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Lavoratori, attento alle ferie non godute, potresti perderle il 30 giugno: ecco i rischi per te e il datore di lavoro

Lavoratori, attento alle ferie non godute, potresti perderle il 30 giugno: ecco i rischi per te e il datore di lavoro
Tutto quello che c'è da sapere per godere delle ferie maturate nel 2023 nei termini di legge, senza incorrere in sanzioni da ritardo
Il diritto alle ferie è una delle principali tutele riconosciute ai lavoratori nel panorama giuridico italiano. Può capitare, però, che i lavoratori dipendenti si trovino a non usufruire delle ferie contrattualmente previste, che sia per motivi personali (come la mancata organizzazione del lavoratore o del team), oppure nel caso in cui sia proprio il datore di lavoro a impedirlo ai suoi dipendenti per esigenze organizzative aziendali. Proprio per questo motivo, la legge prevede delle conseguenze sia per il datore di lavoro che per i dipendenti, nel caso in cui questi ultimi non fruiscano delle ferie entro i termini previsti.

Secondo la normativa vigente, ogni lavoratore ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite, generalmente pari a quattro settimane. Di queste, almeno due devono essere fruite nell'anno stesso in cui vengono maturate, mentre le restanti due devono essere godute entro i 18 mesi successivi alla fine dell'anno di maturazione.
Dunque, le ferie maturate nel corso del 2023 e non godute dovranno essere utilizzate entro il 30 giugno 2025. Superato tale termine, il datore di lavoro sarà obbligato a versare i contributi previdenziali all'INPS, relativi ai giorni di riposo non goduti dal suo dipendente. Questo versamento dovrà avvenire entro il mese di agosto 2025, ovvero entro il secondo mese successivo alla scadenza dei 18 mesi concessi per la fruizione.

È importante sottolineare che, sebbene il datore di lavoro sia costretto a pagare i contributi per i periodi di ferie non goduti dai lavoratori nei termini previsti, queste saranno ancora disponibili e fruibili dagli aventi diritto, previo consenso del datore di lavoro.

In aggiunta all’obbligo di versare i contributi per il periodo di riposo non fruito dal lavoratore, il mancato rispetto delle scadenze comporterà l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie a carico del datore di lavoro. Le sanzioni variano in base al numero di lavoratori coinvolti e alla durata della violazione. Vediamole nel dettaglio:
  • da 120 a 720 euro per ciascun lavoratore coinvolto, in caso di violazione relativa a un solo anno e a un massimo di cinque lavoratori;
  • da 480 a 1.800 euro se la violazione riguarda più di cinque lavoratori o si è verificata in almeno due anni;
  • da 960 a 5.400 euro se la violazione riguarda più di dieci lavoratori o si è verificata in almeno quattro anni. In quest'ultimo caso non è ammesso il pagamento della sanzione in misura ridotta.
Sebbene le conseguenze di tali circostanze per i lavoratori siano decisamente meno gravose di quanto siano per il datore di lavoro, al fine di prevenire problematiche legate alle ferie non godute è fondamentale adottare una gestione efficace delle stesse.

Ad esempio, delle pratiche suggerite per scongiurare tali problemi sono:
  • pianificazione anticipata: incoraggiare i dipendenti a programmare le ferie con largo anticipo, tenendo conto delle esigenze aziendali e personali;
  • monitoraggio delle ferie residue: utilizzare strumenti digitali o software di gestione delle risorse umane per tenere traccia delle ferie maturate e non ancora fruite;
  • comunicazione trasparente: informare regolarmente i dipendenti sul saldo delle loro ferie e sulle scadenze imminenti;
  • chiusura aziendale programmata: considerare la possibilità di pianificare periodi di chiusura aziendale, durante i quali tutti i dipendenti siano tenuti a fruire delle ferie, riducendo così l'accumulo di giorni non goduti.

La gestione delle ferie è un aspetto cruciale non solo per il benessere dei lavoratori, ma anche per attenersi alla normativa vigente ed evitare di incorrere in sanzioni più o meno gravose in capo al datore di lavoro.
A tal fine, il termine del 30 giugno 2025 rappresenta l’ultima scadenza per godere delle ferie maturate nel 2023 senza ulteriori conseguenze.

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