Un modello che anche altri Comuni potrebbero replicare
Il regolamento varato dal Comune fiorentino potrebbe rappresentare un punto di svolta per molte altre città italiane, dove il mercato degli affitti brevi sta mettendo in crisi l’equilibrio tra turismo e abitabilità, impattando negativamente sul tessuto urbano. Centri storici come Roma, Venezia, Bologna, Napoli e Milano stanno già affrontando problemi simili: carenza di alloggi a lungo termine, aumento dei prezzi, lavoro irregolare e perdita di identità urbana. L’esempio fiorentino potrebbe diventare un modello di riferimento per regolamentare un fenomeno finora rimasto largamente privo di regole locali efficaci.
Più spazio per affittare: stabilito un minimo di 28 mq
Tra le novità principali vi è la previsione di una superficie minima, pari a 28 metri quadri, per avviare un’attività di locazione breve. Una soglia più alta rispetto ai 20 mq previsti a livello nazionale per i monolocali, pensata per garantire un’accoglienza dignitosa e arginare le forme più estreme di micro-affitto turistico.
Registro comunale e permessi quinquennali
Per operare in regola sarà necessario iscriversi a un Registro delle locazioni turistiche e ottenere un’autorizzazione con validità quinquennale.
Oltre alla conformità edilizia e igienico-sanitaria, viene vietato l’uso di keybox e dispositivi che aggirano l’attività di accoglimento ed identificazione degli ospiti.
Il regolamento, inoltre, introduce alcuni requisiti minimi in ordine alla grandezza delle stanze: in particolare, le stesse dovranno essere pari a 9 mq, in presenza di un singolo posto letto e a 14 mq in caso di due posti letto.
I permessi decadono in caso di vendita dell’immobile o mancato utilizzo per 12 mesi.
Lavoro irregolare? Revoca immediata
Chi fa ricorso a personale non regolarmente assunto rischia la revoca immediata dell’autorizzazione. La norma colpisce ogni forma di lavoro in nero, dalle pulizie alla manutenzione, contribuendo così a contrastare il sommerso nel settore dell’ospitalità turistica.
Multe salate e controlli sul campo (e online)
Le sanzioni saranno molto elevate, da 1.000 a 10.000 euro per ciascun immobile in violazione. La responsabilità sarà in solido tra proprietario e gestore.
I controlli potranno avvenire attraverso sopralluoghi da parte di delegati del Comune, ma anche mediante strumenti digitali come lo scraping (ossia la raccolta) dei dati dai portali di prenotazione online.
Stop in area Unesco e possibile estensione
Da ultimo, il regolamento conferma il blocco delle nuove autorizzazioni nella zona Unesco del centro fiorentino. È però previsto che il Comune potrà ampliare le aree soggette a limitazioni, grazie a un sistema di monitoraggio costante realizzato in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma.