L'anno nuovo porta con sé una trasformazione nel panorama della tassazione automobilistica italiana. Dal primo gennaio 2026 entrerà in vigore una normativa che introdurrà per la prima volta, nella storia fiscale del nostro Paese, un'esenzione totale di portata così ampia. La misura, contenuta all'interno della manovra di bilancio dedicata agli incentivi fiscali per il settore automobilistico, rappresenta un doppio obiettivo strategico: da una parte alleggerire il carico economico sulle spalle delle famiglie che vivono situazioni di maggiore vulnerabilità finanziaria, dall'altra accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale.
La novità più significativa riguarda l'estensione temporale dell'agevolazione, che si applicherà a tutti i veicoli immatricolati dal 2022 in avanti, garantendo quindi un ampio bacino di potenziali beneficiari. Mentre la scadenza ordinaria per il versamento della tassa automobilistica rimane confermata al 31 gennaio di ciascun anno, coloro che rientreranno nei parametri stabiliti dalla nuova disciplina potranno dire definitivamente addio a questo esborso annuale, trattenendo nelle proprie tasche risorse preziose per far fronte ad altre necessità quotidiane.
L'esenzione legata al reddito
Gli automobilisti che dichiarano un reddito annuo inferiore agli 8.000 euro potranno accedere all'abolizione completa della tassa di circolazione. Si tratta di un intervento mirato specificamente a sostenere le fasce di popolazione che vivono in condizioni di maggiore fragilità economica, quelle famiglie per le quali anche una spesa di poche centinaia di euro può rappresentare un sacrificio significativo nel bilancio domestico. L'accesso al beneficio non è, tuttavia, automatico: sarà infatti indispensabile presentare la documentazione ufficiale che attesti la propria situazione reddituale. Questo significa che i contribuenti interessati dovranno munirsi della certificazione rilasciata dall'Agenzia delle Entrate, come il modello CU o la dichiarazione dei redditi dell'anno precedente, documenti che costituiranno la prova necessaria per vedere riconosciuto il proprio diritto all'esonero.
La misura introduce per la prima volta un
criterio di progressività anche nella tassazione automobilistica, riconoscendo che il possesso di un veicolo, pur essendo spesso indispensabile per raggiungere il posto di lavoro o accedere ai servizi essenziali, non deve trasformarsi in un ulteriore peso per chi già fatica ad arrivare a fine mese.
Incentivi per la mobilità sostenibile
I proprietari di veicoli elettrici o ibridi potranno beneficiare dell'esenzione totale dal bollo per un periodo di cinque anni consecutivi a partire dalla data di immatricolazione del mezzo. Questa disposizione nasce dalla volontà del
legislatore di rendere più appetibile economicamente la scelta di automobili a minore impatto ambientale, riducendo quello che viene comunemente definito il "
total cost of ownership", ovvero il costo complessivo di possesso di un veicolo. In un momento storico in cui la transizione ecologica rappresenta una priorità assoluta per contrastare il cambiamento climatico, eliminare il
bollo auto per chi sceglie propulsioni pulite costituisce un segnale politico chiaro e un incentivo concreto, che va ad aggiungersi agli eventuali contributi all'acquisto.
Per poter usufruire di questa agevolazione è necessario che il veicolo risulti formalmente registrato come elettrico o ibrido nelle banche dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, condizione che garantisce la tracciabilità e previene eventuali abusi o dichiarazioni non veritiere. L'automobilista non dovrà compiere particolari azioni se non conservare la documentazione del proprio veicolo, poiché le informazioni relative alla tipologia di alimentazione sono già presenti nei sistemi informatici dell'amministrazione pubblica.
La procedura di richiesta e le altre categorie esentate
Ottenere l'esenzione richiede il rispetto di una procedura specifica che, pur essendo relativamente semplice, impone attenzione nella preparazione della documentazione necessaria. Il
contribuente dovrà infatti
compilare e presentare un modulo dedicato presso gli uffici competenti sul territorio, che possono essere sia le sedi dell'Agenzia delle Entrate sia gli uffici regionali che gestiscono la riscossione del tributo automobilistico, tenendo presente che, in Italia, il bollo è una tassa di competenza regionale.
Nel caso in cui il richiedente abbia più di 65 anni o presenti condizioni di disabilità, potrebbero essere richiesti documenti aggiuntivi che attestino formalmente il diritto all'agevolazione, come certificazioni mediche o attestazioni ISEE. È importante conservare una copia di tutta la documentazione consegnata e rispettare i termini temporali previsti per la presentazione della domanda, poiché ritardi o documentazione incompleta potrebbero compromettere l'accesso al beneficio.
Oltre alle due principali categorie di esenzione legate al reddito e alla tipologia di veicolo, la normativa conferma e amplia alcune esenzioni già esistenti: possono, infatti, non pagare il bollo anche i mezzi intestati ad associazioni senza finalità di lucro che operano nel terzo settore, le automobili utilizzate per l'erogazione di servizi sociali a favore della collettività e i veicoli storici che presentano interesse collezionistico, purché rispettino i requisiti previsti dalla normativa specifica di settore.