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Voli cancellati a giugno 2025, scattano i rimborsi ma non sono automatici: ecco cosa fare e tutti i documenti necessari

Voli cancellati a giugno 2025, scattano i rimborsi ma non sono automatici: ecco cosa fare e tutti i documenti necessari
Blocco del traffico aereo nel Nord Italia: centinaia di voli cancellati o dirottati, disagi per i passeggeri e polemiche su assistenza, rimborsi e responsabilità. Il caso finisce anche in Parlamento
Nel weekend del 28 e 29 giugno si è verificato un blocco aereo senza precedenti nel Nord Italia, con centinaia di voli annullati o dirottati e migliaia di passeggeri bloccati. Secondo le ricostruzioni, il motivo sarebbe da ricercare in un guasto tecnico ai sistemi radar del centro ENAV che gestisce l’area nord-occidentale, che ha comportato la sospensione delle operazioni di gestione del traffico aereo in ben sei scali strategici: Milano Malpensa, Linate, Bergamo Orio al Serio, Torino Caselle, Pisa e Modena.
Secondo i dati ENAC, sono stati coinvolti 320 voli, mentre migliaia di viaggiatori si sono trovati a dover modificare i propri piani improvvisamente, con conseguenti disagi e spese impreviste.

Assistenza garantita anche in caso di eventi eccezionali
Chiunque abbia subito ritardi o cancellazioni durante l’emergenza può fare affidamento sul Regolamento (CE) n. 261/2004, che tutela i diritti dei passeggeri nei viaggi aerei. Anche se l’origine del disservizio non dipende direttamente dalla compagnia – come in questo caso – il vettore è comunque obbligato a fornire assistenza immediata e gratuita. Questa include:
  • pasti e bevande adeguati in relazione all’attesa;
  • sistemazione in hotel, qualora sia necessario il pernottamento;
  • trasporti da/per l’alloggio;
  • supporto per comunicare con familiari o servizi di emergenza;
  • rimborso delle spese sostenute, se documentate e ragionevoli.
Nessun risarcimento se il problema è fuori dal controllo della compagnia
È importante chiarire che, in caso di circostanze eccezionali come guasti tecnici a infrastrutture di controllo del traffico aereo, non è previsto alcun indennizzo economico da parte della compagnia. In questo caso, infatti, non sussiste una responsabilità diretta del vettore.
In altre parole, quando i disagi non sono direttamente causati dal vettore, quest’ultimo non è tenuto a risarcire i passeggeri, ma solo a prestare assistenza e a rimborsare le spese sostenute durante l’attesa. Ciò può avvenire in vari casi, come chiusura dello spazio aereo per ragioni di sicurezza, condizioni meteo estreme o blackout di sistemi informatici indipendenti dalla compagnia.

Rimborsi, nuove partenze e alternative
Quando un volo viene cancellato, i passeggeri hanno diritto a scegliere tra tre soluzioni, valide anche in presenza di eventi straordinari, purché il preavviso sia stato insufficiente:
  • rimborso totale del biglietto;
  • riprotezione su un altro volo diretto alla destinazione finale nel più breve tempo possibile;
  • partenza posticipata a una data più conveniente per il passeggero.
Se la compagnia non è in grado di offrire un’alternativa tempestiva, il viaggiatore può organizzarsi autonomamente con altri mezzi – aerei, ferroviari o su gomma – e ottenere il rimborso completo, allegando le relative ricevute.

Attenzione agli scontrini: documentare le spese è essenziale
Nel caos del momento, è facile dimenticare un dettaglio fondamentale: conservare tutte le ricevute per le spese sostenute. Dalla bottiglietta d’acqua all’hotel per trascorrere la notte, ogni voce, affinché possa essere rimborsata, dev’essere documentabile e coerente con l’emergenza. Le compagnie aeree sono, infatti, tenute a coprire i costi sostenuti dai viaggiatori, purché ragionevoli e ben giustificati.

Inchieste e reazioni: il caso arriva in Parlamento
Il disservizio non ha scatenato solo proteste tra i passeggeri: sono già partite iniziative legali e richieste istituzionali di chiarimenti. Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Procura di Milano per verificare l’eventuale configurabilità di un’interruzione di pubblico servizio. Anche Assoutenti è intervenuta duramente, definendo “inaccettabile” che un singolo malfunzionamento possa bloccare il sistema radar di un’intera area del Paese.
Il dibattito è approdato anche in ambito politico: i deputati del Partito Democratico Anthony Barbagallo e Andrea Casu hanno chiesto un’interrogazione parlamentare, puntando il dito contro una gestione inadeguata e la mancanza di trasparenza durante le ore più critiche.


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