In futuro potrebbe essere un po' più agevole raggiungere l'agognato traguardo della pensione, perché il Governo sta valutando una misura che - se introdotta nel testo definitivo della manovra 2026 - costituirà una significativa novità per tutti i giovani lavoratori e lavoratrici. Ci riferiamo alla possibilità di riscattare fino a 24 mesi di stage e tirocini extracurricolari (anche non continuativi), rendendoli utili ai fini pensionistici.
Presentato da senatori di Fratelli d'Italia e sorretto dalla maggioranza, è uno degli emendamenti segnalati - e quindi prioritari - alla legge di Bilancio ora in fase di discussione in Parlamento. Si distingue perché apre, di fatto, alla trasformazione di periodi privi di contributi in anzianità previdenziale, applicando un meccanismo simile a quello già valevole per il riscatto della laurea. Tuttavia, affinché questa novità entri effettivamente in vigore, sarà necessario che vi siano tutte le necessarie coperture economiche.
Come appena accennato, la finalità è palese: recuperare "buchi" contributivi, favorire il futuro pensionamento e aumentare l'ammontare degli assegni, in particolare per quei giovani che hanno iniziato la loro carriera con percorsi di formazione non retribuiti, o retribuiti marginalmente. La novità in oggetto rappresenterebbe una concreta risposta al carovita e all'indebolimento del potere d'acquisto, favorendo un'uscita dal lavoro meno penalizzante e l'ottenimento di una pensione più idonea alla conservazione di un tenore di vita simile o analogo a quello del periodo lavorativo.
Vero è che, negli ultimi anni, molti giovani svolgono o hanno svolto stage extracurriculari senza alcuna copertura previdenziale. Questi periodi, pur essendo spesso indispensabili o propedeutici all'ingresso stabile nel mondo del lavoro, non producono cioè contribuzione utile né per la pensione di vecchiaia né per quella anticipata. Ecco perché l'Esecutivo - lavorando agli emendamenti della manovra - vuole ora introdurre la possibilità di colmare questi vuoti, sulla falsariga della cosiddetta "pace contributiva" mirata a recuperare periodi non coperti da versamenti.
In concreto, coloro che potranno riscattare lo stage a fini contributivi saranno sostanzialmente le giovani generazioni, ossia le persone interamente collocate nel sistema contributivo e che, conseguentemente, non hanno versato contributi prima del primo gennaio 1996. Nel dettaglio, i requisiti d'accesso saranno i seguenti:
Presentato da senatori di Fratelli d'Italia e sorretto dalla maggioranza, è uno degli emendamenti segnalati - e quindi prioritari - alla legge di Bilancio ora in fase di discussione in Parlamento. Si distingue perché apre, di fatto, alla trasformazione di periodi privi di contributi in anzianità previdenziale, applicando un meccanismo simile a quello già valevole per il riscatto della laurea. Tuttavia, affinché questa novità entri effettivamente in vigore, sarà necessario che vi siano tutte le necessarie coperture economiche.
Come appena accennato, la finalità è palese: recuperare "buchi" contributivi, favorire il futuro pensionamento e aumentare l'ammontare degli assegni, in particolare per quei giovani che hanno iniziato la loro carriera con percorsi di formazione non retribuiti, o retribuiti marginalmente. La novità in oggetto rappresenterebbe una concreta risposta al carovita e all'indebolimento del potere d'acquisto, favorendo un'uscita dal lavoro meno penalizzante e l'ottenimento di una pensione più idonea alla conservazione di un tenore di vita simile o analogo a quello del periodo lavorativo.
Vero è che, negli ultimi anni, molti giovani svolgono o hanno svolto stage extracurriculari senza alcuna copertura previdenziale. Questi periodi, pur essendo spesso indispensabili o propedeutici all'ingresso stabile nel mondo del lavoro, non producono cioè contribuzione utile né per la pensione di vecchiaia né per quella anticipata. Ecco perché l'Esecutivo - lavorando agli emendamenti della manovra - vuole ora introdurre la possibilità di colmare questi vuoti, sulla falsariga della cosiddetta "pace contributiva" mirata a recuperare periodi non coperti da versamenti.
In concreto, coloro che potranno riscattare lo stage a fini contributivi saranno sostanzialmente le giovani generazioni, ossia le persone interamente collocate nel sistema contributivo e che, conseguentemente, non hanno versato contributi prima del primo gennaio 1996. Nel dettaglio, i requisiti d'accesso saranno i seguenti:
- iscrizione alla previdenza obbligatoria (AGO, Gestioni sostitutive ed esclusive, Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, Gestione separata);
- avvio di un'attività autonoma o di un rapporto di lavoro subordinato (a tempo indeterminato o determinato) entro sei mesi dalla fine dello stage extracurriculare;
- nessuna contribuzione pre 1996.
Le regole del nuovo meccanismo sono molto precise, anche perché dispongono che l'eventuale successiva acquisizione di anzianità contributiva anteriormente al 1996 determinerà l'annullamento d'ufficio del riscatto del periodo di stage, con annessa restituzione dell'importo dei contributi già versati.
Il meccanismo dei riscatto di stage e tirocini extracurricolari rispecchierebbe quello già previsto per il riscatto degli anni degli studi universitari. In caso di entrata in vigore di questo istituto:
Il meccanismo dei riscatto di stage e tirocini extracurricolari rispecchierebbe quello già previsto per il riscatto degli anni degli studi universitari. In caso di entrata in vigore di questo istituto:
- il calcolo dell'onere per singolo interessato o interessata sarà determinato in base ai criteri del d.lgs. 184/1997;
- il versamento sarà possibile in unica soluzione, oppure in 120 rate mensili senza interessi;
- l'azienda datrice potrà scegliere di destinare premi di produzione al pagamento del riscatto.
Quest'ultimo aspetto è assai interessante perché l'importo versato è deducibile fiscalmente per l'impresa e il giovane dipendente consegue il beneficio contributivo in oggetto, senza anticipare denaro di tasca propria. Inoltre, come appena indicato, questo sistema consentirebbe una diluizione molto lunga e sostenibile del costo complessivo, adattandosi perfettamente alle necessità dei giovani lavoratori, non sempre in grado di sostenere da subito un esborso elevato e spesso alle prese con redditi iniziali modesti e carriere ancora instabili o frammentate nel tempo.
Secondo le stime di cui alla proposta in tema di riscatto del periodo di stage o tirocinio, il pensionamento - qualora sia applicato in combinazione al riscatto della laurea - potrebbe essere raggiunto fino a sette anni prima, rispetto ai tempi ordinari. La novità in oggetto si palesa tanto più interessante, se pensiamo che il sistema previdenziale italiano è sempre più fondato sui contributi effettivamente versati e sul principio della cosiddetta "età mobile".
Concludendo, quella in oggetto è certamente una misura strutturale di equità generazionale, che riconosce il valore formativo e lavorativo degli stage e - al contempo - permette di non perdere anni preziosi, ai fini previdenziali. Se confermato nel testo definitivo della manovra, il riscatto del periodo di stage e tirocini extracurriculari potrà aiutare a sanare buchi contributivi, valorizzare l'ingresso nel mondo del lavoro e favorire un futuro previdenziale un po' meno incerto.
Secondo le stime di cui alla proposta in tema di riscatto del periodo di stage o tirocinio, il pensionamento - qualora sia applicato in combinazione al riscatto della laurea - potrebbe essere raggiunto fino a sette anni prima, rispetto ai tempi ordinari. La novità in oggetto si palesa tanto più interessante, se pensiamo che il sistema previdenziale italiano è sempre più fondato sui contributi effettivamente versati e sul principio della cosiddetta "età mobile".
Concludendo, quella in oggetto è certamente una misura strutturale di equità generazionale, che riconosce il valore formativo e lavorativo degli stage e - al contempo - permette di non perdere anni preziosi, ai fini previdenziali. Se confermato nel testo definitivo della manovra, il riscatto del periodo di stage e tirocini extracurriculari potrà aiutare a sanare buchi contributivi, valorizzare l'ingresso nel mondo del lavoro e favorire un futuro previdenziale un po' meno incerto.