A partire dal 2026 il bollo auto si avvia verso un sistema di esenzioni più mirato e differenziato. Uno dei pilastri dell'intervento - contenuto all'interno della manovra di bilancio dedicata agli incentivi fiscali per il settore automobilistico - riguarda proprio i veicoli a basse emissioni.
Per le auto ibride ed elettriche immatricolate dal 2022 in poi viene confermata l'esenzione dal bollo per cinque anni consecutivi. Si tratta di un vantaggio economico rilevante, soprattutto considerando che il bollo rappresenta una delle principali spese fisse annuali per chi possiede un'auto.
Questa esenzione quinquennale contribuisce a ridurre il costo complessivo di possesso del veicolo e rende le soluzioni ibride ed elettriche più competitive rispetto ai modelli tradizionali a benzina o diesel. In un contesto in cui i prezzi di acquisto restano generalmente più elevati, il beneficio fiscale aiuta a bilanciare la differenza nel lungo periodo.
Come accedere all'agevolazione
Per poter usufruire dell'esenzione è fondamentale che il veicolo sia correttamente registrato come ibrido o elettrico nelle banche dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La verifica dei dati di immatricolazione è, quindi, un passaggio cruciale. In molti casi è necessario presentare un'apposita domanda agli uffici regionali competenti, o attraverso i portali online dedicati alla gestione della tassa automobilistica. Dal momento che il bollo è un'imposta regionale, le procedure possono variare da una Regione all'altra: in alcuni territori l'esenzione viene applicata automaticamente, in altri è richiesta un'istanza formale da presentare entro scadenze precise.
Accanto alla componente ambientale, le novità ipotizzate per il 2026 introducono anche un parametro legato alla situazione economica. I contribuenti con un reddito personale annuo fino a 8.000 euro potrebbero ottenere l'esenzione totale dal pagamento del bollo, indipendentemente dal tipo di veicolo posseduto. L'obiettivo è alleviare il peso di una spesa che, seppur contenuta, può incidere in modo significativo sui bilanci più fragili. Anche in questo caso l'agevolazione non sarebbe automatica: per ottenerla sarebbe necessario dimostrare il proprio reddito tramite documenti ufficiali, come la dichiarazione dei redditi o la certificazione unica relativa all'anno precedente.
Nonostante le nuove ipotesi di esenzione, resta invece invariato il superbollo per le auto di elevata potenza. I veicoli che superano i 185 kW continuano a essere soggetti a un'imposta aggiuntiva di 20 euro per ogni kilowatt superiore alla soglia. L'importo diminuisce progressivamente con l'aumento dell'età del veicolo, ma rimane comunque un costo significativo per i possessori di auto di fascia alta.
La manovra finanziaria per il 2026 contiene, infine, un'altra novità che molti contribuenti attendevano da tempo: sarà attribuita ai Comuni e alle Regioni la possibilità di prevedere direttamente, ed entro determinati limiti, tipologie di definizione agevolata, in attuazione dell'autonomia di cui gli enti stessi godono nella gestione dei tributi. Una misura che, in qualche modo, anticipa quanto già previsto nella delega fiscale, ma che rischiava di arenarsi nelle lunghe tempistiche della riforma. La novità riguarda tutti i carichi di natura locale, bollo auto compreso.
Buone notizie per i proprietari di veicoli elettrici: potranno beneficiare dell'esenzione totale dal bollo per un periodo di cinque anni consecutivi a partire dalla data di immatricolazione del mezzo