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Agenzia delle Entrate, arriva l'evasometro, controlli fiscali ancora pių precisi: ecco chi č a rischio e come funziona

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Agenzia delle Entrate, arriva l'evasometro, controlli fiscali ancora pių precisi: ecco chi č a rischio e come funziona
50.000 euro di debito nei confronti del Fisco: questa è la soglia oltre la quale, adesso, scattano controlli approfonditi. Vediamo come funziona l'evasometro
Con la riforma fiscale, attuata con il D. Lgs. 108/2024, è stato definitivamente abolito il redditometro. Quali le implicazioni di questa novità?

Con la soppressione di questo strumento i contribuenti non sono più soggetti ai controlli, messi in atto dell’Agenzia delle Entrate, attraverso il software che permetteva di controllare di quanto il reddito dichiarato si discostasse rispetto a quello calcolato, sulla base degli indici di capacità contributiva. Questi indici erano, ad esempio:
  • l’acquisto di una casa;
  • il mutuo;
  • l’assicurazione;
  • visite mediche;
  • spese per animali domestici;
  • abbonamenti.

L’elenco fornito, sebbene non esaustivo, può dare l'idea della vastità di spese, anche non rilevanti, che venivano prese in considerazione dal software e che, spesso, comportavano accertamenti fiscali nei confronti di soggetti che erano in regola con il pagamento delle tasse e con la dichiarazione dei redditi.

Adesso, con il nuovo strumento d'indagine di cui dispone la Guardia di Finanza - ossia l'evasometro - i controlli sono invece mirati.

Innanzitutto cambia la soglia di scostamento prevista affinché scattino i controlli da parte del Fisco. Per essere più precisi occorre parlare di una doppia soglia, che il contribuente dovrà superare prima che il Fisco possa agire effettuando i dovuti accertamenti:
  • la prima soglia è uno scostamento del 20% tra il reddito ricostruito e quello dichiarato dal contribuente;
  • la seconda soglia consiste in uno scostamento pari a 10 volte l’importo dell’assegno sociale annuo. Tale assegno ha un importo di circa 7mila euro, quindi lo scarto deve essere di almeno 70mila euro affinché scattino gli accertamenti.

L’accertamento non è immediato. Questo perché il Fisco effettuerà prima una valutazione del rischio di evasione, per individuare le categorie di soggetti che potrebbero essere oggetto di controlli. Inoltre gli strumenti utilizzati saranno implementati attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, così da ridurre la percentuale di errore nei controlli.

Il contribuente avrà anche la possibilità di difendersi in caso di scostamento tra il reddito dichiarato e le spese sostenute. Questo sarà possibile dimostrando che le spese sono state effettuate con redditi diversi da quelli posseduti in quel periodo d’imposta, oppure che sono state effettuate con redditi esenti o con ritenuta alla fonte.

Ma nel concreto come funziona l'evasometro?

Alla base del nuovo strumento si pone l’analisi incrociata di dati: le informazioni fiscali basate su Common Reporting Standard (CRS), le segnalazioni finanziarie che inviano gli intermediari e le informazioni presenti sulla banca dati dell’anagrafe dei rapporti finanziari. Attraverso l'incrocio dei dati appena elencati si attribuisce al contribuente un punteggio che definisce il profilo di rischio, andandosi così a delineare quelle che sono le priorità di intervento.

Ancora, si segnala che, dal 2025, le indagini conoscitive si rafforzano ulteriormente grazie alla Silver Notice, il sistema di cooperazione internazionale che consente di interrogare le banche dati patrimoniali di oltre 50 Paesi, facilitando quindi le indagini sulle consistenze patrimoniali. La Guardia di Finanza ha richiesto che il flusso dei dati avvenga con cadenza mensile per monitorare meglio il flusso degli spostamenti finanziari.

All'esito del report, vengono stilate le liste selettive di contribuenti che vengono prescelti per gli accertamenti. Ad esempio, una categoria di contribuenti a rischio è costituita da quelli in possesso di ingenti debiti fiscali (sopra la soglia di 50mila euro), che potrebbero aderire in modo strumentale alle agevolazioni connesse alla rottamazione, nonostante la presenza di consistenti disponibilità finanziarie all’estero.

Con questi controlli, quindi, è ora possibile "stanare" tutti quei soggetti che spostano all’estero le proprie disponibilità finanziarie, situazione che renderebbe difficile chiedere il saldo dei debiti.

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