L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico, introdotta dal Decreto lavoro 2023 ed entrata in vigore dal 1° gennaio 2024, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. Esso è destinato ai nuclei familiari che versino in condizione di fragilità economica, con almeno un componente minorenne, over 60 oppure affetto da disabilità.
L’ADI, però, non è solo un sussidio economico, ma rappresenta altresì uno strumento di contrasto alla povertà, mediante l’attivazione di percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa, gestiti tramite la piattaforma SIISL.
Il beneficio ha una durata iniziale di 18 mesi, rinnovabile per altri 12 mesi dopo un’interruzione obbligatoria di un mese. L’importo erogato varia in base alla composizione del nucleo familiare e all’ISEE.
Per ottenere l’Assegno è necessario presentare domanda all’INPS e sottoscrivere un Patto di Attivazione Digitale (PAD), nonché rispettare gli obblighi di partecipazione ai percorsi formativi previsti dai servizi sociali territoriali.
Stop temporaneo a luglio: cosa succede e chi è coinvolto
Pertanto, per coloro che hanno ricevuto la prima mensilità dell’ADI a gennaio 2024, il primo ciclo di erogazione si concluderà nel mese di giugno 2025 (dopo 18 mesi). A luglio scatterà la sospensione automatica di un mese: precisiamo che quest’ultima non è connessa a requisiti di reddito, ma è direttamente prevista dalla normativa, in particolare dall’art. 4 del Decreto attuativo del Ministero del Lavoro del 13 dicembre 2023. La pausa ha lo scopo di permettere al beneficiario di presentare nuovamente l’istanza, analogamente a quanto accadeva per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza.
Se la nuova domanda verrà inoltrata entro il mese di luglio, l’erogazione del beneficio riprenderà già da agosto, senza ulteriori ritardi. Al contrario, un rinvio nella trasmissione della richiesta comporterà lo slittamento delle ricariche: presentando la domanda ad agosto, la nuova decorrenza sarà settembre e così via.
Come rinnovare correttamente l’Assegno di Inclusione
Per accedere al secondo ciclo dell’ADI, è dunque necessario presentare una nuova domanda seguendo la stessa procedura già usata all’atto di presentazione della prima richiesta.
È possibile farlo tramite il portale online dell’INPS, accedendo mediante SPID, CIE o CNS, oppure è possibile rivolgersi a un CAF o Patronato. Per il rinnovo non è necessaria la sottoscrizione di un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD), a meno che il nucleo familiare non sia cambiato. In questo caso, infatti, è obbligatorio aggiornare l’iscrizione alla piattaforma SIISL e avviare un nuovo PAD.
L’obbligo del colloquio con i servizi sociali resta anche nel secondo ciclo
Una delle condizioni fondamentali per continuare a percepire il beneficio è la partecipazione al primo incontro presso il servizio sociale comunale. Entro 120 giorni dalla presentazione della nuova domanda è, infatti, obbligatorio presentarsi al colloquio iniziale. La mancata partecipazione può determinare la decadenza dalla misura.
Il rinnovo è un dovere del beneficiario
Il Ministero ha previsto un sistema di promemoria tramite SMS, per ricordare ai beneficiari la scadenza del primo ciclo. Tuttavia, la mancata ricezione del messaggio non esonera dalla responsabilità di provvedere in tempo e autonomamente alla nuova richiesta. Anche questo punto è stato chiarito in più comunicazioni ufficiali dell’INPS, tra cui il messaggio n. 684 del 14 febbraio 2024, contenente le prime istruzioni operative sulla gestione dell’Assegno di Inclusione.
L’ADI, però, non è solo un sussidio economico, ma rappresenta altresì uno strumento di contrasto alla povertà, mediante l’attivazione di percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa, gestiti tramite la piattaforma SIISL.
Il beneficio ha una durata iniziale di 18 mesi, rinnovabile per altri 12 mesi dopo un’interruzione obbligatoria di un mese. L’importo erogato varia in base alla composizione del nucleo familiare e all’ISEE.
Per ottenere l’Assegno è necessario presentare domanda all’INPS e sottoscrivere un Patto di Attivazione Digitale (PAD), nonché rispettare gli obblighi di partecipazione ai percorsi formativi previsti dai servizi sociali territoriali.
Stop temporaneo a luglio: cosa succede e chi è coinvolto
Pertanto, per coloro che hanno ricevuto la prima mensilità dell’ADI a gennaio 2024, il primo ciclo di erogazione si concluderà nel mese di giugno 2025 (dopo 18 mesi). A luglio scatterà la sospensione automatica di un mese: precisiamo che quest’ultima non è connessa a requisiti di reddito, ma è direttamente prevista dalla normativa, in particolare dall’art. 4 del Decreto attuativo del Ministero del Lavoro del 13 dicembre 2023. La pausa ha lo scopo di permettere al beneficiario di presentare nuovamente l’istanza, analogamente a quanto accadeva per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza.
Se la nuova domanda verrà inoltrata entro il mese di luglio, l’erogazione del beneficio riprenderà già da agosto, senza ulteriori ritardi. Al contrario, un rinvio nella trasmissione della richiesta comporterà lo slittamento delle ricariche: presentando la domanda ad agosto, la nuova decorrenza sarà settembre e così via.
Come rinnovare correttamente l’Assegno di Inclusione
Per accedere al secondo ciclo dell’ADI, è dunque necessario presentare una nuova domanda seguendo la stessa procedura già usata all’atto di presentazione della prima richiesta.
È possibile farlo tramite il portale online dell’INPS, accedendo mediante SPID, CIE o CNS, oppure è possibile rivolgersi a un CAF o Patronato. Per il rinnovo non è necessaria la sottoscrizione di un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD), a meno che il nucleo familiare non sia cambiato. In questo caso, infatti, è obbligatorio aggiornare l’iscrizione alla piattaforma SIISL e avviare un nuovo PAD.
L’obbligo del colloquio con i servizi sociali resta anche nel secondo ciclo
Una delle condizioni fondamentali per continuare a percepire il beneficio è la partecipazione al primo incontro presso il servizio sociale comunale. Entro 120 giorni dalla presentazione della nuova domanda è, infatti, obbligatorio presentarsi al colloquio iniziale. La mancata partecipazione può determinare la decadenza dalla misura.
Il rinnovo è un dovere del beneficiario
Il Ministero ha previsto un sistema di promemoria tramite SMS, per ricordare ai beneficiari la scadenza del primo ciclo. Tuttavia, la mancata ricezione del messaggio non esonera dalla responsabilità di provvedere in tempo e autonomamente alla nuova richiesta. Anche questo punto è stato chiarito in più comunicazioni ufficiali dell’INPS, tra cui il messaggio n. 684 del 14 febbraio 2024, contenente le prime istruzioni operative sulla gestione dell’Assegno di Inclusione.