Buone notizie per circa 580mila dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale. Un fondo da 1,784 miliardi di euro sarebbe stato stanziato allo scopo di assicurare un incremento economico delle retribuzioni spettanti ad infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari e personale non dirigente.
In base alla proposta ARAN, l’ipotesi di contratto per il triennio in corso dovrebbe prevedere, a partire dal mese di ottobre, un incremento medio mensile di 172,37 euro per tredici mensilità, ovvero il 6,8% in più rispetto alle retribuzioni attuali.
Come si anticipava, le risorse complessive stanziate ammontano a 1,784 miliardi di euro, comprensive di:
In base alla proposta ARAN, l’ipotesi di contratto per il triennio in corso dovrebbe prevedere, a partire dal mese di ottobre, un incremento medio mensile di 172,37 euro per tredici mensilità, ovvero il 6,8% in più rispetto alle retribuzioni attuali.
Come si anticipava, le risorse complessive stanziate ammontano a 1,784 miliardi di euro, comprensive di:
- 175 milioni di euro per l’indennità di pronto soccorso;
- 35 milioni di euro per la specificità infermieristica;
- 15 milioni di euro per la tutela del malato.
Nel dettaglio l’incremento complessivo, pari al 6,8% della retribuzione, si articola in più voci:
- maggiorazione dello stipendio base: 135 euro;
- incremento dell’indennità di specificità per gli infermieri: 15,66 euro;
- adeguamento dell’indennità per chi lavora nei pronto soccorso: 6,52 euro;
- nuove risorse per il salario accessorio: 15,52 euro.
Cifre, queste, che non sono state salutate con entusiasmo. Secondo Cgil e Uil, questi importi non sarebbero sufficienti a compensare gli effetti di un’inflazione che ha eroso circa il 17% del potere d’acquisto dei lavoratori.
Il sindacato autonomo Nursing Up, Fp Cgil e Uil-Fpl, nel mese di dicembre, avevano già di fatto bloccato la trattativa per l’aggiornamento del contratto sanità perché, a detta loro, puntava al ribasso e gli aumenti previsti non sarebbero oggettivi.
Questo, infatti, l'amaro e sferzante commento di Antonio De Palma, presidente Nursing Up: "L’Aran, con la disinvoltura di un prestigiatore esperto, racconta una versione sempre più raffinata della realtà economica del contratto; nelle sue acrobazie statistiche insiste nel dire che il contratto è vantaggioso, parlando di un aumento medio di 172 euro per gli infermieri. Una cifra alla quale si arriva includendo nelle risorse disponibili, come base di calcolo, anche quelle destinate solo ed esclusivamente al personale di pronto soccorso, generando, in tal modo, la distorta percezione che il beneficio che ne consegue sia automaticamente applicato a tutti”.
Il presidente dell'associazione sindacale aveva anche avanzato, in un comunicato rivolto alle Regioni e al Governo, specifiche richieste nell'ottica di valorizzare il mondo degli operatori e delle professioni sanitarie:
- almeno 2 ore settimanali per le attività dedicate alla formazione ECM, e prevedere ulteriori 24 ore annue per la formazione non ECM;
- l’esonero certo dai turni notturni e di pronta disponibilità per i professionisti sanitari che abbiano superato i 60 anni e che ne facciano richiesta, senza lasciare questa scelta alla discrezionalità delle aziende;
- possibilità di concorrere per l’accesso all’area di elevata qualificazione a tutte le professioni sanitarie;
- ripensare l’introduzione contrattuale della figura dell’assistente infermiere, che invece si vuole realizzare senza un reale confronto negoziale e senza valutazioni d’impatto, mentre continua a mancare la figura dell’infermiere di famiglia.
Al riguardo si ricorda che, nell'ambito del D. Lgs. 15-03-2024, n. 29, recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, il legislatore valorizza l’esperienza e le competenze maturate dal caregiver familiare nell’attività di assistenza e cura, al fine di favorire l’accesso o il reinserimento lavorativo dello stesso al termine di tale attività. Si prevede, infatti, che al caregiver familiare possa essere riconosciuta l’attività svolta ai fini dell’accesso ai corsi di formazione finalizzati al conseguimento della qualifica professionale di operatore sociosanitario (comma 8).