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ISEE 2024, risulta più alto per l'aggiunta dell'assegno unico al calcolo: c'è il rischio di perdere bonus e agevolazioni

ISEE 2024, risulta più alto per l'aggiunta dell'assegno unico al calcolo: c'è il rischio di perdere bonus e agevolazioni
Una "svista" del Governo causa un innalzamento dell'ISEE 2024: scopri di cosa si tratta
Se hai bisogno di richiedere un bonus o una delle agevolazioni messe a disposizione dallo Stato, probabilmente hai già richiesto l'attestazione ISEE per l'anno 2024. L'ISEE precedente, difatti, è scaduto il 31.12.2023, rendendosi necessario un aggiornamento.
Potresti esserti accorto, però, che per il 2024 questo risulta più alto, ma perché? In realtà, ciò dipende da un "errore" del Governo. Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di proseguire nella lettura.

L'innalzamento dell'ISEE dipende dalla circostanza che, per la prima volta, per il 2024 viene considerato, nel calcolo, anche l'Assegno Unico e Universale (AUU), ossia il beneficio economico previsto per le famiglie con figli a carico entrato in vigore dal mese di marzo del 2022, in sostituzione del vecchio assegno familiare. Dal momento che, per l'Isee 2024, viene considerato l'anno 2022, per la prima volta nel calcolo rientra anche tale prestazione, sebbene la somma che viene erogata a titolo di AUU non sia tassata.
Fino ad adesso, gli assegni familiari venivano sì considerati, ma non si teneva conto delle detrazioni per i figli a carico.

Se hai notato un innalzamento del tuo Isee, questo potrebbe essere il motivo, in quanto molte famiglie hanno constatato che il valore dell'attestazione risulta più alto rispetto agli anni precedenti. Questo ha portato molti soggetti ad essere esclusi dall'accesso a determinati bonus o ad ottenere, comunque, somme ridotte a causa del superamento di determinate soglie.

Per farsi un'idea di quante siano le famiglie a ricevere l'Assegno Unico e Universale, basti pensare che, con comunicato del 14.02.2024, l'INPS ha reso noto che, per il 2023, sono stati erogati alle famiglie assegni per 18 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13,2 miliardi erogati nel 2022.
L'ente ha comunicato che 6.479.173 nuclei familiari hanno ricevuto l’assegno per il 2023, per un totale di 10.021.926 figli.
In particolare, nella nota si legge che, con riferimento al mese di dicembre 2023, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da circa 54 euro per chi non presenta l'Isee o supera la soglia massima, per il 2023 pari a 43.240 euro, ad euro 214 per la classe di Isee minima, pari a 16.215 euro per il 2023.
L'INPS, inoltre, ricorda che l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per Isee fino a 16.215 euro.

Ebbene, purtroppo, al momento non vi è una normativa che permetta di evitare il cumulo, e ciò nonostante la legge delega n. 46 del 01.04.2021, che ha istituito la misura, avesse previsto, all'art. 1, comma 1, lett. c), la possibilità di non considerare l'assegno unico e universale, totalmente o parzialmente, nel calcolo dell'ISEE. Eppure, non è stato emanato alcun decreto attuativo in merito alla questione, che al momento rimane sospesa, con l'AUU che viene, ad oggi, ad influire sull'attestazione ISEE.

È evidente che urge un intervento del Governo perché, allo stato, le famiglie più povere finiscono paradossalmente per essere penalizzate e non sostenute, e il tutto, in assenza di novità, andrebbe solo a peggiorare il prossimo anno. Per l'Isee 2024, infatti, l'Assegno Unico va considerato a partire da marzo del 2022, in quanto è da quel momento che la misura è stata erogata; per l'Isee 2025, invece, l'AUU erogato nel 2023, che sarà anche di importo più alto per la rivalutazione annua, andrà considerato per tutte le mensilità dell'anno 2023.
Non ci resta che attendere per capire come deciderà di muoversi il Governo. La questione è stata discussa da Maurizio Leo e Maria Teresa Bellucci, rispettivamente viceministro dell'Economia e delle Finanze e viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che si sono incontrati con il presidente del Forum delle Associazioni familiari e sembrano pronti a lavorare sulla problematica.


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