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Bonus Dentista 2024, anche quest'anno è un miraggio: ecco le agevolazioni attive e tutto quello che devi sapere

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Bonus Dentista 2024, anche quest'anno è un miraggio: ecco le agevolazioni attive e tutto quello che devi sapere
Agognato, richiesto, intravisto. Il bonus dentista continua ad essere il più ricercato nella legge di bilancio 2024, e qualcuno lo ha persino visto.
Oramai il bonus per le cure odontoiatriche è diventato davvero un miraggio, al punto che c’è chi giura di averlo visto tra le misure della legge di bilancio 2024, proprio come un viaggiatore disperso nel deserto giura di aver visto un’oasi di acqua e frescura.

Purtroppo dobbiamo dire che anche il 2024 non ci offre un vero bonus dentista, anzi, diciamolo chiaramente, il bonus dentista non c’è. Anche questa volta.

Nonostante se ne senta parlare come provvedimento imminente e tangibile, lo Stato ancora non ha messo a punto nessun contributo da poter essere inserito, a giusto diritto, nella categoria bonus.

Eppure in Italia il 70% della popolazione resta priva di copertura odontoiatrica e la maggior parte delle famiglie è costretta a rivolgersi a studi privati, affrontando spese crescenti in base alla gravità del problema dentale. La visita dal dentista finisce per essere la visita medica più posticipata tra tutte, nella consapevolezza che comporta quasi sempre un impegno economico non trascurabile con conseguenti restrizioni finanziarie familiari.

Il Servizio Sanitario Nazionale, anche nel 2024, copre solo alcune prestazioni ortodontiche. Tuttavia, qualcosa c’è. Non è un bonus, non è assolutamente un “dentista sociale”, come pure si è evocato, ma una luce in fondo al tunnel per chi rientra in categorie specifiche.

Il Servizio Sanitario Nazionale offre la possibilità di avere cure odontoiatriche completamente gratuite in due casi, vediamo quali:

1. Bambini (0-14 anni):
per loro sono previsti controlli odontoiatrici gratuiti che hanno uno scopo essenzialmente preventivo.
Si tratta di esami radiologici, estrazioni, ablazioni del tartaro, interventi chirurgici e trattamenti ortodontici inclusi nei nuovi LEA (Livelli Essenziali di Assistenza, ovvero le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di un ticket, con le risorse pubbliche raccolte attraverso le tasse).

2. Soggetti Vulnerabili:
pazienti che a causa di un problema odontoiatrico non trattato, potrebbero rischiare di aggravare la loro condizione di salute, già alquanto compromessa:
  • in attesa di trapianto (escluso trapianto di cornea).
  • in stato di immunodeficienza grave
  • con cardiopatie congenite cianogene
  • con patologie oncologiche ed ematologiche in trattamento con radioterapia o chemioterapia, o a rischio di severe complicanze infettive
  • con emofilia grave o altre gravi patologie dell’emocoagulazione congenite, acquisite o iatrogene


A parte questi casi di particolare vulnerabilità sanitaria, lo Stato considera anche la cosiddetta vulnerabilità sociale, ovvero tiene conto di quella percentuale di persone (purtroppo crescente), che pur avendo uno stato di salute non così grave, non ha la possibilità economica di permettersi visite odontoiatriche presso studi privati.

In questo caso viene demandato alle amministrazioni locali il compito di prevedere iniziative volte a favorire l’accesso alle prestazioni ortodontiche in favore di queste persone.

Si consiglia quindi di verificare sul sito dedicato alla salute della propria Regione di residenza, la presenza di eventuali agevolazioni e detrazioni.

Ci sono poi i casi di cure dentistiche per le quali lo Stato prevede solo il pagamento del ticket sanitario, sono i controlli e i trattamenti che hanno l’obiettivo di individuare neoplasie del cavo orale e interventi urgenti per salvaguardare la salute del paziente, come in caso di emorragia o grave infiammazione.

Tutti coloro che non rientrano nelle categorie e nei casi appena elencati, possono recuperare parte dei soldi spesi dal dentista al momento della dichiarazione dei redditi.

Anche le spese odontoiatriche, così come tutte le spese mediche, possono essere portate in detrazione nella misura del 19%.

Da ricordare però che la detrazione si applica solo sui costi che superano la franchigia di 129,11 euro annui e fino a un limite massimo di 6.197,48 euro all'anno.

Anche qui bisogna essere attenti perché purtroppo non possiamo portare in detrazione tutte le visite fatte allo studio del dentista, i trattamenti estetici sono esclusi. Uno per tutti, lo sbiancamento ai denti.

La mancanza di un bonus dentista non ferma la discussione, si è fatta anche qualche ipotesi sui possibili importi di un ipotetico voucher dentista.

Con un “buono” da 100 o 150 euro l’anno ci si potrebbe limitare ai trattamenti di igiene orale, mentre salendo tra i 500 e i 1.000 euro si potrebbe anche procedere con l’ortodonzia conservativa e con alcune protesi.

Insomma non resta che aspettare ancora e nel frattempo essere consapevoli di quali siano, ad oggi, le cure odontoiatriche gratuite, quali quelle detraibili, e quali invece totalmente a carico delle famiglie.


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