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Normativa antisismica in Italia: in arrivo il Decreto Campi Flegrei in risposta allo sciame sismico, sarà molto duro, ecco cosa prevede

Normativa antisismica in Italia: in arrivo il Decreto Campi Flegrei in risposta allo sciame sismico, sarà molto duro, ecco cosa prevede
Piano di evacuazione e studio sulla vulnerabilità degli edifici, ecco cosa prevede la bozza del Decreto di cui si discuterà al Consiglio dei Ministri. Ma cosa prevede la normativa antisismica in Italia?
È previsto per oggi il Consiglio dei Ministri, durante il quale potrebbe essere varato il Decreto Legge sui Campi Flegrei.

Il provvedimento potrebbe contenere un piano di evacuazione della popolazione in caso di un evento di bradisismo grave nelle aree vicino Napoli. Infatti, tutta la zona dei Campi Flegrei è stata interessata, nelle ultime settimane, da frequenti scosse di terremoto. Più precisamente, sono state stimate circa mille scosse solo nell’ultimo mese.
Ad oggi, sarebbero in corso valutazioni sia sulla copertura finanziaria del Decreto sia sulla vulnerabilità degli edifici campani, allo scopo di capire su quali strutture intervenire nell’immediatezza.
Difatti, per il Decreto Campi Flegrei è previsto un potenziamento delle infrastrutture e dell'asset della Protezione civile.

Nel frattempo, il Governatore della Campania Vincenzo de Luca lavora alla bozza d'intesa con le Regioni. Comunica il governatore campano: «c'è stato un confronto in queste ore con il ministro Musumeci che ci ha sottoposto una bozza di decreto, credo sia un decreto serio. Il ministro sta operando con serietà a livello di protezione civile, ovviamente si fa un lavoro di prevenzione, sperando di non aver bisogno di utilizzare queste misure».

Quali sono le misure di prevenzione dei danni provocati dai terremoti?
L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica. I terremoti avvenuti nel corso degli anni e che hanno interessato la nostra Penisola hanno avuto risvolti catastrofici, spesso non tanto per l’intensità del sisma in sé ma per l’inadeguatezza delle strutture.
Per contrastare i danni dovuti ad un terremoto è importante quindi operare un’adeguata attività di prevenzione sismica, la quale si può ottenere attraverso:

1) una classificazione sismica, ovvero individuando la pericolosità sismica dei suoli, a seconda delle zone interessate;
2) una normativa antisismica, che impone misure preventive alle strutture in base al rischio sismico dei luoghi.

Quali sono le normative antisismiche attualmente in vigore?
Dopo il terremoto del 1908, che ha coinvolto Messina e Reggio Calabria, tutti i comuni italiani sono classificati sulla base del rischio sismico.
Nel 2003, dopo il disastro di San Giuliano di Puglia, è stata introdotta una normativa la quale ha previsto una nuova classificazione sismica che ha suddiviso il Paese in quattro zone. Si tratta di una suddivisione in base alla probabilità che la zona possa essere interessata da un evento sismico che superi una determinata magnitudo in un certo intervallo di tempo. Le prime tre zone della nuova classificazione corrispondono alle zone di sismicità alta, media e bassa, in cui vi è obbligo di costruire rispettando la normativa antisismica, mentre, per la zona 4, viene data facoltà alle regioni di imporre o meno l’obbligo della progettazione antisismica.

La normativa antisismica attuale è la L. 77/2009, emanata a seguito del terremoto dell’Aquila dell’aprile 2009 e prevede le nuove norme tecniche per le costruzioni. Nella normativa vengono stabilite le regole per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni, con particolare attenzione ai requisiti di resistenza meccanica, stabilità e durabilità degli edifici. La norma tratta anche il delicato problema delle costruzioni già esistenti, prevedendo le modalità per gli interventi di adeguamento e miglioramento atti a raggiungere il livello di sicurezza e stabilità delle costruzioni così come indicato dalla normativa.

Infine, nel 2018 è stato emesso un ulteriore Decreto di aggiornamento delle "Norme tecniche per le costruzioni", che integra quello precedente e fornisce ulteriori dettagli in materia.
Si spera che queste misure di prevenzione rimangano tali solo a livello teorico e che non ci sia bisogno di ulteriori "collaudi" nel concreto.


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