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Stipendi, in arrivo un aumento di 240 euro per 3 milioni di lavoratori: ecco a chi spetta e tutte le novità

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Stipendi, in arrivo un aumento di 240 euro per 3 milioni di lavoratori: ecco a chi spetta e tutte le novità
Con il rinnovo del CCNL della distribuzione moderna organizzata, sono stati introdotti aumenti retributivi, importi una tantum e novità sul piano normativo
Confcommercio Imprese per l’Italia con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno sottoscritto il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) della distribuzione moderna organizzata. Il rinnovo porta con sé novità che riguardano non solo il piano economico, ma anche il piano normativo.

Quali sono le novità di questa intesa?

Sul piano economico, come vedremo, il nuovo accordo prevede l’aumento dei minimi di paga base e, oltre a tale incremento, il riconoscimento di un importo una tantum.

Cerchiamo di capire di cosa si tratta e, soprattutto, chi potrà godere dell’aumento retributivo e dell’importo una tantum.

Tuttavia, prima occorre precisare che, dal punto di vista economico, le innovazioni non si limitano a questi due interventi.

Infatti, oltre a quanto accennato, con il rinnovo di questo CCNL si è anche stabilita la possibilità di erogazione di un’indennità annuale, che passa da 120 euro nel 2024 a 155 euro dal 2025, a favore dei lavoratori part-time, nel caso di prestazioni svolte in applicazione della clausola elastica nel rapporto di lavoro (ossia, quella clausola relativa all’aumento delle ore di lavoro del lavoratore part-time).

Ancora, nel caso di un mancato rinnovo del CCNL oppure dopo sei mesi dalla data di presentazione della piattaforma di rinnovo se successiva alla scadenza del CCNL, è stata inserita anche la previsione della corresponsione di un’indennità di vacanza contrattuale pari al 30% dell’Ipca (l’Indice dei prezzi al consumo) al netto degli energetici importati previsionale, da applicare ai minimi retributivi contrattuali vigenti, per 14 mensilità.

Dunque, in cosa consiste l’aumento retributivo e chi può beneficiarne?

Bisogna sottolineare che, sul piano normativo, sono state affrontate varie tematiche come, ad esempio, la lotta alla violenza di genere, il contrasto al lavoro “disagiato” con il graduale aumento dell’orario minimo dei lavoratori a tempo parziale, il rafforzamento delle misure per conciliare vita e lavoro, nonché l’estensione delle opportunità di lavoro per i giovani nel weekend.

Inoltre, si è agito anche sulla classificazione del personale. Infatti, in relazione alle assunzioni effettuate a partire dalla sottoscrizione dell’accordo (22 marzo 2024), in tutte le aree esistenti, c’è stato un doppio intervento: da un lato, sono introdotti nuovi profili professionali e, dall’altro, sono eliminati alcuni profili esistenti.

Quindi, dal punto di vista economico, le novità dell’accordo integrativo in cosa consistono?

Come visto, sul piano economico, la novità più importante prevista dall’accordo è certamente l’aumento retributivo di 240 euro con riguardo ai dipendenti inquadrati al IV livello e conseguente riparametrazione sugli altri livelli contrattuali.

Inoltre, in aggiunta all’aumento, si è prevista anche la corresponsione di un importo una tantum di 350 euro, sempre con riguardo ai dipendenti inquadrati al IV livello, suddivisa in due quote dello stesso ammontare (una a luglio 2024 e l’altra a luglio 2025), a copertura del periodo di carenza contrattuale. Come per gli aumenti retributivi, questo importo è da riproporzionare sugli altri livelli contrattuali.

Secondo i calcoli dei sindacati, questi interventi dovrebbero portare all’erogazione di un insieme di salari pagati dalle imprese (la c.d. massa salariale) di 7.180 euro.

Quindi, quali categorie di lavoratori saranno interessate da queste novità?

Il contratto interessa i dipendenti del settore terziario, distribuzione e servizi. In modo particolare, l’intesa riguarda le grandi catene della distribuzione (vendita al dettaglio) moderna e organizzata. Solo per citarne alcune, ci si riferisce ad Acqua&Sapone, Brico, Carrefour, Conforama, Coin, Esselunga, Ikea, Kasanova, Kiko, Leroy Merlin, Metro, Obi, Ovs, Rinascente, Vegé, Zara.

Infine, bisogna tener conto che il CCNL è vigore dal 1° aprile 2023 per la parte economica e, per la parte normativa, dal 1° aprile 2024 e scadrà il 31 marzo 2027.


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