16 giugno 2025: si avvicina la data di un appuntamento poco gradito a tutti. Si tratta, infatti, del termine stabilito per il pagamento della prima rata IMU; il termine per effettuare il pagamento della seconda rata, ovvero del saldo IMU, è invece il 16 dicembre 2025. È un appuntamento dovuto per i proprietari di seconde case e o di abitazioni principali qualificate catastalmente come case di lusso, oltre che per i proprietari di terreni agricoli.
Come sappiamo, l’IMU non è dovuta per l’abitazione principale. Questa è definita come l’unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente (art. 1, comma 741, lett. b, primo e secondo periodo, L. 160/ 2019).
Ancora, la norma appena citata prevede l’esenzione dal pagamento dell’IMU, su decisione del singolo Comune, qualora l'unità immobiliare sia posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata.
In caso di più unità immobiliari, l'esenzione trova applicazione per una sola di esse. L'esenzione può essere applicata solo se prevista da delibera del Comune. È, quindi, fondamentale controllare le delibere del Comune di appartenenza: questo si può fare sia sul sito del Ministero dell’Economia che su quello del proprio Municipio. Bisogna, cioè, verificare che l’assimilazione ad abitazione principale sia prevista dal documento, altrimenti l’esenzione non spetta in nessun caso.
Per l’anno in corso sono previsti, inoltre, vari casi in cui l’importo dell’IMU viene ridotto in percentuale, a seconda dell’uso che si fa dell’immobile. Vediamoli di seguito.
Riduzione IMU 2025 del 50% della base imponibile
Questa riduzione è prevista:
Come sappiamo, l’IMU non è dovuta per l’abitazione principale. Questa è definita come l’unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente (art. 1, comma 741, lett. b, primo e secondo periodo, L. 160/ 2019).
Ancora, la norma appena citata prevede l’esenzione dal pagamento dell’IMU, su decisione del singolo Comune, qualora l'unità immobiliare sia posseduta da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata.
In caso di più unità immobiliari, l'esenzione trova applicazione per una sola di esse. L'esenzione può essere applicata solo se prevista da delibera del Comune. È, quindi, fondamentale controllare le delibere del Comune di appartenenza: questo si può fare sia sul sito del Ministero dell’Economia che su quello del proprio Municipio. Bisogna, cioè, verificare che l’assimilazione ad abitazione principale sia prevista dal documento, altrimenti l’esenzione non spetta in nessun caso.
Per l’anno in corso sono previsti, inoltre, vari casi in cui l’importo dell’IMU viene ridotto in percentuale, a seconda dell’uso che si fa dell’immobile. Vediamoli di seguito.
Riduzione IMU 2025 del 50% della base imponibile
Questa riduzione è prevista:
- per le abitazioni (escluse categorie A/1, A/8, A/9) concesse in comodato gratuito a parenti in linea retta di 1° grado (figli e genitori), a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante sia possessore di un solo immobile abitativo in Italia (oltre eventualmente alla propria abitazione principale) e risieda anagraficamente, nonché dimori abitualmente, nello stesso Comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato;
- per immobili di interesse storico/artistico;
- per immobili inagibili/inabitabili e di fatto non utilizzati;
- per un solo immobile posseduto dai pensionati residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall'Italia, con pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l'Italia.
Riduzione IMU 2025 del 25% della base imponibile per le abitazioni locate a canone concordato
La normativa nazionale, L. n. 431 del 1998, prevede che ai contratti a canone concordato si applichi la riduzione del 25% dell’IMU, a prescindere dall’aliquota stabilita dal Comune (che può quindi essere anche più elevata). Ne consegue che, dopo aver calcolato l’imposta, si applica lo sconto e si versa il 75% dell’importo.
Risparmio fino al 20% per chi opta per l'addebito diretto dell'IMU su conto corrente bancario
In base alle disposizioni normative contenute nell'art. 118 ter del Decreto Rilancio, è possibile ottenere un risparmio fino al 20% per chi opta per l'addebito diretto dell'IMU su conto corrente bancario o postale. La proposta prevede il soddisfacimento di alcuni requisiti basilari, tra cui:
- verificare la presenza dello sconto IMU nella delibera comunale;
- richiedere l'autorizzazione permanente al pagamento con addebito sul conto corrente bancario o postale;
- fornire un conto corrente attivo e capiente.
Si sottolinea che il risparmio del 20% sull'IMU può essere ottenuto solo se l'attivazione della domiciliazione bancaria avviene prima del 16 giugno 2025, ossia prima della scadenza dell'acconto IMU.