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Novità tassa di successione, ecco cosa cambia a Gennaio 2024: modifiche importanti per il calcolo delle imposte

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Novità tassa di successione, ecco cosa cambia a Gennaio 2024: modifiche importanti per il calcolo delle imposte
Modifiche al modello di dichiarazione di successione da parte dell'Agenzia delle Entrate. Ecco cosa cambia per i contribuenti: addio al coacervo successorio
Novità in arrivo per i contribuenti, riguardanti l’imposta di successione. È stato modificato il modello di dichiarazione di successione. L’agenzia delle Entrate si è, infatti, allineata agli orientamenti dominanti della Corte di Cassazione.
La novità maggiore è quella dell’abrogazione del c.d. coacervo successorio, ossia la riunione fittizia del valore delle donazioni effettuate in vita dal de cuius a favore dell’erede. A disporlo sono stati direttamente la circolare 29/E del 19 ottobre 2023 e il provvedimento dell’8 novembre 2023, n. 396213 dell’Agenzia delle Entrate, attraverso il quale sono stati aggiornati i modelli presenti sul sito dell’Agenzia, i quali sono stati conformati alle nuove norme.

Con la circolare, l’istituto del coacervo “successorio” è da ritenersi superato, con la conseguenza che lo stesso non può essere applicato né per determinare le aliquote di imposta né ai fini del calcolo delle franchigie.
Il nuovo modello di dichiarazione di successione è già disponibile online ed è utilizzabile dal 9 novembre 2023. Tuttavia, sarà possibile continuare ad impiegare la vecchia versione del modello fino al 9 gennaio 2024.
Rimane invariato il c.d. coacervo “donativo” ovvero la riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni effettuate anteriormente dal donante con il valore globale netto dei beni oggetto della donazione, il quale non è stato toccato dalla circolare. Tuttavia, anche per tale coacervo, sarà necessario adottare i nuovi modelli ideati per la presentazione della dichiarazione di successione.

Inoltre, è bene sapere che il coacervo donativo non deve essere applicato alle donazioni poste in essere nel periodo in cui la disciplina sulle imposte di donazione e successione risultava abrogata, ossia dal 25 ottobre 2001 al 29 novembre 2006.
Infine, non sono state toccate le tasse di successione che rimangono invariate, così come le imposte, catastali, ipotecarie, di bollo, tributi speciali e le aliquote.

Cos’è la dichiarazione di successione? Chi deve presentarla?
La dichiarazione di successione è un adempimento obbligatorio, di natura prevalentemente fiscale, attraverso il quale viene comunicato all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto, e vengono così determinate le imposte dovute.
A dover presentare la dichiarazione di successione sono gli eredi, i quali devono effettuare questa operazione entro dodici mesi dall’apertura della successione (che solitamente coincide con la morte del de cuius).

Più precisamente, sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione: i chiamati all’eredità, salvo non abbiano dichiarato di volervi rinunciare, i legatari e i loro rappresentanti, nonché gli immessi nel possesso dei beni ereditari, gli amministratori dell’eredità, i curatori dell’eredità giacente e gli esecutori testamentari
La dichiarazione può essere presentata utilizzando i servizi telematici forniti direttamente dall'Agenzia delle Entrate. In alternativa, è possibile affidarsi a un intermediario abilitato o agli uffici competenti dell'Agenzia.

Quando la dichiarazione di successione non va presentata
Per chi decide di rinunciare all’eredità, non sarà necessario presentare la dichiarazione di successione e di conseguenza non andrà pagata l’imposta di successione. Inoltre, non è obbligatorio presentare la dichiarazione di successione se:
  • l’eredità è stata devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;
  • il suo valore non supera i 100.000 euro;
  • non include beni immobili o diritti reali immobiliari.


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