Il decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2024, n. 105 (di seguito,“decreto Salva Casa”) ha inteso fornire risposte urgenti alle esigenze rappresentate dagli attori coinvolti nel procedimento edilizio - dalle istituzioni ai cittadini - in relazione alle seguenti a quattro macro-aree di intervento:
- ridefinizione dei titoli che consentono di comprovare lo stato legittimo degli immobili;
- nuova disciplina relativa ai mutamenti di destinazione d’uso;
- regime delle tolleranze e semplificazione delle procedure finalizzate a sanare o regolarizzare situazioni di difformità;
- adeguamento degli standard edilizi alle trasformazioni del contesto sociale ed urbano.
In particolare, il decreto Salva Casa vuole affrontare il problema delle micro-difformità presenti in milioni di abitazioni, senza introdurre deroghe straordinarie alle norme urbanistiche o edilizie. L’intervento offre nuovi strumenti per sanare situazioni rimaste irrisolte per anni.
L’obiettivo è quello di rimettere sul mercato immobiliare gli immobili affetti da piccoli abusi, garantendo così, al contempo, anche un rilancio dello stesso mercato. Allo stesso tempo si raggiunge la finalità di ridurre il consumo di suolo per la realizzazione di nuove costruzioni, nonché incentivare il recupero degli edifici già esistenti e attualmente in stato di degrado.
Adesso, un emendamento al decreto Salva Casa inserito nella Legge di Bilancio propone un forte taglio alle sanzioni previste per gli abusi edilizi: il tetto massimo passerebbe dagli attuali 10.328 euro a 2.068 euro.
La misura, avanzata dalla maggioranza, mira a semplificare ulteriormente quanto già stabilito dal citato decreto legislativo n. 69/2024, offrendo ai contribuenti la possibilità di regolarizzare più facilmente le difformità immobiliari, comprese quelle più rilevanti, con un esborso molto più contenuto rispetto a quanto previsto in origine.
Si affianca, inoltre, alla precedente ipotesi di condono pensata per sbloccare il lavoro dei Comuni, ancora impegnati nella gestione di milioni di pratiche arretrate.
Secondo quanto anticipato dal Sole 24 Ore, l’accesso agli accertamenti di conformità dovrebbe diventare più semplice grazie all’eliminazione del doppio passaggio — urbanistico ed edilizio — sostituito da un’unica istanza di sanatoria. Questo ridurrebbe anche il ricorso ai calcoli dell’Agenzia delle Entrate, necessari per determinare l’importo delle sanzioni.
Parallelamente, è previsto il rifinanziamento del Fondo Casa a sostegno dei mutui per gli under 36 con Isee fino a 40.000 euro. Pur essendo già stato prorogato fino al 2027, il bonus potrebbe diventare ancora più conveniente quando riguardi immobili ad alta efficienza energetica. Tra le proposte, anche il ripristino di una detrazione fiscale — recuperabile in dieci anni tramite Irpef — pari al 50% dell’Iva sostenuta sia per l’acquisto di abitazioni green, sia per interventi di ristrutturazione finalizzati alla riclassificazione energetica.
Un’ulteriore novità, infine, riguarda la procedura amministrativa: verrebbe eliminato il passaggio presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate per la determinazione dell’importo dovuto, uno dei principali fattori di rallentamento delle pratiche. Il calcolo della sanzione diventerebbe quindi più diretto, gestito tra tecnico incaricato e Comune.