La bozza della Legge di Bilancio 2026, presentata al Senato il 17 ottobre 2025,
introduce una novità importante per le piccole imprese: la possibilità di prolungare i contratti a termine stipulati per le sostituzioni fino a un periodo di affiancamento che potrà arrivare al primo anno di età del bambino. La modifica al
Decreto Legislativo 26 marzo 2001, numero 151 (
Testo unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) permette alle aziende di mantenere in servizio il lavoratore sostituto anche dopo il rientro del genitore, facilitando un passaggio di consegne graduale.
Le piccole imprese con meno di venti
dipendenti continuano a beneficiare dello
sgravio contributivo del 50% sui contributi previdenziali INPS e sui
premi assicurativi INAIL a carico del
datore di lavoro. Il costo dell'agevolazione sarà di 2 milioni di euro nel 2026, per salire fino a 4,3 milioni nel 2035. Questo incentivo economico, unito alla nuova flessibilità temporale, rende meno gravosa per le piccole aziende la gestione delle assenze per
maternità e paternità, favorendo la conciliazione tra vita lavorativa e familiare senza penalizzare né i lavoratori né le imprese.
Bonus mamme rafforzato: da 40 a 60 euro mensili nel 2026
Il bonus mamme lavoratrici rappresenta una delle misure più concrete della manovra 2026. Il contributo sale da 40 a 60 euro mensili, portando il beneficio annuale da 480 euro a 720 euro. Il bonus è riconosciuto alle lavoratrici madri dipendenti (esclusi i rapporti domestici) e autonome, con un limite ISEE di 40.000 euro.
Per le madri con due figli, il bonus di 60 euro mensili spetta fino al compimento del decimo anno di età del secondo figlio. Per le madri con tre o più figli, il beneficio si estende fino al diciottesimo anno del figlio più piccolo. La somma ricevuta non è imponibile ai fini fiscali e contributivi e non rileva per il calcolo dell'ISEE, garantendo che non comprometta l'accesso ad altre prestazioni come l'Assegno Unico o il bonus nido.
Le mensilità spettanti nel periodo gennaio-novembre 2026 verranno corrisposte in un'unica soluzione con la mensilità di dicembre 2026. Va precisato che questa misura rappresenta un posticipo dell'esonero contributivo strutturale inizialmente previsto per il 2026, ora rinviato al 2027.
Incentivi per assumere lavoratrici madri: esonero totale fino a 8.000 euro
Dal 1° gennaio 2026, le imprese private che assumono donne con almeno tre figli minorenni, disoccupate da almeno sei mesi, potranno beneficiare di un esonero al 100% dai contributi previdenziali a carico del datore, nel limite di 8.000 euro annui.
L'agevolazione varia in base alla tipologia contrattuale: per il tempo determinato l'esonero spetta per un anno; se trasformato in tempo indeterminato, l'agevolazione si estende fino a 18 mesi complessivi; se l'assunzione parte direttamente a tempo indeterminato, l'esonero compete per 24 mesi. Il limite di spesa ammonta a 5,7 milioni per il 2026, 18,3 milioni nel 2027 e 24,7 milioni nel 2028, fino a 28,9 milioni dal 2035.
Inoltre, per i genitori con almeno tre figli conviventi è riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, fino al compimento del decimo anno di età del più piccolo o senza limiti con figli disabili, permettendo una migliore conciliazione degli impegni lavorativi e familiari.
Congedi parentali, genitori separati e detrazioni fiscali
La Legge di Bilancio 2026 estende significativamente le tutele per i genitori lavoratori.
Sale da 12 a 14 anni l'età entro cui è possibile usufruire del congedo parentale e del prolungamento del congedo per figli con disabilità, con indennità pari al 30% della
retribuzione. Questa estensione riconosce che le esigenze di cura non si esauriscono con la prima infanzia, ma continuano nell'adolescenza.
Una novità importante riguarda i congedi per malattia dei figli: il limite annuo aumenta da 5 a 10 giorni e l'età del figlio per accedere al beneficio sale da 8 a 14 anni. Ogni genitore potrà, quindi, assentarsi fino a 10 giorni per anno per figlio di età compresa tra 3 e 14 anni. Per i figli fino ai 3 anni resta invariata la possibilità di congedo illimitato per entrambi i genitori. Il costo stimato è di 14,3 milioni per i congedi parentali e 5,1 milioni per quelli di malattia nel 2026.
Per le famiglie separate, viene stanziato un fondo di 20 milioni di euro all'anno dal 2026 per fornire sostegno abitativo al genitore che deve lasciare la casa familiare di proprietà, quando sono presenti figli fino ai 21 anni di età. Il fondo copre spese per affitto o acquisto di una nuova abitazione.
Sul fronte delle detrazioni fiscali, una novità in discussione parlamentare riguarda l'estensione dei benefici anche per chi ha un solo figlio, tramite l'applicazione del coefficiente "più favorevole" di 0,85. Il limite di spesa massima detraibile passerebbe da 9.800 a 11.900 euro, rendendo il sistema più equo anche per le famiglie con figlio unico.
Tra le altre misure, viene rifinanziata la Carta Dedicata a te con 500 milioni di euro per ciascuno dei prossimi due anni (2026 e 2027), mantenendo il bonus una tantum da 500 euro per famiglie in difficoltà economica. Viene inoltre destinato uno spazio alla riforma dei caregiver familiari, con risorse dedicate al riconoscimento del loro ruolo di cura.
Nel complesso, la Legge di Bilancio 2026 affronta la questione della natalità con un approccio multidimensionale: incentivi economici diretti, agevolazioni per le imprese, tutele più ampie per i genitori lavoratori e sostegni per le situazioni di fragilità. Resta da vedere se questi interventi saranno sufficienti a invertire il trend demografico negativo che caratterizza l'Italia, dove fare figli è diventato sempre più difficile dal punto di vista economico e lavorativo.