.000 euro su base annua), mentre c’è l’esonero al 50% dei contributi (nel limite pari a 4.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile) per assunzioni a tempo determinato o stagionale;
  • uno sgravio contributivo per le assunzioni di donne vittime di violenza: c’è l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, nella misura del 100% e nel limite di 8.000 euro annui;
  • il bonus contributivo “parità di genere”: è riconosciuto uno sgravio dell’1% sul versamento dei contributi complessivi (fino a 50.000 euro) a quelle aziende che hanno promosso la parità tra uomini e donne nel lavoro e ottenuto la certificazione nel 2023.

Ancora, ci sono misure dirette a favorire attività economiche ed imprenditoriali nel Mezzogiorno.

Con la Legge di Bilancio 2024, è stato confermato l’avvio della ZES Unica per il Sud Italia. La ZES è la Zona Economica Speciale: è una particolare zona dello Stato (comprendente Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) nella quale le aziende, che già vi esercitano un’attività o che stanno per avviare un’attività, possono usufruire di particolari condizioni per lo sviluppo di impresa. Sono misure che riguardano gli investimenti da 200.000 euro in su, effettuati dal 1° gennaio al 15 novembre 2024. L’agevolazione consiste in un credito d’imposta che va dal 15% al 60% delle spese, in base alla dimensione e alla localizzazione di impresa.

Queste misure si aggiungono ai vari bonus per l’attività d’impresa già disponibili per le imprese del Sud Italia (sia per le start up, sia per le aziende che vogliono sviluppare l’attività e divenire più competitive).

Peraltro, il Governo Meloni ha previsto le agevolazioni Green New Deal Italia per le imprese che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca. Il Green New Deal Italia è un piano che prevede la concessione di agevolazioni finanziarie fino a 40 milioni di euro a sostegno dei progetti per la transizione ecologica e circolare (ad esempio, per la decarbonizzazione dell’economia, la riduzione dell’uso della plastica e la sua sostituzione con materiali alternativi).

Inoltre, c’è stato un rinnovo dei bonus energia imprese per il 2024, con incentivi e sconti per le imprese ad alto consumo energetico (le cc.dd. “imprese energivore”).

Poi, per le imprese che ritornano a investire in Italia, è stabilito il bonus “rientro in Italia”. Viene riconosciuta una tassazione agevolata: la riduzione del 50% delle imposte sui redditi.

Ancora, c’è il bonus “imprese femminili”: per investimenti fino a 3 milioni di euro, le imprenditrici possono usufruire di finanziamenti agevolati a tasso zero, con una copertura fino al 90%.

A ciò si aggiungono quegli incentivi già previsti per le imprese dell’economia sociale (caratterizzata da attività senza scopo di lucro e di utilità sociale realizzate dalle organizzazioni di terzo settore).


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