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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9095 del 31 marzo 2023
«In materia di licenziamento per superamento del periodo di comporto di un lavoratore disabile, la discriminazione opera in modo oggettivo ed è irrilevante l'intento soggettivo dell'autore. Non è dunque decisivo l'assunto del datore di non essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 22643 del 9 agosto 2024
«L'uso di permessi ex art. 33, comma 3, L. n. 104/1992 per finalità diverse dall'assistenza al familiare disabile costituisce abuso del diritto e giustifica il licenziamento per giusta causa. Tuttavia, nel caso in cui il lavoratore svolga attività...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 24130 del 9 settembre 2024
«L'utilizzo dei permessi concessi ai sensi dell'art. 33, comma 3, L. n. 104 del 1992 deve porsi in relazione diretta con l'esigenza di assistenza al familiare disabile. È illegittimo il licenziamento del lavoratore per abuso dei permessi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 33155 del 18 dicembre 2024
«In tema di licenziamento per giusta causa, è legittimo il recesso del datore di lavoro quando il lavoratore, benché riconosciuto cieco parziale e beneficiario dei permessi ex art. 33 della L. n. 104 del 1992, risulti essere in grado di compiere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 2157 del 30 gennaio 2025
«L'utilizzo dei permessi di cui all'art. 33 della l. n. 104 del 1992 in attività diverse dall'assistenza al familiare disabile, tali da violare le finalità per le quali il beneficio è concesso e da far venir meno il nesso causale tra assenza dal...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2619 del 4 febbraio 2025
«Costituisce giusta causa di licenziamento l'abuso dei permessi retribuiti previsti dall'art. 33, comma 3, della legge n. 104/1992, qualora il dipendente utilizzi tali permessi non per l'assistenza del familiare disabile, ma per finalità personali,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5611 del 3 marzo 2025
«Il lavoratore che usufruisce dei permessi ex legge 104/92 è tenuto a comunicare al datore di lavoro la propria assenza, anche se non è necessario ottenere una previa autorizzazione. Tale comunicazione, seppur non formalmente disciplinata né dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, ordinanza n. 11888 del 5 maggio 2023
«La relazione di continenza ex art. 39 c.p.c. sussiste non solo quando due cause, pendenti contemporaneamente davanti a giudici diversi, abbiano identità di soggetti e di "causae petendi" e differenza quantitativa di "petitum" (cd. continenza in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 8916 del 4 aprile 2024
«La litispendenza si realizza quando vi è identità di soggetti e di "causa petendi", senza che rilevi ex se la diversità dei "petita" perché corrispondentemente contrapposti quale necessaria conseguenza dell'inversione dei ruoli assunti nei diversi...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19621 del 11 luglio 2023
«Con riguardo al diritto di critica del lavoratore, il suo esercizio nei confronti del datore di lavoro deve rispettare i limiti di continenza formale, il cui superamento integra comportamento idoneo a ledere definitivamente la fiducia che è alla...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 22287 del 25 luglio 2023
«In tema di licenziamento disciplinare, l'utilizzo delle prove atipiche (quali sono i documenti contenenti le dichiarazioni a SIT delle medesime persone poi assunte come testimoni) non è vietato dalla legge processuale. Ne consegue che il materiale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, ordinanza n. 31622 del 9 dicembre 2024
«Il disposto dell'art. 6 dello Statuto dei lavoratori - che prevede i casi in cui sono consentite, ai fini della tutela del patrimonio aziendale, le visite personali di controllo sul lavoratore - riguarda unicamente le ispezioni corporali, ma non...»